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Sunshine act, Confindustria Dispositivi medici: “Norma non ostacoli benefici Pnrr”


Boggetti: “Il Sunshine act rischia di irrigidirne i rapporti fra l’altro anche con alcune ombre sulla libertà di proteggere la propria privacy. Se siamo già preoccupati che gli investimenti in studi clinici in Italia sono calati nell’ultimo anno del 27%, il rischio oggi è che una normativa ancora da strutturare crei un clima di incertezza e spinga le nostre imprese a portare all’estero gli investimenti in ricerca e sviluppo, perdendo l’occasione che il PNRR sta cercando di offrire al Paese”.

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“La norma sul Sunshine act arriva in un momento storico in cui il partenariato tra pubblico e privato è oggi incentivato dal PNRR e l’industria viene finalmente considerata fattore abilitante della ricerca pubblica. Sono numerose le azioni mirate a stimolare in modo trasparente la stessa collaborazione tra medici, industria, università, centri di ricerca e di trasferimento tecnologico, valorizzando i territori e le eccellenze e favorendo la nascita di network in grado di attrarre investimenti nei distretti industriali del Paese. Anche i nuovi regolamenti europei sui dispositivi medici vanno in questa direzione: gli studi clinici saranno più numerosi, di conseguenza la collaborazione tra medico e industria sarà incoraggiata, quando il Sunshine act rischia di irrigidirne i rapporti fra l’altro anche con alcune ombre sulla libertà di proteggere la propria privacy. Se siamo già preoccupati che gli investimenti in studi clinici in Italia sono calati nell’ultimo anno del 27%, il rischio oggi è che una normativa ancora da strutturare crei un clima di incertezza e spinga le nostre imprese a portare all’estero gli investimenti in ricerca e sviluppo, perdendo l’occasione che il PNRR sta cercando di offrire al Paese”.

Lo ha dichiarato Massimiliano Boggetti, Presidente di Confindustria Dispositivi medici nel corso del suo intervento di apertura dell’evento “Sunshine act. Focus sulla trasparenza in sanità”, organizzato dalla federazione di Confindustria e che si è svolto oggi a Roma.

“Siamo convinti che la trasparenza sia la migliore garanzia di un corretto rapporto tra industria e operatori sanitari, senza il quale non può esserci innovazione tecnologica perché se dalla ricerca medico-scientifica si sviluppano nuove soluzioni diagnostico-terapeutiche, è poi l’industria che le produce, le industrializza e le rende accessibili a tutti. Per questo già nel 2018 – ha proseguito Boggetti - abbiamo introdotto regole sempre più chiare nel nostro codice etico, anticipando di 4 anni ciò che oggi il Sunshine act vuole normare e introducendo la pubblicazione dei trasferimenti di valore delle nostre aziende in modo autoregolamentato e trasparente. Il Sunshine act rappresenta sicuramente uno strumento verso la trasparenza in sanità, ma siamo anche convinti che per raggiungere pienamente questo obiettivo siano necessari atti di semplificazione normativa, che consentano a tutti gli attori del sistema di agire in modo chiaro attraverso regole semplici in un percorso virtuoso. Non dimentichiamo infatti che dove ci sono troppe norme si crea minore chiarezza ed è proprio qui che può annidarsi la corruzione. Il nostro comparto oggi è sano, da tempo non si rilevano episodi di corruzione, rendendo questo aggiornamento normativo in questo momento di dubbio valore”.

Confindustria Dispositivi medici ricorda infine che sono 4.893 gli eventi formativi che il Sistema di valutazione delle conferenze (SVC) di Confindustria dispositivi medici ha analizzato dal 2019 al 2022 per stabilire il rispetto dei requisiti di sobrietà in eventi come congressi, workshop o seminari medico-scientifici.

Di questi, prosegue la nota dell’associazione industriale, solo l’1% è stato considerato non conforme al codice etico di Confindustria dispositivi medici e quindi non idoneo a ricevere il supporto delle imprese.

L’associazione ricorda in proposito Ricordiamo che al codice etico aderiscono tutte le imprese iscritte all’associazione impegnandosi a introdurre la sponsorizzazione indiretta, ovvero l’erogazione del proprio contributo per la formazione degli operatori sanitari a soggetti terzi, come provider, strutture sanitarie o società scientifiche, senza intervenire nella scelta dei professionisti che ne beneficiano, del programma scientifico e dei relatori.

Il codice etico di Confindustria dispositivi medici contempla inoltre la full transparency nella pubblicazione dei trasferimenti di valore, ovvero la pubblicazione sui siti delle imprese di tutti i trasferimenti di valore corrisposti durante l’anno a favore di società scientifiche, provider, organizzazioni sanitarie, ma anche di tutti gli importi versati agli operatori medico-sanitari o altri soggetti per consulenze per progetti di ricerca, borse di studio o collaborazioni per l’innovazione e l’utilizzo di dispositivi medici.



12 luglio 2022
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