Allattamento materno. Syrio: “Ostetriche formate e strategiche per promuoverlo e sostenerlo”
In occasione della settimana mondiale dell’allattamento, la Società italiana di Scienze ostetrico-ginecologico-neonatali riafferma la rilevanza di questa pratica ed evidenzia il ruolo dell’ostretrica per promuoverla “già durante il periodo gestazionale”.
04 OTT - In occasione della settimana mondiale dell’allattamento, Syrio (Società italiana di Scienze ostetrico-ginecologico-neonatali) riafferma “la rilevanza di tale competenza materna sia nella promozione che nella tutela della salute del bambino, sin dalla sua nascita, e della donna”.
“Si rammenta – evidenzia la Syrio in una nota - che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Unicef e le associazioni di settore di tutto il mondo raccomandano l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita, seguito da un allattamento al seno complementare fino ai 2 anni e oltre se madre e bambino lo desiderano”.
La presidente di Syrio, Miriam Guana, evidenzia quindi come “le ostetriche, da sempre ed in tutto il mondo ricoprono un ruolo strategico nella protezione, nella promozione e nel sostegno di una ‘cultura all’allattamento al seno’. Esse sono impegnate nei diversi setting socio-sanitari, sia a livello ospedaliero sia territoriale. Da un’indagine nazionale su ‘L’ostetrica e le cure primarie’ effettuata da I. Bruni, L. Soldati, M. Guana , 2015 pubblicata sul n. 3/2016 della rivista scientifica ‘Ostetrica: ricerca, formazione e management’ risulta che il sostegno ed il supporto all’AS viene garantito nel 90% delle ostetriche che operano nei servizi territoriali (consultori) del sistema pubblico”.
In particolare, secondo Guana il controbuto delle ostetriche è rilevante “già durante il periodo gestazionale. Nei corsi di accompagnamento alla nascita (CAN) ad esempio forniscono alle gestanti informazioni e raccomandazioni utili su finalità, buon avvio e conservazione dell’allattamento materno attraverso incontri periodici di gruppo o personalizzati, finalizzati anche a garantire una presa in carico di madre e bambino basato sul modello di continuità delle cure nel percorso nascita”.
Tra le competenze dell’ostetrica, Syrio ricorda; “La rilevazione dei bisogni delle mamme in termini di informazione e assistenza mirata; la consulenza riguardo all’allattamento, sia durante la gravidanza sia nel dopo-parto; la promozione della relazione madre-bambino e dei neogenitori; il supporto psico-emozionale e valoriale finalizzato anche a potenziare nella donna la fiducia in sé riguardo alle proprie competenze innate; garantire una assistenza specifica in caso di mamme che allattano con neonati prematuri o a basso peso alla nascita, con gemelli o con diverse difficoltà che interferiscono con un buon allattamento”.
Tra le pratiche sostenute dalle ostetriche nell’immediato post-partum evidenzia “il contatto precoce pelle a pelle con la madre, ancora con il cordone ombelicale non reciso. I vantaggi per il neonato di questa pratica sono, un miglior esito di allattamento esclusivo per i primi sei mesi di vita e oltre, nonché una maggiore durata di colonizzazione batterica, fondamentale per la prevenzione delle infezioni neonatali (imprinting batteriologico) e una maggiore possibilità di attaccamento precoce mamma-bambino (favorisce il bonding). In sintesi, le donne andrebbero incoraggiate ad avere un contatto pelle a pelle con il loro bambino il più precocemente possibile dopo la nascita, preferibilmente entro la prima ora e fino a quando la prima suzione spontanea e non forzata si sia instaurata”.
L’acquisizione di tali competenze professionali, evidenzia Syrio, “secondo un approccio olistico delle cure alla diade madre-bambino, è garantita nei Corsi di laurea in Ostetricia i cui programmi prevedono, nel rispetto delle Direttive Europee, interventi formativi teorico pratici dedicati. Le skill teoriche sono acquisite attraverso moduli di insegnamento specifici dove concorrono, come docenti, nella trasmissione di un sapere “evidence based" e secondo indicazioni OMS/UNICEF, ostetriche e neonatologi/pediatri; le skill clinico-tecniche e relazionali sono sperimentate e sviluppate attraverso tirocini dedicati (ospedale-territorio), con il supporto di ostetriche tutor.”
04 ottobre 2017
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