Lazio. Smi: “Proclamato lo stato di agitazione.Regione non sta ai patti”
Per il sindacato la regione Lazio non avrebbe applicato quanto stabilito dal Comitato Regionale dello scorso 13 maggio alla presenza di tutte le Organizzazioni sindacali, escludendo dalla riorganizzazione territoriale un numero significati di medici di medicina generale. In pericolo l’assistenza sanitaria ai cittadini
28 MAG - "Decurtati gli emolumenti dei Medici di medicina generale. A rischio la capillarità del servizio sanitario sul Territorio e l’assistenza sanitaria ai cittadini"
Sono questi i motivi per i quali lo Smi Lazio ha proclamato lo stato di agitazione e dice "no" alla regione Lazio che, sostiene il sindacato in una nota "con atto unilaterale, non applica quanto stabilito dal Comitato Regionale dello scorso 13 maggio alla presenza di tutte le Organizzazioni Sindacali. E riscrive, motu proprio, la riorganizzazione territoriale, escludendo da tale assetto un numero significativo di medici e rispettivi pazienti".
E quindi, conclude lo Smi: "Mentre Fimmg-Lazio avalla questa scelta scellerata, Smi-Lazio dice “No”.
28 maggio 2015
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