Gentile Direttore
mi giungono sempre più notizie di zone della Lombardia che arrivano al paradosso di avere i Fisioterapisti fermi perché manca il fisiatra, cioè quella figura che, oltra far pagare agli utenti un doppio ticket, aumentare i tempi per l’accesso alle cure, non apportare alcun valore aggiunto al sistema, è stata posta a filtro per l’accesso alle cure stesse.
Certo la soluzione non può essere solo quella che stanno prendendo da più parti e cioè quella di dare la possibilità a qualsiasi altro specialista o allo stesso medico di medicina generale la possibilità di prescrivere cure di riabilitazione. Si risolve localmente il problema ma non si supera quella antica prassi consolidata che sta creando il problema.
Non che non sia giusta perché al MMG, responsabile del percorso clinico del suo assistito, è affidata la possibilità di scegliere se prescrivere direttamente lui o chiedere l’intervento dello specialista. Poi sarebbe anche ora che nei piani di riabilitazione regionali si distinguesse tra bisogno riabilitativo semplice e complesso perché il PRI sta solo nel complesso. Sul bisogno semplice sarebbe ora di concordare un PDTA tra diverse figure professionali per facilitare l’accesso alle cure dei cittadini.
Infin dei conti, il compianto Giuriste e amico Luca Benci ci ha spiegato che “nel nostro ordinamento giuridico non si riconosce alcuna centralità del fisiatra nel processo riabilitativo, neanche all’interno dello stesso mondo medico. Questo perché, nel nostro ordinamento, sono estremamente rari i casi di riconoscimento esplicito di atto medico specialistico. Si rinvengono in alcuni settori molto particolari, quali la radiologia, l’anestesia (anche se non tutta), la medicina del lavoro. La Riabilitazione non è un’area medico-specialistica da un punto di vista giuridico e di conseguenza l’attività prescrittiva può essere posta in essere da qualunque medico. Inoltre, ogni professionista risponde dei propri errori causativi di danno. In conclusione, il quadro normativo dell’attività del fisioterapista è un quadro di forte autonomia, come lo è anche quello delle altre professioni sanitarie non mediche della riabilitazione, che dovrebbero subire la “centralità” del fisiatra nella sua “Squadra”?. Tale quadro non lo pone alle dipendenze di alcuno, né alla verifica o al controllo di altri professionisti. È un quadro che sposa l’attività tra pari e disegna una organizzazione del lavoro di équipe con i pariordinati a confrontarsi tra di loro”.
Ma anche il TAR Lazio con sentenza n. 0174/2012, poi confermata dal CdS, ha ribadito anche i fisiatri, “Contestano all’impugnato decreto la violazione di asseriti diritti dello specialista, ma non indicano le norme che detto diritto avrebbero consacrato, per la semplice ragione che non esistono. Non esiste infatti una norma che imponga al fisioterapista, allorché eroga prestazioni rientranti nella propria competenza, di agire alla presenza o quanto meno sotto il controllo dello specialista”.
Non perdo la speranza di scuotere una categoria pronta a sciropparsi di tutto ed incredula delle sue potenzialità. Intendiamoci, almeno per me, il decreto sulle farmacie, contestato, non diceva niente di nuovo. Anche se nel 2000, per aver sostenuto quanto segue, ho avuto non pochi problemi. Sappiamo tutti, infatti, che su prescrizione di un medico, in questo caso il medico di medicina generale, ma va bene anche il pediatra di libera scelta a noi spetta, come da profilo che è legge:
a) la definizione del programma prestazionale per gli aspetti di propria competenza, volto alla prevenzione, all’individuazione ed al superamento del bisogno riabilitativo;
b) attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive e viscerali usando terapie manuali, massoterapiche ed occupazionali;
c) verifica delle rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.
Se non perdo la speranza di scuotere la categoria sono ancora più risoluto nell’indicare questa come la madre di tutte le battaglie ai nostri quattro ordini lombardi.
Tutti i tavoli e le strette di mano finora non hanno portato a nulla se si arriva al paradosso di avere i Colleghi fermi perché manca il fisiatra….
Gianni Melotti
Fisioterapiasta