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Lombardia. Maroni: “Vogliamo partire subito con l'Autorità regionale anticorruzione, presto il nome del presidente”

Lo ha annunciato il governatore, commentando l'approvazione del progetto di legge che istituisce l'Arac da parte dell'Assemblea di Palazzo Pirelli. L'istituzione avverrà in via sperimentale per un periodo di tre anni, al termine del quale Regione e Anac valuteranno i risultati e individueranno eventuali correttivi.

15 MAR - "Voglio applicare subito la legge che istituisce Arac. Appena sarà promulgata farò la proposta del nome del presidente della nuova Autorità regionale anticorruzione, ho già in mente qualche nome, perché voglio partire subito". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, commentando l'approvazione del progetto di legge che istituisce l'Arac da parte dell'Assemblea di Palazzo Pirelli.

"Sono molto soddisfatto – ha aggiunto il presidente - l'esito della votazione era quello che speravo: grazie anche a una maggioranza compattissima abbiamo ora la possibilità di fare una cosa importante e innovativa, che non esiste. Credo ci debba essere in tutte le Regioni un braccio operativo di Anac". "Dall'opposizione – ha detto ancora Maroni - solo critiche, qualche insulto e zero proposte. Non è un problema, andiamo avanti da soli. Mi spiace solo che le minoranze in Consiglio regionale non abbiano colto questa grande opportunità: fare tutti insieme questa proposta innovativa, perché di questo si tratta".

"Noi abbiamo l'ambizione – ha sottolineato Maroni nel corso del dibattito - di creare una struttura regionale che aiuti Anac a fare meglio quello che fa, ossia la prevenzione della corruzione. Noi vogliamo mettere a disposizione di Anac le nostre risorse, le nostre competenze, le nostre strutture. Ho preso le considerazioni e le valutazioni di Anac e di Cantone come uno stimolo e per questo abbiamo formulato tre emendamenti che mettono nella legge i principi indicati".

"Uno di questi emendamenti - ha illustrato il presidente - prevede che Arac assicuri piena ed efficace adozione delle misure di prevenzione della corruzione previste dal Piano nazionale anticorruzione approvato da Anac, rafforzando quindi il ruolo di Anac, e lo fa secondo direttive e disposizioni attuative definite dall'Anac stessa". "Questo dimostra - ha chiosato - che è stata accolta la richiesta di Anac di non fare qualcosa che occupi il terreno di Anac, ma una struttura che ne diventa il braccio operativo, rafforzandone l'azione".

Il coinvolgimento della Corte dei Conti è previsto da un secondo emendamento, come ha evidenziato il governatore, il cui testo prevede che sia con Anac sia con la Sezione regionale di controlli della Corte dei conti si dovranno prevedere "apposite intese". Arac potrà quindi collaborare con entrambi gli organismi, creando, ha spiegato Maroni "un accordo e un'azione comune tra tutte le Istituzioni che, a vario titolo, sono coinvolte".

Un terzo e ultimo emendamento intende poi rafforzare il carattere di sperimentazione di Arac, come già avvenuto con la Riforma della sanità, ha rammentato il presidente, e prevede che l'istituzione di Arac avvenga in via sperimentale per un periodo di tre anni, al termine del quale Regione e Anac valuteranno i risultati e individueranno eventuali correttivi. "Se, come noi auspichiamo - ha commentato Maroni - rafforzerà l'azione di prevenzione della corruzione, potremmo dire di avere definito un modello che sarà seguito in tutte le Regioni d'Italia".
 

15 marzo 2016
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