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Lazio. Zingaretti minaccia blocco autorizzazioni per curarsi fuori regione: “Non sostenibile. La normativa non è applicata in modo omogeneo in tutte le Regioni. Pronti a non pagare più”

Il governatore scrive una lettera a Lorenzin, Padoan e Chiamparino e attacca l'applicazione della norma che regola i rimborsi per le prestazoni erogate fuori dalla Regione. “Tetto di spesa vincolante nell'ambito del budget unico grava solo su Regioni in Piano di Rientro. Una diversità di comportamento che ha prodotto effetti distorsivi non più sostenibili”.

07 LUG - Nel Lazio è allarme per l’incremento della mobilità sanitaria passiva, generato dalla definizione di un tetto di spesa vincolante nell’ambito di un budget unico che include anche le prestazioni erogate dal privato accreditato e che grava sulle Regioni in Piano di rientro. Una situazione ulteriormente appesantita dal blocco del turn over che in questi anni ha paralizzato il ricambio nelle strutture pubbliche. Il decreto legislativo 95/2012, relativo alle misure di spending review,” introducendo quale valore di riferimento per i soggetti privati accreditati la spesa consuntivata 2011, su cui agire con riduzioni successive, ha di fatto imposto il budget omnicomprensivo di tutte le prestazioni a carico del Ssn, indipendentemente a favore di chi siano rese”. E’ il quadro fotografato dal governatore in persona, Nicola Zingaretti, in una lettera inviata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e al Presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino.

L’elemento cruciale risiede nell’applicazione vincolante del tetto che non riguarda invece le Regioni non sottoposte al Piano di Rientro. “Una diversità di comportamento – scrive il Presidente – che ha prodotto effetti distorsivi non più sostenibili”. Zingaretti chiede che venga modificato questo aspetto. “Dopo aver più volte sollevato tale problema in sede di verifiche ministeriali – sottolinea - anche a fronte degli impatti economico-finanziari verso le sole Regioni in Piano di rientro, ritengo necessario che l’intera materia trovi una definitiva e successiva omogenea applicazione per tutte le Regioni”.

E in attesa “di una soluzione adeguata ed omogenea per tutti”, il governatore annuncia che la Regione Lazio “fino al raggiungimento di tale soluzione, non intende riconoscere ulteriori incrementi al saldo di mobilità salvo quanto dovuto nel rispetto del D.L. 95/12 a seguito delle opportune verifiche in sede di tavolo nazionale per la mobilità”.
 

07 luglio 2015
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