Gentile Direttore,
quando si parla di criticità nella sanità pubblica, si tende a ricondurre ogni problema alla carenza di personale medico e sanitario. Il Pronto Soccorso non funziona perché mancano medici; l’attivazione di nuove sale operatorie è compromessa dall’insufficienza di infermieri. Ma siamo davvero sicuri che queste siano le uniche cause delle inefficienze del sistema?
Una delle problematiche più gravi e al tempo stesso più trascurate è rappresentata dalla cronica carenza di personale amministrativo. Una situazione che riscontriamo quotidianamente all’interno dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, e che riflette un problema ben più ampio, comune a gran parte delle strutture sanitarie del Lazio e dell’intero territorio nazionale.
L’assenza di figure amministrative in numero adeguato non è solo una questione gestionale: si tratta di una condizione che incide in modo diretto sull’efficienza dei servizi, sull’organizzazione del lavoro e sulla serenità degli operatori sanitari. Medici e infermieri si trovano sempre più spesso costretti ad assolvere oneri di tipo gestionale che dovrebbero essere condivisi con personale amministrativo (magari di reparto) formato e dedicato, sottraendo tempo alle attività di cura, con evidenti ripercussioni sulla qualità dell’assistenza offerta ai cittadini.
(Nel nostro Ospedale, stiamo vivendo) Pure in un momento di positivo confronto con la Direzione Strategica con rapide chiusure dei tavoli sindacali, con progetti di percorsi migliorativi per il personale medico e sanitario, con spirito di massima collaborazione, tutte queste progettualità rischiano di rimanere ferme, proprio a causa della grave insufficienza di personale negli uffici amministrativi preposti.
Le conseguenze sono molteplici: ritardi cronici nel pagamento delle produttività aggiuntive, difficoltà nell’attivazione dei concorsi, ostacoli nella pubblicazione dei bandi per incarichi dirigenziali, rallentamenti nelle attività amministrative delle unità operative. Si genera frustrazione, e si alimenta un diffuso senso di incertezza tra gli operatori.
È necessario dirlo con chiarezza: senza un adeguato supporto amministrativo, la sanità pubblica non è in grado di funzionare. Tutte le risorse umane, non solo quelle cliniche rappresentano l’ossatura del sistema sanitario e devono essere valorizzate attraverso piani assunzionali strutturati, percorsi formativi dedicati e una chiara definizione delle responsabilità.
Se non si interviene, il rischio è che l’intero sistema collassi sotto il peso della burocrazia e di un sovraccarico che grava sempre di più sulle spalle del personale sanitario. È tempo che le istituzioni riconoscano questa emergenza e vi pongano rimedio con misure concrete. Perché tutelare la sanità significa, oggi più che mai, garantire anche un’organizzazione amministrativa efficiente, moderna e capace di supportare chi ogni giorno si prende cura della salute dei cittadini.
Marco Colasanti
Segretario Aziendale San Camillo Forlanini Roma
Sandro Petrolati
Consigliere Regionale ANAAO Lazio