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Hospice perinatale. Percorso clinico assistenziale dedicato al Policlinico Gemelli di Roma

Il Percorso Clinico Assistenziale (PCA) è rivolto alle donne - e alle famiglie -in gravidanza con sospetta o accertata patologia fetalead alto rischio o con carattere di terminalità. Il PCA nasce dalla necessità di offrire alle donneassistenzamedicaperinatale (pre e post-natale)integrata, multidisciplinare e interdisciplinare che fonde insieme aspetti clinici, etici, familiari, spirituali e solidali.

25 MAR - Nasce a Roma, presso il Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, un centro di riferimento per la cura e l’accompagnamento delle gravidanze con patologie prenatali, che si avvale di competenze altamente specialistiche e che fonde insieme aspetti clinici, etici, familiari, spirituali e solidali. Il nuovoPercorso Clinico Assistenziale (PCA) per maternità con patologie fetali ad alto rischio e terminali (Hospice Perinatale) è stato presentato oggi alla presenza del sottosegretario del Dicastero Laici, famiglia e vita della Città del Vaticano, dottoressa Gabriella Gambino; del direttore dell’Ufficio per la Pastorale della salute CEI, Don Massimo Angelelli; e del direttore dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia CEI, Padre Marco Vianelli, insieme agli specialisti ed esperti del Policlinico Gemelli e dell’Università Cattolica e al Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Iccs, Carlo Fratta Pasini.

Il PCA è rivolto alle donne - e alle famiglie -in gravidanza con sospetta o accertata patologia fetalead alto rischio o con carattere di terminalità. Il PCA nasce dalla necessità di offrire alle donneassistenzamedicaperinatale (pre e post-natale)integrata, multidisciplinare e interdisciplinare.

"Questo percorso - spiega la Fondazione in una nota - intende offrire infatti un ampio spettro di attività evidence based che non lasci le donne e le famiglie da sole in tutti gli aspetti legati alla patologia fetale ad alto rischio e terminale, ivi comprendendo l’assistenza spirituale, psicologica e lo stesso supporto logistico concreto (anche per viaggi e alloggio legati alla particolare condizione clinica) per l’accesso al Policlinico Gemelli, grazie al contributo della Fondazione “Il Cuore in una goccia ETS”.

Attualmente, spiega la Fondazione, sono circa 30 le donne che ogni anno si rivolgono al Gemelli per simili situazioni; in molti casi si tratta di donne provenienti da fuori Regione Lazio.

“I tre criteri cardine per accedere al percorso sono: l’espressa richiesta di presa in carico da parte delle donne; la necessità di favorire i processi decisionali, i tempi e le modalità di presa in carico assistenziale in essere, sempre in linea con i principi etici alla base della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e della Chiesa Cattolica; la volontà di evitare qualsiasi forma di accanimento terapeutico così come di abbandono terapeutico”, ha spiegato il professor Antonio Giulio de Belvis, Responsabile UOC Percorsi e Valutazione Outcome Clinici del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs.

Alla luce delle complessità e variabilità delle patologie incluse, evidenzia Belvis, è fondamentale che il percorso assistenziale sia integrato, multidisciplinare ed interdisciplinare, e finalizzato ad offrire la migliore assistenza specialistica perinatale (pre e post-natale) a pazienti e famiglie. “La Fondazione, infatti, - ha concluso - si pone, con questo Percorso, l’obiettivo di costruire un modello organizzativo in cui si applichino in ambito assistenziale tutte le opportunità che la scienza mette a disposizione per la tutela della vita fin dal concepimento, in armonia con quanto previsto dai principi della nostra Fondazione e dal Magistero della Chiesa Cattolica, a partire dalla lettera Apostolica Samaritanus Bonus”.

“La definizione del Percorso clinico assistenziale per maternità con patologie fetali ad alto rischio e terminali è un risultato di grande valore per il nostro Policlinico perché istituzionalizza un impegno che da oltre 40 anni ci caratterizza; un'opera di servizio alla vita nascente e soprattutto di accoglienza delle fragilità prenatali – ha detto il professor Giuseppe Noia, responsabile Hospice Perinatale, Centro per le cure palliative prenatali e postnatali, S. Madre Teresa di Calcutta, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS -. Un impegno trasformatosi, negli anni, in un’esperienza clinica eccezionale che ci configura oggi tra i centri di riferimento in Italia per la cura e l’accompagnamento delle gravidanze con patologie prenatali. Quello che abbiamo costruito è un percorso clinico unico che è riuscito a unire aspetti clinici, etici, familiari, spirituali e solidali, in una continuità assistenziale che enfatizza il lavoro delle singole unità operative coinvolte ma, soprattutto, le sinergie prodotte dall’unione di competenze altamente specialistiche”.

25 marzo 2022
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