La mia revoca in qualità di Commissario straordinario della Fondazione Policlinico Tor Vergata: il tema dell’equilibrio tra politica e gestione

La mia revoca in qualità di Commissario straordinario della Fondazione Policlinico Tor Vergata: il tema dell’equilibrio tra politica e gestione

La mia revoca in qualità di Commissario straordinario della Fondazione Policlinico Tor Vergata: il tema dell’equilibrio tra politica e gestione

Gentile Direttore,
la mia nomina a Commissario straordinario della Fondazione Policlinico Tor Vergata (vedi documentazione a fondo pagina), di fatto equiparata a quella di direttore generale, è stata sancita da un regolare contratto di lavoro autonomo firmato il 15 maggio 2024 con la Fondazione medesima (che gestisce il Policlinico quale risultato di una vecchia sperimentazione), e fino alla nomina del Direttore generale della costituenda Azienda ospedaliero-universitaria (ancora in itinere).

Si applicano, da contratto, alla mia figura di Commissario straordinario i gravi motivi di revoca ovvero “in caso di assenza o impedimento del Commissario straordinario che si protragga oltre i 6 mesi ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della Legge regionale n. 18/1994 e ss.mm.ii. nonché in caso di gravi violazioni di legge o in caso di sopravvenute e accertate incompatibilità o sopravvenienza di cause di inconferibilità di cui al Dlgs n.39/2013, previa contestazione formale degli addebiti all’interessato e successiva verifica in contraddittorio”.

Nessuno di questi gravi motivi sussiste nella revoca del 13 giugno 2025 da parte della Regione Lazio, recepita dalla Fondazione Policlinico Tor Vergata in data 19 giugno (senza contraddittorio da entrambe le parti).

Al contrario la relazione della performance 2024 approvata dalla Fondazione lo stesso giorno della mia revoca documenta analiticamente le azioni che hanno portato all’incremento di circa il 40% delle attività produttive (ricoveri ordinari e prestazioni ambulatoriali) nel secondo semestre 2024 rispetto al 1° semestre, ed il contestuale miglioramento del risultato di gestione, con precisi riferimenti alle azioni migliorative nell’ambito dell’emergenza-urgenza.

Ma quali sono allora i motivi della revoca adottati dalla regione Lazio e recepiti dalla Fondazione? Dalla lettura dei provvedimenti regionali emergono:
– L’inosservanza delle disposizioni regionali sui flussi di ricovero e sulle dimissioni programmate;
– iI persistente mancato rispetto delle disposizioni del Piano Regionale per la Gestione del Flusso di Ricovero e del Sovraffollamento in Pronto Soccorso di cui alla Determinazione n. G15959 /2022 in ordine alla comunicazione da parte delle UU.OO. del programma di dimissioni entro le ore 15 del giorno precedente;
– Ia mancata applicazione delle indicazioni previste per i pazienti in boarding
– tempi medi di attesa tra prima visita e il ricovero superiori ai 2000 minuti.
Il tutto contestato in 3 site visits regionali, di cui la prima il 19/25 settembre 2024 (3 mesi, estivi, dopo il mio insediamento) dalla quale è emersa la grave situazione del PS (situazione certamente ascrivibile alle amministrazioni precedenti nei confronti delle quali però non sono stati presi provvedimenti pur vigendo la Determinazione regionale in oggetto dal 2022).

Quando sono arrivata a metà maggio 2024 mi sono resa conto della situazione nella quale versava il Policlinico Tor Vergata (DEA di II livello e con 508 pl ordinari e 55 diurni) che opera in un contesto territoriale unico per complessità e fragilità sociale. Il Distretto 6, corrispondente al Municipio VI di Roma Capitale, è una delle aree più popolose della città, con oltre 240.000 abitanti, e rappresenta il quadrante con i più bassi indici di sviluppo umano, elevata densità abitativa, scarsa disponibilità di spazio residenziale, un tasso di disoccupazione superiore al 13%, rilevante popolazione straniera (18%) e un livello d’istruzione mediamente inferiore rispetto al resto della città. Una grave realtà seconda per disagio solo a Scampia a Napoli.

