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Lombardia. Volontariato, Mantovani: “Ricchezza da non perdere. Inserirlo nella riforma”

Questo perché, secondo l’assessore alla Salute, il volontariato è “una risorsa preziosa, una vera ricchezza” che “non possiamo permetterci di perdere". Per Mantovani è prioritario, nella riforma, affrontare approfonditamente il tema della salute e dell’assistenza agli anziani.

18 MAG - "Il mondo del volontariato va sostenuto e incoraggiato”, perché è “una risorsa preziosa, una vera ricchezza che incontro in ogni ospedale in cui mi reco e che non possiamo permetterci di perdere”. Ad affermarlo è stato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, Mario Mantovani, nel saluto presentato alla cena di beneficenza 'Eccellenza, ricerca, innovazione e formazione: il paziente al centro' organizzata nei giorni scorsi dalla dottoressa Enrica Morra, presidente e fondatrice dell'Associazione Malattie del Sangue onlus dell'A.O. di Niguarda di Milano, dal 2001 Direttore del Dipartimento Oncologico dell'A.O. Niguarda e dal 2013 componente del Comitato Esecutivo del Niguarda Cancer Center.

“ Quello che la vostra associazione ha potuto fare per l'Ospedale Niguarda – ha detto Mantovani - è stato possibile solo perché credete fino in fondo nella vostra missione”. Mantovani ha però assicurato anche il sostegno della Regione e ha annunciato che, “come assessore regionale alla Salute di Regione Lombardia, sto insistendo affinché un articolo della riforma della Sanità che stiamo affrontando riguardi esclusivamente il volontariato nella nostra regione. ".

L'associazione Malattie del Sangue onlus, attiva da 15 anni, spiega una nota della Regione, ha raccolto e reinvestito a favore della Struttura Complessa di Ematologia dell'Ospedale Niguarda fondi per oltre 5 milioni di euro, destinati al sostegno di programmi di assistenza e cura mirati all'eccellenza della terapia del paziente ematologico con l'obiettivo finale della guarigione e della migliore qualità della vita; ma anche al supporto di progetti di ricerca clinica e biologica finalizzati all'utilizzo di farmaci innovativi e alla comprensione dei meccanismi patologici delle malattie del sangue. “Non certo in secondo piano è l'impegno che l'Associazione rivolge verso i futuri ematologi, in quanto AMS copre i costi per la partecipazione di alcuni giovani medici alla Scuola di Specialità in Ematologia”.

Mantovani ha dunque ricordato l'attenzione rivolta dalla Giunta Regionale verso "il lavoro dell'associazione e della dottoressa Enrica Morra che con la sua équipe ha ricevuto riconoscimenti da Regione Lombardia fin dal 2008, quando è stato approvato il progetto 'Realizzazione della Rete Ematologica Lombarda (REL)'. Proprio con una delibera dello scorso 14 maggio, inoltre, - ha detto Mario Mantovani - la Giunta ha approvato l'avvio alla Fase 2 della Rete Ematologia Lombarda, dando mandato all'AO Ospedale Niguarda di assicurare il supporto operativo e gestionale al coordinamento delle attività del Comitato Esecutivo, stanziando a suo favore un importo complessivo di 50.000 euro".

"Un altro riconoscimento al grande lavoro della dottoressa Morra, già premiata nel 2008 con la 'Rosa Camuna' - ha concluso il vice presidente e assessore alla Salute Mario mantovani – e che recentemente ha ricevuto anche il premio 'Donna 2015'".

Parlando della riforma nel corso di un convegno promosso da FederAnziani, Mantovani ha poi osservato come “gli anziani rappresentano oggi uno degli aspetti fondamentali del sistema Italia. La Lombardia in particolare è una delle regioni con il maggior numero di over 65 e Milano una delle città più vecchie del mondo. Questo significa che la buona politica deve potersi confrontare sul tema della salute delle persone anziane, perché se è vero che l'aspettativa di vita cresce sempre più, è altrettanto vero che bisogna migliorare il benessere di tutti, in qualsiasi momento dell'esistenza".

Una tematica, ha assicurato l’assessore, ben presente anche per Regione Lombardia che ha attivato i Creg: "È un progetto che riguarda la medicina di base, cioè il primo rapporto tra paziente e medico - ha spiegato l'assessore Mantovani - I medici di medicina generale non riceveranno più in uno studio personale, ma riuniti in un unico ambiente. Ciò consentirà al paziente di poter ricorrere a prescrizioni immediate e spesso salvavita in modo agevole, senza necessariamente doversi recare al Pronto Soccorso, magari utilizzato in modo inappropriato. Un progetto sperimentato su 5 Asl lo scorso anno e che si sta estendendo a tutte e 15 le Asl di Regione Lombardia".

"Puntiamo anche ad una maggiore integrazione tra ospedale e territorio. Questo significa - ha proseguito Mantovani- garantire un maggior supporto a casa propria, riservando alla degenza in ospedale solo la fase acuta della malattia".

L'assessore ha poi ricordato come solo nei giorni scorsi la Asl di Como abbia inaugurato una nuova modalità: la consegna dei farmaci direttamente a casa dei pazienti affetti da gravi malattie croniche invalidanti. "Si tratta di un'ulteriore prova che dimostra la consapevolezza e la vicinanza di Regione Lombardia alle necessità ed alle attese di una popolazione sempre più anziana, in cui le patologie croniche e i problemi ad essi connessi richiedono interventi mirati ed efficaci".
 

18 maggio 2015
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