Indennità di PS. Regione Lazio: “Sospesa su richiesta del Nursind. Attendiamo parere dell’Aran”. Ma l’Agenzia precisa: “Richiesta ancora non ci è pervenuta. Materia è già in corso di regolamentazione nei tavoli negoziali”
La Regione ha chiesto un approfondimento normativo all’Aran circa la possibilità di liquidare l'indennità in assenza della sottoscrizione del nuovo Contratto nazionale collettivo del comparto: “Sbloccheremo il pagamento non appena l’Aran chiarirà le modalità di erogazione”. E il Nursind spiega: “Senza Contratto impossibile conoscere il valore delle indennità. Il rischio è che se si percepiscono somme in eccesso, poi vengano richieste indietro". In serata interviene l’Aran: “Non si comprende quale tipo di parere venga richiesto all’ARAN, considerando che la materia è già in corso di regolamentazione nei tavoli negoziali competenti”
11 FEB - “L’Amministrazione regionale, su richiesta dell’organizzazione sindacale Nursind, ha chiesto alle Aziende sanitarie di sospendere la liquidazione delle indennità 2023-2024 di pronto soccorso. L’Amministrazione ha chiesto un approfondimento normativo all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) circa la possibilità di liquidare tale indennità in assenza della sottoscrizione del nuovo contratto nazionale collettivo del comparto sanità. Lo stesso chiarimento è oggetto di confronto nella Conferenza Stato-Regioni”. A riferirlo è la Regione Lazio in una nota in merito alla
sospensione delle indennità comunicata negli scorsi giorni.
La Regione Lazio precisa che “l’Amministrazione regionale darà mandato alle Aziende del Servizio sanitario regionale di sbloccare immediatamente il pagamento delle indennità di pronto soccorso, non appena l’Aran, sollecitata dall’ente, chiarirà le modalità di erogazione nel rispetto dell’accordo del 16 dicembre scorso firmato tra la Regione Lazio e i sindacati” e sottolinea che “le somme oggetto di liquidazione sono state già versate alle Aziende sanitarie e il successivo pagamento al personale avverrà quanto prima in attesa dei chiarimenti richiesti”.
In merito alle ragioni che hanno spinto il Nursind ad avanzare la richiesta alla Regione, il segretario nazionale
Andrea Bottega, spiega a
Quotidiano Sanità: “Abbiamo chiesto di soprassedere all’impegno per l’erogazione delle somme per il 2023 e 2024 perché il rischio era che venissero erogate somme sbagliate. La Regione, infatti, ha fatto un calcolato delle quota da erogare in proporzione alle risorse precedentemente a disposizione, quindi al contratto vigente; ma le nuove risorse, quelle stanziate per il 2023 e 2024, sono oggetto di contrattazione del nuovo contratto. La nostra preoccupazione è che se la Regione decide da sola quanti soldi le spettano, potrebbe poi scoprire che la somma non corrisponde a quello che lo Stato ha stanziato. E che gli operatori possano vedersi richiedere indietro parte delle somme percepite trasformando l'indennità in un debito nei confronti della Regione”.
La replica dell'Aran
“Leggiamo di una richiesta di parere che la Regione Lazio avrebbe avanzato all’ARAN in merito alle modalità di erogazione dell’indennità di pronto soccorso. Precisiamo innanzitutto che tale richiesta non è ancora pervenuta all’ARAN e sorprende che venga anticipata attraverso i mezzi di comunicazione prima ancora di essere formalmente trasmessa”. Lo afferma l’Aran in una nota.
“In ogni caso – prosegue la nota - , riteniamo opportuno chiarire che la questione dell’indennità di pronto soccorso è già oggetto di trattativa nell’ambito del vigente triennio contrattuale, su mandato del Comitato di Settore delle Regioni con l’atto di indirizzo. A conferma di ciò, nella bozza del contratto è stata inserita una tabella (Tabella 5) che prevede la distribuzione delle risorse tra le Regioni in termini percentuali”.
“Va inoltre ricordato che la disciplina di tale indennità è regolata da specifiche disposizioni di legge, che demandano la definizione degli aspetti attuativi alla contrattazione collettiva. Nel contratto 2019-2021 è stata ripartita tra le regioni la prima tranche per l’anno 2022 con una tabella in valore assoluto, quindi con un criterio diverso. Pertanto, non si comprende quale tipo di parere venga richiesto all’ARAN, considerando che la materia è già in corso di regolamentazione nei tavoli negoziali competenti”, conclude l’Agenzia.
11 febbraio 2025
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