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Pazienti truffati con protesi dentarie non necessarie, 5 arresti in Lombardia 

Odontoiatri operanti presso molteplici Ao pubbliche lombarde intrattenevano rapporti correttivi con un’azienda leader nel settore dell’odontotecnica per la prescrizioni di protesi, accessori e manufatti ortodontici in eccesso o inutili e a prezzo raddoppiato per i pazienti inconsapevoli. Un sistema che l'azienda avrebbe messo in atto già a partire dagli anni ’90. La Regione istituisce una commissione di indagine interna.

31 MAG - I finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per 5 persone indagate per associazione a delinquere e corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Le investigazioni, che coinvolgono complessivamente 12 indagati, hanno riguardato un ipotizzato sistema di corruttela, che secondo gli investigatori “si protrarrebbe già dagli anni ’90”, nell’ambito della produzione e distribuzione di manufatti odontoprotesici, perpetrato da un’azienda leader nel settore dell’odontotecnica, con la compiacenza di medici operanti presso molteplici Aziende Ospedaliere pubbliche lombarde. 

In particolare, spiega la nota della Guardia di Finanza, "la predetta società, nelle persone del legale rappresentante e di suoi fidati collaboratori e dipendenti, avrebbe intrattenuto accordi corruttivi con odontoiatri in servizio presso ambulatori pubblici i quali avrebbero prescritto protesi, accessori e manufatti ortodontici anche in eccesso e/o non necessari, maggiorando così i correlati prezzi poi direttamente pagati dall’inconsapevole paziente”.

Una accusa su cui sta cercando di fare chiarezza anche la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, che ha istituito una Commissione di indagine interna “per ogni opportuno approfondimento”. La Direzione Generale Welfare esprime "piena fiducia negli inquirenti ed assicura massima collaborazione per un rapido e completo accertamento dei fatti e delle responsabilità". 
 
Nel dettaglio dell’operazioni investigative, la Guardia di Finanza riferisce come sia emerso che: 

- nell’ambito “ortodonzia”, il sistema illecito consisterebbe nel rilascio di una prescrizione medica per manufatti non necessari, non effettivamente impiantati o dai costi indebitamente raddoppiati; 

- nell’ambito “protesi”, verrebbero rilasciate prescrizioni mediche ove si indicano voci accessorie, non corrispondenti ai trattamenti effettuati, al solo fine di aumentare artatamente il valore finale della prestazione per la successiva fatturazione e pagamento da parte dell’ignaro paziente. 

In cambio della collaborazione prestata, i medici compiacenti avrebbero ottenuto dalla società fornitrice delle protesi un compenso calcolato in percentuale sul fatturato procurato all’azienda mediante le prescrizioni mediche effettuate.

Sono in corso perquisizioni nelle provincie di Milano, Monza Brianza, e Varese.

31 maggio 2022
© Riproduzione riservata

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