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Jessica Faroni riconfermata alla presidenza dell’Aiop Lazio

“Non è stato facile decidere di ricandidarmi dopo 9 anni di durissimo lavoro, ma c’è ancora molto da fare. Mi batterò ancora affinché la sanità privata diventi un interlocutore importante per lo Stato e non più un insieme di strutture sulle quali fare cassa”, ha detto

04 GIU - Dopo nove anni di mandato Jessica Veronica Faroni è stata riconfermata all’presidente dell'Aiop Lazio (Associazione italiana ospedalità privata). 

La nomina, decretata all’unanimità, è avvenuta durante l'assemblea regionale convocata per il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2018-2021. Massimo Miraglia è stato eletto vicepresidente.

Medico chirurgo, neurologo, manager sanitario, Faroni è a capo del Gruppo INI (Istituto Neurotraumatologico Italiano), presente con 10 strutture accreditate con il Ssn nel Lazio e in Abruzzo. 

“Non è stato facile decidere di ricandidarmi dopo 9 anni di durissimo lavoro che ci ha portato a risultati significativi per le nostre aziende. Ma c’è ancora molto da fare”, ha affermato Faroni. “Dopo tre mandati conosco perfettamente le problematiche della sanità privata e credo di poter ancora dare il mio contributo”.

“Intanto continuerò a lavorare per preservare la collegialità dell’associazione,  difendendo gli interessi di tutte le strutture sanitarie e imprimere definitivamente nel sistema sanitario nazionale la convinzione che la sanità privata sia una risorsa complementare”, ha aggiunto. “Mi batterò ancora affinché la sanità privata diventi un interlocutore importante per lo Stato e non più un insieme di strutture sulle quali fare cassa. Per questo bisogna dire basta ai tagli. Vorrei sottolineare con forza che l’uscita dal Piano di rientro della Regione Lazio è stato un obiettivo raggiunto soprattutto grazie al contributo ed al sacrificio del nostro settore che ha subito pesanti tagli di letti e di budget a scapito delle prestazioni erogate e dell’assistenza”. 

“Ritengo che ci sia uno scontro culturale che dobbiamo assolutamente cambiare”, ha aggiunto il vicepresidente Miraglia, che è consigliere delegato e direttore generale del Gruppo GIOMI. “C’è una differenza tra il pubblico e il privato: solo quando vi sarà pari dignità tra pubblico e privato, quello che oggi la Regione vede come un costo (cioè il privato) domani lo potrà vedere come una risorsa: uno strumento operativo per dare delle risposte ai propri cittadini. Con la forza di volontà, tutti quanti insieme si può dimostrare che la buona sanità sta anche da questa parte. Ci attendono sfide nazionali, dobbiamo costruire il modello virtuoso della sanità del futuro che ci veda comunque centrali anche per la mobilità europea”, ha concluso.

04 giugno 2018
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