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Roma. I medici dell'Ifo proclamano lo stato di agitazione

Questa la decisione presa al termine di un'assemblea svoltasi lo scorso 12 marzo. I rappresentanti di Cimo-Ifo, Cimo-Settore Cosips, Anaao Assomed, Anpo, Uil Medici, Ugl Medici, Fesmed Acoi, Cgil Medici e Aaroi Emac, hanno siglato un documento nel quale denunciano la "confusione" in atto circa la fusione con lo Spallanzani e "l'eliminazione delle specificità dei due istituti".

16 MAR - I medici dell'Ifo di Roma sono sul piede di guerra. Lo scorso 12 marzo dopo essersi riuniti in assemblea per contestare il progressivo "degrado gestionale" degli istituti, in parte dovuto alla "confusione in atto in merito alla fusione con l'Istituto Spallanzani", ma anche alla "mancata assunzione di responsabilità da parte del vertice aziendale sulle attività correnti", i medici hanno deciso di dichiarare lo stato di agitazione. I rappresentanti di Cimo-Ifo, Cimo-Settore Cosips, Anaao Assomed, Anpo, Uil Medici, Ugl Medici, Fesmed Acoi, Cgil Medici e Aaroi Emac, hanno siglato un documento nel quale viene denunciata, in particolare, la decisione "priva di qualsiasi visione strategica", che sancisce definitivamente l'eliminazione dei due Istituti come Irccs, rispettivamente oncologico e dermatologico.

Nel documento, mancano all'appello Cisl e Fassid snr, che spiegheranno domani le motivazioni che li hanno portati alla decisione di non firmare il verbale.
 
"La direzione strategica dell'Istituto - fanno sapere le organizzazioni - ha recepito passivamente le disposizioni date dalla Regione Lazio, e non si è fatta promotrice presso quella sede delle iniziative necessarie a tutelare le eccellenze e le specificità di queste strutture ospedaliere, nonostante i rappresentanti dei medici lo abbiano piu' volte richiesto. L'atto aziendale prodotto, di fatto, sancisce la definitiva eliminazione della specificità clinica e di ricerca dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e dell'Istituto Dermatologico San Gallicano. Per non parlare poi della confusione che la fusione con l'Istituto Spallanzani sta creando a operatori e pazienti. Così è impensabile andare avanti. Soprattutto non si può permettere che si perdano poli di eccellenza medica come quelli dell'Ifo. Da qui, lo stato di agitazione. L'assemblea - concludono - chiede dunque che i rappresentanti dei medici siano convocati con urgenza per stabilire un accordo sull'organizzazione e sull'orario di lavoro. Se non dovesse arrivare da dirigenza e Regione un riscontro immediato, i medici si atterranno pedissequamente e inderogabilmente a quanto previsto dal vigente Ccnl in termini di orari, ferie e recuperi".

16 marzo 2015
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