Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 01 MAGGIO 2024
Liguria
segui quotidianosanita.it

San Martino di Genova. Nursing Up contro il demansionamento degli infermieri, l'ospedale avvia verifiche

L’ospedale si è impegnato a un censimento di tutto il personale Oss aziendale, e alla riallocazione del personale addetto al servizio di barellamento. De Palma: “Sorge il dubbio che il demansionamento sia una strategia con lo scopo non dichiarato di avvalersi di figure intercambiabili, così da poter sopperire alla carenza di organico e risparmiare. Siamo stanchi di vedere vilipesa la nostra professionalità”.

21 NOV - Arrivano i primi risultati della battaglia messa in campo dal sindacato degli infermieri Nursing Up a livello nazionale contro il demansionamento degli infermieri. L’ospedale San Martino di Genova ha infatti risposto alle denunce del Nursing Up, che aveva denunciato in una lettera lo stato di improprio utilizzo degli infermieri dell’Irccs, costretti a svolgere da lungo tempo mansioni inferiori al proprio profilo professionale a causa della cronica carenza del personale di supporto (Oss), impegnandosi a prendere provvedimenti impiegando nuovo personale per il servizio di barellamento.    
Nella risposta del San Martino si legge che “l'amministrazione procederà a un censimento di tutto il personale Oss aziendale, al fine di mapparne l'allocazione, le mansioni svolte ed eventuali inidoneità/limitazioni”. E poi conclude che, “a seguito di tale preliminare attività ricognitiva, la Direzione provvederà ad una eventuale riallocazione del personale addetto al servizio di barellamento”.   

“Gli infermieri – spiega in una nota Antonio De Palma, presidente Nursing Up - sono professionisti laureati con l’obbligo di iscriversi ad un albo, lavorano su turni h.24 spesso senza i riposi che spetterebbero loro di diritto e percepiscono uno stipendio da fame, per non parlare delle progressioni di carriera inesistenti, visto che il riconoscimento giuridico non è mai arrivato. Una situazione di cui si approfittano i paesi europei, dove i neolaureati emigrano spesso e volentieri dopo una lunga formazione che prevede ben 4600 ore di tirocinio. È ora di dire basta: gli infermieri sono stanchi di sopportare in silenzio. É così che si tratta una categoria che regge sulle spalle il peso del SSN? Siamo stanchi di vedere vilipesa la nostra professionalità e denunciamo quello che accade tra le corsie”.    

Per De Palma “sorge il dubbio che il demansionamento sia una strategia con la quale le aziende sanitarie utilizzano i propri dipendenti, assunti con una precisa qualifica professionale, onde poi costringerli ad attività, compiti e funzioni che nulla hanno a che vedere con quella professione. Lo scopo non dichiarato sarebbe quello di avvalersi di figure intercambiabili, così da poter sopperire alla carenza di organico e risparmiare”.
 
“Noi del Nursing Up – conclude De Palma - invitiamo tutti gli infermieri che a vario titolo subiscono il demansionamento a denunciare la situazione presso le nostre sedi sindacali dislocate su tutto il territorio nazionale al fine di dare corso a questa battaglia di civiltà, portandola financo nei tribunali del lavoro, per ristabilire la legalità e chiedere un risarcimento per danno professionale”.

21 novembre 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Liguria

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy