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Liste d’attesa. In Lombardia tempi medi di 45 giorni. Gallera: “Soddisfatto, ma c’è ancora molto lavoro da fare”

I dati diffusi dall’Istituto regionale Polis Lombardia si riferiscono al periodo 2016/17 e registrano un lieve aumento dei tempi d’attesa medi, ad eccezione delle Ats di Bergamo, della Brianza e di Pavia. L’attesa va dai 51 giorni nell’Ats della Città Metropolitana di Milano ai 32 giorni delle Ats della Montagna e della Valle Padana. Gallera: “Preso atto delle difficolta oggettive, lavoriamo con intensità su strumenti e azioni innovative”.

13 SET - E’ di 45 giorni il tempo di attesa medio per una visita ambulatoriale in Lombardia. E’ quanto emerge dalla ‘missione valutativa’ condotta dall’istituto regionale Polis, promossa dal Comitato di Controllo e Valutazione insieme alla Commissione Sanità, e presentata in Commissione Salute. Gli scopi del lavoro sono stati illustrati dal Vice Presidente del Comitato, Niccolò Carretta (Lombardi civici europeisti), che ha sottolineato l’importanza della collaborazione con il sistema universitario, “una sinergia che rende scrupolosa e approfondita la valutazione”, offrendo così ai cittadini l’opportunità di conoscere la situazione della sanità con dati e parametri oggettivi e ai politici di varare provvedimenti o iniziative utili a migliorare l’offerta dei servizi. “La ricerca -ha detto ancora Carretta-  tocca un aspetto molto sentito dai cittadini. Dal punto di vista tecnico rappresenta poi un importantissimo contributo con spunti e riflessioni che mi auguro quanto prima siano oggetto di dibattito in Commissione Sanità perché la riduzione dei tempi di attesa in sanità rappresenta senza dubbio una priorità di questa legislatura regionale”.

La missione valutativa sui tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali si basa su dati 2016-2017 raccolti a inizio 2018, quando sono state effettuate anche le interviste alle direzioni generali delle otto ATS (Agenzie territoriali per la salute) e alle direzioni generali delle ASST (aziende socio sanitarie territoriali). Solo nel 2017 le prestazioni erogate in Lombardia sono state quasi 160 milioni, con un aumento di 1 milione e 400 mila rispetto all’anno precedente, con differenze territoriali di rilievo (per esempio sono state registrate 16,67 prestazioni per abitante nel pavese e 11,44 nella bergamasca).

Dall’indagine emerge che nel 2017 si è verificato un lieve aumento dei tempi d’attesa medi, ad eccezione delle Ats di Bergamo, della Brianza e di Pavia.

Generalmente, si legge in una nota di sintesi diffusa dalla Commissione, ad un aumento del tempo di attesa medio è associato un incremento dei volumi delle prestazioni. Per le prestazioni strumentali i tempi più lunghi sono per l’ecografia (59 giorni), una tomografia computerizzata (39 giorni), una risonanza magnetica (24 giorni) e una radiografia (15 giorni). Se si considera il raggruppamento delle altre tipologie di prestazioni strumentali, per le mammografie si attende di più per la monolaterale (124 giorni) e per la bilaterale (101 giorni). Per la spirometria semplice l’attesa è la minore (13 giorni). Il 54 % delle prestazioni è erogato dal pubblico e il 46 % dal privato accreditato.

Le norme regionali prevedono che i tempi massimi debbano essere rispettati da ciascuna struttura sanitaria almeno nel 95% dei casi. I dati della missione valutativa evidenziano che quest’obbligo viene rispettato complessivamente nel 93% delle prestazioni ambulatoriali soggette a monitoraggio e nel 85% dei casi per le prestazioni con tempi di prescrizione più brevi (fino a 60 giorni).

"Il miglioramento dell’offerta, con la presenza di strutture sempre più attrattive - spiega ancora la nota -, provoca la conseguenza che la gente preferisce a volte aspettare pur di poter scegliere dove andare. Si determina perciò una rilevante diversità tra il tempo di attesa rilevato e il tempo di attesa minimo. Il primo ci dà una effettiva conoscenza di quanto realmente attendono i cittadini per le prestazioni soggette a monitoraggio, il secondo di quanto potenzialmente attenderebbero se accettassero la prima data a loro prospettata".

“La relazione di Polis Lombardia sui tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali della Regione Lombardia rappresenta un lavoro prezioso che restituisce in maniera scientifica il quadro delle liste d’attesa nella nostra regione e fa emergere il professionale lavoro di ATS e ASST messo in campo per ridurle”, ha commentato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera.

“Siamo consapevoli - ha spiegato l’assessore Gallera - che rappresenta una delle grandi criticità della sanità lombarda e italiana e un tema molto delicato su cui c’è molta attenzione e sofferenza da parte dei cittadini. Purtroppo il nostro campo d’azione è limitato dalle leggi nazionali che da un lato ci impediscono di assumere nuovo personale sanitario nelle strutture pubbliche, per il quale il tetto di spesa deve essere uguale a quello del 2004 tagliato del 1.5%, dall’altro il budget per le strutture private accreditate è’ fermo da 7 anni, dal 2012 la spesa deve corrispondere a quella del 2011 meno il 2%”.

“Preso atto delle difficolta oggettive - ha concluso - e consapevoli che vi è la necessità di migliorare i tempi delle liste d’attesa, sto lavorando, d’intesa con il presidente Fontana e insieme ai tecnici della direzione Welfare, con intensità su strumenti e azioni innovative per garantire ai cittadini le prestazioni ambulatoriali più richieste nel rispetto dei tempi d’attesa previsti”.

13 settembre 2018
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