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Cimop: “Medici esclusi da stabilizzazione personale strutture private. Decisione incredibile”

Stefano Neri, segretario Cimop Lazio, evidenzia come “oltre il 50% dei medici operanti nelle strutture private, soprattutto in quelle convenzionate con la Regione, è occupato con contratto d’opera professionale”. E chiede al presidente della Regione, Nicla Zingaretti ,un incontro urgente “per tentare di porre rimedio alla inaccettabile esclusione dei medici dalla stabilizzazione del personale delle case di cura private” dal decreto varato.

19 OTT - “Abbaglio o errore? Nel provvedimento di stabilizzazione del personale precario dipendente delle strutture sanitarie private laziali, non sono inclusi i medici che vi lavorano”. A denunciarlo è Stefano Neri, Segretario Regionale per il Lazio e Vice Segretario Nazionale della Cimop – Confederazione Italiana Medici dell’Ospedalità Privata, che a tale riguardo ha inviato una lettera al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al Presidente della VII Commissione consiliare Politiche Sociali e Salute Rodolfo Lena, al Vice Antonio Aurigemma, al Presidente Dell’Ordine Provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e OdontoiatriGiuseppe Lavra.

“E’ davvero incredibile che proprio il bacino dei medici, sfruttati, sottopagati e tuttavia titolari della massima responsabilità in ordine alla cura del malato, sia stato completamente ignorato dalla direttiva politica della stabilizzazione del personale delle case di cura, giustamente definita dall’Onorevole Presidente della Regione storica”, afferma Neri che pone l’accento sul fatto che “oltre il 50% dei medici operanti nelle strutture private, soprattutto in quelle convenzionate con la Regione, è occupato con contratto d’opera professionale, senza alcuna garanzia di stabilità, senza alcun limite orario, senza alcuna retribuzione per ferie, malattia, senza alcun TFR e con retribuzioni affidate alla trattativa individuale, prive di alcun riferimento al parametro costituzionale dell’esistenza libera e dignitosa”.

Per cui “moltissimi sono i medici costretti a sobbarcarsi massacranti turni di lavoro per poter raggiungere un livello retributivo appena dignitoso, turni assolutamente incompatibili con la delicatezza della funzione e con la salute dei medici stessi”.

“Non riusciamo a capacitarci di come, volendo perseguire tali obiettivi, assolutamente principali e costituenti il fine ultimo di qualunque politica pubblica della salute, la Regione possa aver espulso proprio i medici dalla stabilizzazione, agognata da tutti i lavoratori ed anche eticamente dovuta, atteso che le case di cura amministrano la sanità convenzionata con il pubblico denaro costituito in ultima analisi anche con i tributi versati in massima parte dai lavoratori stessi” prosegue Neri.

La Cimop Lazio chiede quindi a Zingaretti “un incontro urgente per tentare di porre rimedio alla inaccettabile esclusione dei medici dalla stabilizzazione del personale delle case di cura private appena decisa”.

19 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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