Medici di famiglia. Sondaggio Fimmg Lazio a Latina: “Al lavoro per 10 ore al giorno”
In media 27 persone vengono visitate quotidianamente nello studio ci ciascuno dei 55 professionisti intervistati lo scorso mese di marzo in “una settimana ordinaria, cioè fuori dal picco influenzale o altro tipo di emergenza”, sottolinea la Fimmg Lazio, che ricorda il carico aggiuntivo della burocrazia e sottolinea come tale mole di lavoro non sia sostenibile: “Pensare di risolvere questo problema con la dipendenza è fuori dalla realtà”.
04 GIU - Un medico di medicina generale con 1000/1500 assistiti lavora dalle 10 alle 11 ora al giorno e visita in media nel proprio studio quotidianamente 27 persone. Questi i dati emersi da un sondaggio condotto dalla Fimmg Lazio nella provincia di Latina. L’indagine ha coinvolto 55 professionisti ed è stato condotto lo scorso mese di marzo nei giorni di lunedì 17, mercoledì 19, venerdì 21, martedì 25, giovedì 27 e sabato 29 Marzo. “E’ stata scelta una settimana ordinaria, cioè fuori dal picco influenzale o altro tipo di emergenza”, sottolinea la Fimmg Lazio, illustrando tutti i numeri dell’attività dei medici presi in esame.
Il dettaglio delle prestazioni erogate racconta che in media ogni medico di famiglia effettua quotidianamente 27 visite, 16 programmate - tra queste 1,3 visite domiciliari al giorno- 11 urgenti in studio. Inoltre eroga quotidianamente 28 consulenze. Prescrive ogni giorno 6,3 richieste di prime visite specialistiche; 7,3 di visite specialistiche di controllo; 8,4 di esami strumentali; 10,3 esami di laboratorio; 78,4 ricette per prescrizioni di farmaci; 7 certificati di malattia; 2,2 di esami/visite CAD per pazienti presi in carico in assistenza domiciliare; 1,3 prescrizioni di terapie riabilitative. Complessivamente i cittadini che si sono recati negli studi dei 55 medici coinvolti nel sondaggio sono stati 1485.
“A conferma del ruolo capillare della medicina generale e la sua funzione di prima porta d’accesso al sistema sanitario nazionale come testimoniano le 11 visite urgenti effettuate ogni giorno”, sottolinea la Fimmg Lazio.
Per il sindacato, però, le vere criticità emerse e che impediscono ai MMG di concentrarsi sulle reali esigenze cliniche dei pazienti, sono un sovraccarico di lavoro amministrativo dovuto a burocrazia, la non copertura delle zone carenti da parte della Regione. “L’attività extra clinica in particolare la burocrazia, le prescrizioni improprie perché gli specialisti assai spesso non emettono direttamente le richieste, obbligando i MMG a farlo, così come le assicurazioni; le prescrizioni di farmaci - nella settimana del sondaggio i medici hanno emesso 4466 ricette molte delle quali ripetitive e richieste dagli specialisti”, spiega la Fimmg Lazio.
Il sindacato ha poi sottoposto power point del sondaggio all’esame dell’intelligenza artificiale chiedendo se il lavoro così documentato potesse essere svolto nelle famose tre ore contrattuali. “La risposta: no, è praticamente impossibile gestire questa mole di impegni. Per effettuare 16 visite programmate più 11 urgenti, calcolando 15 minuti a visita servono 6,75 ore. Consulenze, 28 al giorno: se ogni consulenza telefonica o via email dura 5 minuti, servono 2,3 ore in più. Siamo già oltre le 9 ore di lavoro totale. Attività extra clinica (Certificati, Prescrizioni) 7 certificati di malattia, 10 minuti totali. Prescrizioni di visite ed esami, almeno 1 minuto per ciascuna (totale 41 prescrizioni, 40 minuti). Prescrizioni farmaceutiche (78,4 al giorno), anche solo 30 secondi a ricetta fanno 40 minuti. Risultato finale: circa 10,5 ore di lavoro ogni giorno per ogni medico convenzionato”.
In base ad una seconda valutazione dell’AI del carico di lavoro di un MMG, cresciuto dal 50 al 70% dopo il Covid, è emerso che le ore impegnate sono più di 11.
Pensare di risolvere questo problema con la dipendenza, per la Fimmg Lazio, “è fuori dalla realtà”.
“Dire che il Mmg lavora 2-3 ore al giorno o che non si trova quando serve è semplicemente falso. Lede la credibilità dei professionisti e allontana i giovani - commenta
Giovanni Cirilli, segretario Fimmg Lazio - Ogni giorno invece la nostra rete assicura le cure territoriali a milioni di cittadini italiani. Lo studio evidenzia in modo lampante come gli attacchi alla categoria siano dettati da ragioni estranee ai bisogni di tutela della salute. Non è un caso che i portavoce di questa campagna denigratoria appartengono a una élite che non ha contezza alcuna del lavoro di ogni medico di famiglia di fiducia perché in caso di bisogno hanno assicurazioni private costosissime e ambienti relazionali privilegiati”.
04 giugno 2025
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