Il riconoscimento delle competenze agite: un dovere morale e un passo fondamentale per l’evoluzione del sistema sanitario   

Il riconoscimento delle competenze agite: un dovere morale e un passo fondamentale per l’evoluzione del sistema sanitario   

Il riconoscimento delle competenze agite: un dovere morale e un passo fondamentale per l’evoluzione del sistema sanitario   

Gentile Direttore
il 20 febbraio 2025, a Roma presso le Corsie Sistine del Complesso di Santo Spirito in Sassia, sarà celebrata la Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, alla presenza del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro della Salute Orazio Schillaci. Questa giornata rappresenta un’opportunità per riconoscere e valorizzare l’impegno degli operatori sanitari nella tutela della salute dei cittadini, ma impone anche una riflessione sul concreto riconoscimento e sulla valorizzazione delle competenze agite.

Il cambiamento demografico in atto, caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione, ha portato a un aumento significativo delle patologie croniche. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la prevalenza di malattie croniche aumenta con l’età, raggiungendo circa il 30% per le cardiopatie e il 20% per il diabete intorno agli 80 anni.

Questo scenario comporta un incremento dei bisogni di assistenza sanitaria, con un impatto diretto sul ruolo degli infermieri. La crescente domanda di cure per malati cronici richiede un adeguamento delle competenze infermieristiche e una valorizzazione del loro ruolo all’interno del sistema sanitario. Inoltre, la carenza di personale infermieristico, stimata tra i 50.000 e i 60.000 professionisti, rappresenta una sfida significativa per garantire un’assistenza adeguata alla popolazione.

La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), attraverso il Centro di Eccellenza per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Infermieristica (CERSI), ha condotto lo studio AIDOMUS-IT, focalizzato sull’assistenza infermieristica domiciliare in Italia. Questo studio ha coinvolto 77 Aziende Sanitarie Locali (ASL) su 110, coprendo il 75,3% della popolazione residente.

L’indagine ha esaminato gli aspetti organizzativi, le caratteristiche professionali degli infermieri, le condizioni di lavoro e la soddisfazione dei pazienti.

Le attività svolte dagli infermieri, come prelievi ematici, medicazioni, somministrazione di farmaci, gestione di dispositivi medici, educazione terapeutica e sanitaria, formazione dei caregiver, monitoraggio delle condizioni di salute e cure palliative, sono garantite in quasi tutte le ASL. Tuttavia, nel nomenclatore delle prestazioni nazionali, molte di queste attività sono attribuite a branche specialistiche mediche, nonostante siano eseguite quotidianamente dagli infermieri. Questa incongruenza evidenzia la necessità di una revisione del nomenclatore per riflettere accuratamente le competenze e le prestazioni effettivamente erogate dagli infermieri.

Lo studio AIDOMUS-IT ha calcolato il costo giornaliero di un infermiere che opera nel servizio di cure domiciliari, considerando il tempo speso a domicilio, il tragitto per raggiungere il paziente, il ritorno presso la struttura e le attività di back-office. Questo costo, considerando 6,84 accessi/pazienti al giorno, è di 138,73 euro. Tali dati sottolineano l’efficienza e l’efficacia dell’assistenza infermieristica domiciliare, evidenziando l’importanza di riconoscere adeguatamente le competenze infermieristiche nel nomenclatore delle prestazioni.

Il 29 gennaio 2025, la Dottoressa Mariella Mainolfi, Direttore Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute, ha presentato un’indagine conoscitiva per il riordino delle professioni sanitarie. Questo documento mira a rivedere e aggiornare le normative vigenti, con l’obiettivo di valorizzare le competenze specifiche di ciascuna professione sanitaria, inclusa quella infermieristica. L’indagine sottolinea l’importanza di riconoscere ufficialmente le attività svolte dagli infermieri.

La Conferenza Stato-Regioni nell’audizione presso la XII Commissione della Camera dei Deputati ha presentato un’indagine conoscitiva per il riordino delle professioni sanitarie (24/143/CR07a/C7 – 7.11.2024), dove tra i vari argomenti ha evidenziato la presenza di una riduzione significativa, delle domande per i corsi di laurea triennali in professioni sanitarie, in particolare per il corso di laurea in infermieristica, che prelude a una futura carenza di infermieri, adducendo tra le cause il minor riconoscimento sociale, la sua valorizzazione economica e gli episodi di violenza contro gli operatori.
Tra le proposte il documento suggerisce una revisione del quadro delle competenze professionali per garantire un sistema più fluido e un miglior livello di skill mix.

Il 29 gennaio 2025, anche la Dottoressa Mariella Mainolfi, Direttore Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute, ha illustrato il documento sull’indagine conoscitiva per il riordino delle professioni sanitarie alla XII Commissione della camera dei deputati (Affari Sociali) che mira a rivedere e aggiornare le normative vigenti, con l’obiettivo di valorizzare le competenze specifiche di ciascuna professione sanitaria, inclusa quella infermieristica. L’indagine sottolinea l’importanza di riconoscere ufficialmente le attività svolte dagli infermieri.

Un passo significativo verso il riconoscimento delle competenze infermieristiche è l’inserimento della branca assistenziale infermieristica all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). I LEA definiscono le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini.

L’inclusione di una branca specialistica assistenziale infermieristica nei LEA garantirebbe uniformità di prestazioni a livello regionale e nazionale, riconoscendo ufficialmente le competenze specialistiche degli infermieri.

Duole notare come purtroppo all’interno della Composizione della Commissione LEA non vi sia un membro della professione infermieristica (la più rappresentata nel sistema sanitario italiano).

Il Prof. Piergiorgio Reggio afferma “Pretendere di affermare che una competenza è misurabile è tutto da dimostrare, riconoscerla è diverso”, credo che le competenze infermieristiche siano state ampiamente dimostrate, ora ne attendiamo il riconoscimento dalle istituzioni preposte.

Irene Rosini
Presidente OPI Pescara

Irene Rosini

20 Febbraio 2025

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