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Lazio. Sciopero a oltranza operatori del Cup dall’8 settembre. Rischio caos per prenotazioni

La mobiltazione è stata promossa dal Comitato che raccoglie oltre 2mila operatori. Verranno sospese le attività amministrative di sportello al pubblico, con il blocco di accettazione, pagamento del ticket, prenotazione, segreteria e ritiro referti delle prestazioni sanitarie ambulatoriali. Online una petizione con appello a Zingaretti e Cantone.

18 AGO - Uno sciopero ad oltranza che, a partire dal prossimo 8 settembre, rischia di paralizzare le prenotazioni per le prestazioni sanitarie. La dura iniziativa è stata lanciata dal Comitato Lavoratori Cup Lazio che chiede l’annullamento della gara d’appalto per i Cup delle Asl e delle Ao regionali. Oltre 2mila operatori hanno infatti pubblicato in rete una petizione su change.org in cui vengono formulate precise richieste al governatore Nicola Zingaretti e al presidente dell’Anac Raffaele Cantone. La mobilitazione consisterà nella sospensione ad oltranza delle attività amministrative di sportello al pubblico, con il blocco di accettazione, pagamento del ticket, prenotazione, segreteria e ritiro referti delle prestazioni sanitarie ambulatoriali.

Secondo i lavoratori “il bando della Regione Lazio, che scade il prossimo 21 settembre, con i tagli al servizio che prevede è una minaccia concreta al posto di lavoro, non tutela i lavoratori chi opera in questi servizi da quasi 20 anni e rischia di provocare il caos organizzativo nell’accesso degli utenti alle prestazioni sanitarie ambulatoriali in gran parte della Regione”. Nella gara precedente, annullata e sotto indagine, c’è stato il tentativo – riferisce una nota - di mafia capitale di accaparrarsi parte dei servizi con il favore di funzionari regionali. Ora ci troviamo a subire una grave ingiustizia”.

Nel complesso il Comitato denuncia:
• Il taglio indiscriminato di oltre 300 posti di lavoro che significa per l’utenza file ed attese più lunghe, con inevitabile difficoltà di accesso ai servizi della sanità pubblica della Regione;
• L’assenza di tutele sufficienti per i lavoratori occupati che rischiano di ripercuotersi anche sulla libera competizione delle imprese con logiche di massimo ribasso;
• L’inquinamento del bando istruito dagli stessi uffici in cui hanno operato, fino a pochi giorni fa, le persone tuttora indagate per l’infiltrazione di mafia capitale nella gara precedente.

Marzia Caposio

18 agosto 2015
© Riproduzione riservata

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