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Lazio. Risultati Prevale2015. Migliorano i tempi per fratture del femore e angioplastica primaria. Ancora criticità per i parti cesarei

Presentati i riscontri del Programma Regionale di Valutazione degli Esiti. Nel 2014 la proporzione di interventi per fratture del collo del femore eseguite entro due giorni dall’accesso nella struttura di ricovero è aumentata, passando dal 41% del 2013 al 49%. Zingaretti: “Migliorano conti e qualità prestazioni”. IL REPORT

03 LUG - “Stiamo smentendo l’equazione secondo cui a un riordino dei conti debba necessariamente corrispondere una diminuzione del livello delle prestazioni. Sulle fratture al femore entro due giorni si passa in dal 41 al 49% dei casi realizzati, la cistifellea dal 61 al 67%, l'infarto addirittura dal 35 al 42%". Nicola Zingaretti esalta l’operato della sua giunta proprio nel giorno della presentazione dei risultati emersi dal PReVaIE, il Programma Regionale di Valutazione degli Esiti. I dati evidenziano infatti un trend in miglioramento per quanto riguarda i tempi degli interventi chirurgici da frattura di femore, degli interventi per angioplastica primaria, e per la degenza post intervento di colecistectomia laparoscopica. “Permangono comunque alcune criticità – osserva il governatore – In primis l’eccessivo utilizzo di antibiotici e le prestazioni relative ai parti cesarei. Quest’ultimo aspetto è dovuto soprattutto all’eccessivo numero dei piccoli reparti di ostetricia, un nervo scoperto su cui stiamo cercando di intervenire”.

Nel 2014 la proporzione di interventi per fratture del collo del femore eseguite entro due giorni dall’accesso nella struttura di ricovero è aumentata, passando dal 41% del 2013 al 49% (nel 2012 era del 31%). Si conferma un differenziale di accesso all’intervento tempestivo per frattura di femore per le persone con alto livello di istruzione (61%) rispetto alle persone con basso livello di istruzione (43%). A fronte di un miglioramento medio esiste ancora una notevole eterogeneità tra le strutture di ricovero, con numerosi ospedali ( Osp. S. Eugenio, Osp. CTO Alesini, A.O. S. Camillo, Osp. S. Maria Goretti, Pol. U. A. Gemelli, Osp. Di Belcolle, C.C.A. I.C.O.T.), che, pur con alti volumi di attività, hanno valori superiori al 70% (valore di riferimento utilizzato dal regolamento del Ministero della Salute sugli standard delle cure ospedaliere). Restano altre strutture, in particolare quelle ubicate nelle Asl di Frosinone e Rmg, che eseguono tempestivamente meno del 10% degli interventi. Questo comporta un differenziale per popolazione residente che vede i residenti della Asl Roma C, Viterbo, Roma D e Roma E a valori confrontabili a quelli di regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana e il Veneto (60%)e Asl come quelle di Frosinone, Roma G e Rieti a valori inferiori al 25%.

Anche i dati relativi all’angioplastica primaria (intervento salvavita nel caso di infarto acuto STEMI (Stent elevation myocardial infarction) sono in miglioramento: si passa dal 35% del 2013 al 42% del 2014. Anche in questo caso, si riscontra una notevole eterogeneità tra le strutture.
La colecistectomia laparoscopica è ormai l’intervento di elezione per la colelitiasi, con il vantaggio di ridurre le complicanze rispetto all’intervento in laparatomia e garantire una degenza post operatoria più breve, almeno inferiore a 3 giorni.

La proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni è aumentata nel 2014, passando dal 55% del 2012, al 61% del 2013 al 67% del 2014. Emerge, anche qui, una evidente eterogeneità dei risultati tra le strutture analizzate con proporzioni di dimissioni post intervento entro i 3 giorni che variano da un minimo del 8% ad un massimo del 94% e una grossa eterogeneità anche tra reparti della stessa struttura. La prescrizione di antibiotici nei bambini rivela un alto rischio di inappropriatezza e con un potenziale di futura resistenza. C’è anche un problema di bassa aderenza alla terapia farmacologica per la prevenzione secondaria dell’infarto acuto del miocardio: anche in questo caso il dato varia nelle diverse Asl.

Nel complesso, l’accesso al sito PReValE da parte dei professionisti e degli operatori delle aziende sanitarie del Lazio è passato da circa 300 (nell’ edizione 2012 ) a 2300 nell’edizione 2014. Da giugno 2013 alcuni di questi indicatori sono stati inseriti come obiettivi dei Direttori Generali. E l’idea è quella di estendere l’applicazione del sistema "In questi giorni stiamo chiudendo il nuovo schema contrattuale con i privati. Stiamo valutando di introdurre gli esiti di valutazione anche con loro, per determinare i budget del 2016", ha spiegato Il subcommissario alla Sanità, Giovanni Bissoni.

03 luglio 2015
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