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Valmaggi (Pd): “Regione garantisca assistenza sanitaria ai cittadini neo comunitari”

La vicepresente del Consiglio sollecita l’assessore al Welfare Gallera a trovare una soluzione. “Gallera dice che il problema sono i costi, ma dotare i cittadini neocomunitari del codice Eni porterebbe non un aggravio ma un risparmio, perché costerebbe comunque meno dell'erogazione dei servizi di assistenza nei Pronti soccorsi”.

10 GEN - Garantire l'assistenza sanitaria in tutte le strutture, anche alle cittadine e ai cittadini stranieri neo comunitari. Questo quanto chiesto oggi, con un interpellanza, dalla vicepresente del Consiglio Sara Valmaggi (Pd ) che in una nota spiega: “Già il 5 luglio scorso, con un’interpellanza, avevo puntato l’attenzione su un problema rimasto sinora irrisolto, quello dei cittadini comunitari sprovvisti di copertura sanitaria nei loro Paesi di origine, in particolare bulgari e rumeni, che non avendo il codice STP (stranieri temporaneamente presenti) perché non hanno le caratteristiche per esigerlo e neanche il codice ENI (europei non iscritti) perché Regione Lombardia non lo ha mai previsto (differentemente da Veneto, Toscana, Liguria, Lazio e altre), si ritrovano privi di assistenza sanitaria e possono accedere solo al Pronto soccorso. Già allora avevo chiesto all'assessore" al Welfare, Giulio Gallera, "di monitorare lo stato delle cose. Oggi ho di nuovo sollecitato una risposta, anche perchè le associazioni che prestano assistenza volontaria ai cittadini stranieri hanno ribadito che per i neo comunitari continua a non esserci alcuna copertura sanitaria “.

“Anche oggi - continua Valmaggi - l'assessore Gallera non ha risposto. Il monitoraggio promesso a luglio non è ancora concluso; lo sarà, a detta di Gallera, a fine gennaio e di conseguenza non è stata ancora presa alcuna decisione. Gallera ha sottolineato che il problema sono i costi che non sono coperti da risorse statali e la Regione non sa ancora se è in grado di sopperire con fondi propri”.

“Da parte nostra - conclude Valmaggi - continueremo a sollecitare una risposta al problema che non può continuare a essere ignorato. Garantire il diritto alla salute a tutti è un dovere. A Gallera, che lamenta la carenza di risorse dico che dotare i cittadini neocomunitari del codice Eni porterebbe non un aggravio ma un risparmio, perchè costerebbe comunque meno dell'erogazione dei servizi di assistenza nei Pronti soccorsi. Inoltre ridurrebbe, anche se in misura limitata, gli accessi ai Ps che, come sta accadendo sopratutto in questo periodo, faticano a rispondere alle sempre più numerose richieste di cura ”.

 

10 gennaio 2017
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