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Vaccini obbligatori. In Lombardia oltre 37.000 ragazzi non hanno presentato la documentazione alle scuole

L’assessore Gallera ha presentato i dati per la fascia di età tra i 6 e i 16 anni (circa 1 milione e mezzo. “Verificheremo immediatamente la situazione vaccinale dei 37.643 ragazzi che non hanno prodotto la documentazione qualora risultassero inadempienti avvieremo il percorso formale di recupero. Saremo inflessibili affinché si raggiunga la copertura vaccinale del 95% indispensabile per l’immunità di gregge”.

20 NOV - “Secondo i dati trasmessi alle 8 Ats di Regione Lombardia da 632 strutture tra le 4006 scuole e Istituti comprensivi presenti sul territorio e frequentati dai ragazzi dai 6 ai 16 anni (circa 1 milione e mezzo) sono 37.643 quelli che non hanno presentato, entro il 31 ottobre, la documentazione necessaria, prevista in virtù della legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale. Come previsto dalla normativa per gli inadempienti non c’è il divieto alla frequenza, ma è prevista comunque la sanzione se questi dovessero risultare inadempienti alle vaccinazioni obbligatorie e non accettassero di mettersi in regola”.
 
Lo ha comunicato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in seguito ai dati comunicati dalle strutture scolastiche regionali alle Ats lombarde riguardanti la presentazione della documentazione richiesta ai ragazzi dai 6 ai
16 anni per adempiere alla legge Lorenzin sull’obbligo delle vaccinazioni.

“Verificheremo immediatamente la situazione vaccinale dei 37.643 ragazzi che non hanno prodotto la documentazione - ha sottolineato l’assessore -  e qualora risultassero inadempienti avvieremo il percorso formale di recupero già messo in atto per i bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia, per convincere i genitori a regolarizzare la situazione”.

“Ricordo che dall’ultima rilevazione sullo stato vaccinale del milione e mezzo di ragazzi tra i 6 e i 16 anni relativa al 2016 - ha proseguito - risultavano inadempienti circa 130.000. Nel mese di settembre sono state registrate 11.000 prenotazioni e 4.000 sono stati i casi già recuperati per le coorti di nascita interessate”.

“Auspico che questo trend cresca senza la necessità che si applichino le sanzioni previste - ha concluso Gallera -, ma ribadisco che saremo inflessibili affinché si raggiunga la copertura vaccinale del 95% considerata indispensabile per raggiungere l’immunità di gregge e la tutela della salute della collettività”.

20 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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