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Como. 20 posti letto in più in ospedale per far fronte al picco influenzale

I posti letto saranno attivati all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia e all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù. Il provvedimento ha durata di 40 giorni. Asst al lavoro per potenziare anche la dotazione organica

08 GEN - L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Lariana - Como ha previsto l’attivazione di 20 posti letto aggiuntivi per pazienti subacuti per rispondere al probabile aumento di fabbisogno di posti letto legato al picco influenzale previsto nei prossimi giorni.

Da lunedì 15 gennaio saranno attivati dieci letti all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia nell’area della Degenza Medica 3 e altrettanti all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, nell’area della Week Surgery. L’Asst è inoltre al lavoro per potenziare la dotazione organica, sia infermieristica sia medica. Il provvedimento ha durata di 40 giorni.

In caso di necessità, sarà possibile usufruire anche di altri quattro posti letto per subacuti in coordinamento con le RSA che li abbiano già nel loro assetto di accreditamento. In particolare, la struttura di riferimento per l’Asst Lariana è l’RSA San Carlo Borromeo – Fatebenefratelli di Solbiate.

L’attivazione di posti letto aggiuntivi è stata possibile in virtù di risorse economiche messe a disposizione dalla Regione Lombardia per la sostenibilità dei progetti di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso.
“È bene confermare che siamo davanti ad un’emergenza importante”, dice il direttore sanitario di ATS Insubria Anna Maria Maestroni. “Stiamo procedendo con un monitoraggio costante dalla fine del 2017, per valutare l’epidemia influenzale, che, in questi termini, non si verificava da una ventina d’anni. Siamo di fronte ad una situazione che ci vede tutti in prima linea con un particolare impiego di forze da parte dei Medici di Medicina Generale e di Continuità assistenziale, dei Pronto Soccorso e AREU. Ci arrivano segnalazioni di ambulatori che registrano fino a 100 pazienti al giorno, oltre a una trentina di visite domiciliari”, continua il direttore sanitario. “Inoltre, i dati già in nostro possesso, confermano il quadruplicarsi dell’attività dei medici della Continuità Assistenziale, ex Guardia medica. In momenti di alta criticità, come questo, è fondamentale rimanere calmi, avere pazienza e seguire le indicazioni dei medici, soprattutto in presenza di sintomi e condizioni cliniche che, a parere del medico di medicina generale, non rivestono i caratteri dell’emergenza/urgenza, attivando il ricorso al 118 nelle situazioni critiche”.
 

08 gennaio 2018
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