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Autorizzazioni e accreditamento strutture sanitarie e socio sanitarie. Consiglio approva ddl

Il provvedimento completa la riforma del Servizio Sanitario Regionale e si pone l’obbiettivo di garantire una maggiore qualità delle prestazioni, equità di accesso alle prestazioni e libertà di scelta ai cittadini. Viale: “Da oggi abbiamo finalmente una legge più moderna, che risponde anche all’esigenza di avere strutture aggiornate”. Il testo della commissione

03 MAG - Con 16 voti a favore (maggioranza di centro destra), 14 contrari (minoranza), il Consiglio regionale della Liguria ha approvato il disegno di legge 141 : “Norme in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali pubbliche e private”.

“Il provvedimento completa la riforma del Servizio Sanitario Regionale, già avviata attraverso l’istituzione di ALiSa e  il Riordino delle disposizioni in materia sanitaria e socio sanitaria, e si pone l’obbiettivo di garantire una maggiore qualità delle prestazioni, equità di accesso alle prestazioni e libertà di scelta ai cittadini. Questi obbiettivi sono perseguiti attraverso la negoziazione con le strutture pubbliche e private per promuovere qualità, appropriatezza e integrazione delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie. La legge, inoltre, prevede la standardizzazione delle istruttorie e delle procedure amministrative in modo da superare alcune difformità nell’applicazione delle norme da parte dei Comuni e delle asl liguri, e adotta un articolato sistema di monitoraggio e di conoscenza delle strutture autorizzate e accreditate e delle liste di attesa. Fra gli obbiettivi del testo ci sono il superamento delle attuali carenze di manutenzione e di aggiornamento dei requisiti richiesti per accedere all’accreditamento”, spiega il Consiglio in una nota.

Viene prevista un’unica regia nella verifica dei requisiti e dell’attività di vigilanza e controllo, “superando la disomogeneità fra le istruttorie tecniche che devono valutare il possesso dei requisiti richiesti”; vengono introdotti nuovi strumenti per promuovere la qualità dei servizi , accrescere la vigilanza sulle prestazioni in modo da garantire equità negli accessi alle prestazioni sul territorio.

Vengono introdotti anche nuovi sistemi sanzionatori.

Il provvedimento, inoltre, stabilisce le procedure con cui A.Li.Sa svolgerà le proprie funzioni di vigilanza e controllo, nel rispetto dell’attuale assetto istituzionale che vede nel Comune l’ente territoriale competente al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio delle attività sanitarie, socio sanitarie e sociali. Spetta, invece, alla Regione attribuire la qualità di soggetto accreditato alle strutture sanitarie e socio sanitarie.

Sono stati approvati due emendamenti della giunta. Il primo richiede preventivamente il parere della competente commissione consiliare rispetto alla definizione dei requisiti strutturali impiantistici e tecnologici  e per la definizione dei requisiti per l’accreditamento delle strutture  sanitarie e sociosanitarie. Il secondo stabilisce, fra l’altro che alle istanze di autorizzazione all’esercizio delle attività sanitarie, sociosanitarie e sociali, e alle istanze di accreditamento delle strutture, presentate prima della data in cui la presente legge acquista efficacia, si applicano le disposizioni della precedente legge regionale 30 luglio 1999 n.20. L’emendamento stabilisce, inoltre, che le strutture delle Asl, Irccs e Enti equiparati, le strutture private e pubbliche già autorizzate all’esercizio di attività sanitarie, sociosanitarie e sociali e le strutture, che abbiano presentato istanza di autorizzazione prima della data in qui la presente legge acquisterà efficacia, si adeguano ai requisiti organizzativi e tecnologici fissati dal provvedimento entro 180 giorni dall’adozione del provvedimento stesso. Approvato anche un emendamento “di natura squisitamente tecnica”, spiega la nota.

“Sono molto soddisfatta: con l’approvazione di questa legge trova compimento la terza parte della riforma del sistema sanitario regionale. Il voto positivo di oggi è frutto di un percorso di condivisione avviato prima sul territorio e poi proseguito in sede di Commissione con l’audizione dei soggetti coinvolti per rendere attuale la vecchia normativa del 1999, non più adeguata alle sfide e alle necessità del sistema”, ha commentato la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale.

“Da oggi – ha proseguito Viale - abbiamo finalmente una legge più moderna, che risponde anche all’esigenza di avere strutture aggiornate dal punto di vista dei modelli organizzativi e che tutela le strutture esistenti, quelle già accreditate e autorizzate, a cui non vengono richiesti nuovi impegni di adeguamento strutturale ma l’adeguamento solo per quanto riguarda le tecnologie e l’organizzazione. Viene così garantita la libertà di scelta da parte dei cittadini e, al contempo, un abbattimento delle liste di attesa in particolare per i nostri anziani”. Così la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia viale commenta il via libera da parte del Consiglio regionale al ddl 141, ovvero alla terza parte della riforma sanitaria relativa al sistema di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali, pubbliche e private”.

Inoltre, “da oggi – ha proseguito Viale - le norme in materia di autorizzazione e accreditamento sono più moderne e semplici, costituendo un più efficace strumento per gli operatori preposti alle verifiche, a garanzia delle famiglie, degli anziani ospitati nelle strutture e dei bambini negli asili. Anche nell’ottica di eventuale maggiore presenza dei privati nella gestione della sanità pubblica, era fondamentale stabilire regole di controllo preventivo efficienti e rigorose”.

Per quanto riguarda in particolare gli ultra 65enni, spiega l'assessorato alla Salute, la norma prevede che ogni paziente venga rivalutato con un esame approfondito da parte dei medici specialisti: qualora, sulla base dell’evidenza clinica, emergesse la necessità di un maggior accudimento e l’assenza di benefici legati ai percorsi riabilitativi, la risposta sanitaria sarà rimodulata, sulla base di un progetto di cure personalizzate secondo le specifiche esigenze di ciascun paziente. Se si genererà un risparmio, le risorse saranno utilizzate immediatamente per rispondere a tutti coloro che da anni sono in lista d’attesa per un ricovero. “Questo percorso – continua la vicepresidente Viale - è stato avviato da anni in altre regioni. Nessuno vuole risparmiare: l’unico obiettivo è garantire una risposta specifica ai bisogni individuali di ciascun paziente, arrivando così a garantire l’assistenza necessaria anche a coloro che la attendono da troppi anni”.

Anche la vicepresidente Viale evidenzia che il ddl approvato in Aula dall’Assemblea legislativa contiene l’emendamento all’articolo 18 (norme transitorie) così come approvato nell’ultima riunione di Giunta a La Spezia: le strutture già autorizzate o che abbiano, prima dell’entrata in vigore della legge, presentato istanza di autorizzazione, non dovranno, qualora mutassero i requisiti strutturali, adeguarsi ma rimangono autorizzate anche per il futuro. In questo modo “sono tutelate le numerose realtà tipiche del territorio ligure – conclude la vicepresidente Viale - e in particolare dell’entroterra”.

03 maggio 2017
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