In particolare, il pronto soccorso era privo di governo con oltre 2.900 minuti (con picchi oltre i 3000 minuti tra prima visita e ricovero), con degenze medie delle medicine altissime e liste di attesa chirurgiche inaccettabili ed ho avviato una serie di iniziative, tra le quali le più significative in termini di impatto gestionale:
1. apertura anticipata di 2 anni rispetto ai tempi PNRR di un ospedale di comunità con 20 posti letto per favorire le dimissioni ed abbassare la degenza media delle medicine dagli oltre 18 giorni ai 10 previsti a livello regionale con un maggiore flusso di pazienti da PS: ad oggi sono stati assistiti oltre 700 pazienti;
2. stipula di un accordo con il municipio VI per la presa in carico dei casi sociali più gravi (persone in condizioni di barbonismo domestico, senza fissa dimora, prive di caregiver o in isolamento sociale, stranieri vulnerabili, persone prive di documenti o senza medico di base). Il numero dei casi sociali giunti al PS del PTV nel secondo semestre del 2024 con permanenza per alcuni casi superiore ai 30-40.000 minuti sono aumentati di circa l’89% rispetto al semestre precedente;
3. Riattivazione delle sale operatorie con particolare riferimento al numero di interventi chirurgici saliti a 11.441 ( oltre 2000 in più rispetto all’anno precedente) con l’azzeramento del numero di pazienti chirurgici di pertinenza oncologica inseriti in lista d’attesa prima del 2024 (dal 30% dei casi oncologici allo 0%), a parità di posti letto chirurgici non pertanto convertiti in posti letto al servizio del Pronto Soccorso.

E così con un intenso lavoro si è scesi a 2.170 minuti a Maggio 2025, valore in ulteriore decrescita nel mese di giugno, nonostante:
– L’aumento degli accessi del 12,7%, da 40.000 a oltre 45.452 (2024/25);
– La mancata autorizzazione all’ ampliamento del dipartimento di emergenza e accettazione previste con DGR 723 del 2021, per un importo di 3.799.393,52 euro, giunta “in extremis” in data 12/6/2025, il giorno prima della decadenza della Scrivente avvenuta il 13 giugno;
– L’assenza di posti letto in una area della capitale che registra 2,9 posti letto per acuti per 1000 abitanti e zero posti letto per riabilitazione e lungodegenza (dati Regionali): il PTV dovrebbe arrivare a 671 posti letto;
– La mancata autorizzazione all’assunzione di personale in generale e più nello specifico delle 35 unità di personale infermieristico e delle 6 unità di personale OSS necessarie per l’attivazione dei 40 posti letto previsti per il “piano straordinario del Giubileo”, di cui 20 pronti entro la fine del mese di Luglio;
– La carenza/assenza di servizi territoriali efficienti (entro l’estate 2025 sono attivabili 5 case della comunità nella Asl Roma 2 rispetto delle 22 previste) tanto da avere attivato in autonomia un ospedale di comunità (che si ricorda essere una struttura territoriale) ad isorisorse.

Ma secondo la Regione, pur ammettendo il decremento di circa 800 minuti in un anno: “le azioni, intraprese nel periodo 06/2024–05/2025, non hanno prodotto un significativo miglioramento dei tempi di attesa medi in Pronto Soccorso, tra la visita e il ricovero, che permangono al di sopra dei 1.000 minuti (in realtà 1.440 dagli obiettivi assegnatemi il 18 agosto 2024 come a tutti i direttori generali delle aziende regionali).
Mi chiedo se le grandi Aziende rappresentate nel recente “Monitoraggio emergenza territoriale ed ospedaliera adulti e pediatrica anno 2024” distribuito alla fine del mese di maggio 2025 dalla Regione abbiano raggiunto tutte i 1.000 minuti e quante lo siano nel Paese:
• Gemelli 2.026
• Pol. Umberto I 2.044
• Sant’Andrea 2.746
• San Camillo 2.080
• Campus biomedico 2.319

Le ragioni della mia decadenza sono inaccettabili per le seguenti ragioni:
1. La performance del Policlinico Tor Vergata non può prescindere da una lettura integrata del contesto territoriale, socioeconomico e demografico nella quale opera, pena il rischio di formulare analisi distorte, decontestualizzate e ingiustamente penalizzanti per chi opera in prima linea in condizioni straordinarie di complessità.

