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Lazio. Zingaretti: “Primi a scommettere sulle breast unit”

"La prevenzione in caso di tumore al seno la prevenzione può fare davvero la differenza". Così il presidente della Regione è intervenuto al sesto congresso dell'Associazione nazionale italiana senologi chirurghi, in corso da due giorni presso l'Universita' della Tuscia di Viterbo. 

06 MAG - "Il Lazio è una Regione all'avanguardia. Vogliamo uscire dal commissariamento senza tagliare, ma innovando e mettendoci al servizio di queste nuove forme di organizzazione come le 'Breast Unit', su cui siamo stati tra i primi in Italia a scommettere, in modo particolare sullo screening. Perché la prevenzione nel caso del tumore al seno fa davvero la differenza".
Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, come riferisce una nota di Anisc (Associazione nazionale italiana Senologi Chirurghi), nel corso del suo intervento al IV congresso dell'associazione, in corso da due giorni presso l'Universita' della Tuscia di Viterbo.
 
"I temi affrontati al congresso - ha proseguito - richiedono una grandissima innovazione. Vogliamo costruire un modello sanitario con moderne tecnologie e forme avanzate di cura. La Regione oggi vuole puntare su eccellenza e qualità delle cure, per tutti. Siamo in una fase di svolta. Questo é possibile se si produce innovazione con razionalità e nuove reti di cura".
 
Secondo Zingaretti, le 'Breast Unit' sono "un esempio di questo nuovo corso - ha sottolineato - la Regione Lazio é fra le prime che ha individuato questo percorso come nuovo esempio di professionalità ed efficienza. Il volontariato - ha concluso - aggiunge un punto a favore dell'equilibrio delle forze in campo".
E per testimoniare la sua attenzione al tema, il Governatore ha firmato il manifesto presentato dall'Anisc, alla quale ha aderito anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Nel manifesto i senologi italiani chiedono:
1. La realizzazione dei Centri di Senologia in tutte le Regioni Italiane come previsto dal Documento del Ministero della Salute approvato dalla Conferenza Stato Regioni deve essere effettivamente attuata con vigore e determinazione, perché́ tutte le donne in Italia hanno il diritto di essere operate in Unità specializzate che effettuano almeno 150 casi l’anno;
2. L’attività̀ di chirurgia senologica nelle strutture sprovviste dei requisiti organizzativi previsti dai piani attuativi delle Regioni e che comunque effettuino un numero di interventi per neoplasia mammaria inferiore al valore soglia (150 nuovi casi/anno) deve essere evitata;
3. I Centri di Senologia previsti dai piani dei SSR, devono ricevere idonei rimborsi DRG per garantire risorse adeguate alla qualità̀, l’impegno e la complessità̀ d’intervento insite nella presa in carico di una patologia così significativa e complessa.
4. L’attuale tariffazione ministeriale per gli interventi di Chirurgia Senologica, deve ricevere una rapida e profonda revisione per adeguarla alle mutate esigenze e risorse impiegate nella chirurgia, in particolare quella ricostruttiva e profilattica, al fine di offrire alle pazienti i migliori trattamenti sia da un punto di vista oncologico che estetico.
5. I Centri di Senologia devono avere personale dedicato, strutturazione organizzativa e risorse operative consone con la dignità̀ dei trattamenti della donna colpita da questa malattia e dei propri familiari.
6. Le giovani donne ad alto rischio genetico/familiare di tumore della mammella e dell’ovaio devono avere accesso al counseling genetico gratuito, nonché́ ai test di mutazione genica su tutto il territorio nazionale. Le donne portatrici di mutazione genetica devono poter accedere ad uno Screening gratuito per l’anticipazione diagnostica, o a tutte le misure di sorveglianza e profilassi necessarie
7. La rimborsabilità dei test molecolari predittivi di risposta alle terapie, nei Centri di Senologia inseriti nei piani previsti dal SSR, deve essere istituita anche in Italia, come ormai espressamente previsto da Linee Guida internazionali, affinché́ le terapie possano essere sempre più personalizzate ed effettuate solo se necessarie.
8. I Centri di Senologia devono essere dotati di un sistema di raccolta dati per procedere periodicamente alla valutazione della qualità̀ della cura sulla base di indicatori predefiniti e deve essere introdotto uno schema esterno di certificazione della qualità̀.
9. E' auspicabile che ogni Centro di Senologia stabilisca una stretta collaborazione con le Associazioni di volontariato esistenti sul territorio

06 maggio 2016
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