2. L’obiettivo del minutaggio entro i 1.440 minuti si sarebbe potuto realizzare solo a discapito dell’assistenza di altre tipologie di Pazienti (occupando posti letto chirurgici come spesso succede altrove), determinando la necessità di dover scegliere quali tra queste tipologie di pazienti trattare per primi o non trattare.

3. Le Istituzioni hanno l’obbligo di rispettare le Leggi, ed in particolare i principi di trasparenza e di imparzialità che debbono sottendere i procedimenti di nomina e revoca di un direttore generale, nel mio caso di Commissario straordinario seppure a tempo, e che rappresentano la reale innovazione della legge 171/2016 , la quale, riformando questa materia, si pone l’obiettivo primario di riavvicinare il cittadino alla pubblica amministrazione, «destinata sempre più ad assumere i contorni di una ‘casa di vetro’, nell’ambito di una visione più ampia dei diritti fondamentali sanciti dall’articolo 2 della Costituzione, che non può prescindere dalla partecipazione ai pubblici poteri»(Consiglio di Stato, parere n. 515 del 24.2.2016), anche «al fine di realizzare l’aspirazione a una democrazia intesa come “regime del potere visibile” (secondo la definizione di Norberto Bobbio)” Non si richiede ai direttori generali «la fedeltà personale alla persona fisica che riveste la carica politica», ma la «corretta e leale esecuzione delle direttive che provengono dall’organo politico, quale che sia il titolare pro tempore» (Corte cost., 5.2.2010, n. 34).

Ho avviato presso il Tribunale civile di Roma, sezione lavoro, un ricorso alla Fondazione Policlinico Tor Vergata ex art. 669 e 700 del codice civile, con la quale intercorre il mio rapporto di lavoro, già iscritto a ruolo, per vedere riconosciuti i miei diritti previsti nel contratto ma servirà a poco se, come sembra, si deciderà a breve di nominare un nuovo Commissario straordinario. Allora capiremo.

Isabelle Mastrobuono

Isabelle Mastrobuono

10 Luglio 2025

© Riproduzione riservata

Disavanzi regionali della sanità: un “profondo rosso” in cui è cambiata la natura del problema 
Disavanzi regionali della sanità: un “profondo rosso” in cui è cambiata la natura del problema 

Gentile Direttore, negli ultimi anni il disavanzo sanitario regionale, come ricostruito pochi giorni fa qui su Qs che ha parlato di “profondo rosso” (a proposito, complimenti per la nuova veste...

Pronto Soccorso, il grido dei medici: “Così la sanità pubblica ci sta uccidendo”
Pronto Soccorso, il grido dei medici: “Così la sanità pubblica ci sta uccidendo”

Gentile Direttore,  che cosa ha indotto lo scrittore Tiziano Scarpa a definire il libro “La giusta distanza dal male”di Giorgia Protti, giovane medica al suo primo incarico in Pronto Soccorso...

Ricominciare dalla prevenzione: prendersi cura dell’Italia che cambia. La visione di Boehringer per un Paese più sano
Ricominciare dalla prevenzione: prendersi cura dell’Italia che cambia. La visione di Boehringer per un Paese più sano

Gentile Direttore, in Italia, 24 milioni di persone convivono con almeno una patologia cronica. Un numero che non rappresenta più un semplice dato epidemiologico, ma il segno tangibile di una...

Ipotiroidismo, la corsa alla prevenzione arriva nel cuore di Roma: il 28 novembre screening gratuiti a Piazza del Popolo
Ipotiroidismo, la corsa alla prevenzione arriva nel cuore di Roma: il 28 novembre screening gratuiti a Piazza del Popolo

La prevenzione delle malattie tiroidee arriva nel cuore della Capitale. Dopo le prime due tappe molto partecipate, la “Campagna di Prevenzione TSH – Focus Ipotiroidismo”, promossa dalla Fondazione Consulcesi farà...