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Lombardia. Approvata a scrutinio segreto la nuova riforma sanitaria. Ma maggioranza si spacca su extramoenia. Insorgono Pd e M5S: “Si allentano i controlli sui privati”

La nuova legge passa il vaglio del Consiglio regionale con 42 voti a favore e 31 contrari. Tensione su emendamento Forza Italia (con cui è stato tolto il limite di 5 anni) alla possibilità per i medici di effettuare l’attività libero professionale con le modalità dell’extramoenia. Durissimo attacco delle opposizioni: “Sembrava impossibile peggiorare la riforma della Sanità di Maroni, invece oggi ci sono riusciti”. Passa invece emendamento Pd che reintroduce la prova scritta per gli aspiranti direttori generali.

20 NOV - Approvato a scrutinio segreto con 42 voti a favore e 31 contrari il provvedimento che introduce alcune modifiche alla legge 23 di riforma del sistema sociosanitario regionale. Il voto d'aula, avvenuto in modalità segreta, ha però spaccato di fatto la maggioranza su un punto: lo svolgimento dell'attività libero professionale con le modalità dell'intramoenia allargata. In poche parole, si autorizzano primari ospedalieri a erogare prestazioni al di fuori del normale orario di lavoro, utilizzando le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale stesso a fronte del pagamento `diretto´ da parte del paziente. (in commissione il testo prevedeva un limite di 5 anni alla sperimentazione ma in Aula è stato cancellato il limite temporale) Un provvedimento che non va giù del tutto alla Lega, soprattutto per il punto relativo all'extramoenia per i primari. “Vogliamo impegnare la giunta a ridefinire tutte le attività libero professionali dei clinici”, ha affermto il leghista Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità e relatore della legge.
 
Monti è infatti firmatario di un odg per impegnare la giunta a comprendere “come meglio fare per lasciare svolgere la professione al meglio”. A parer suo, infatti, “potenziare il pubblico significa anche, infatti, fare in modo che i primari scelgano di rimanere ad esercitare la professione all'interno degli ospedali”, e “in altre regioni si sta già procedendo in questa direzione”. Per questo “avrei presentato un emendamento per introdurre già il divieto dell'extramoenia per i primari, ma rispetto le diverse sensibilità per cui ho scelto la strada dell'ordine del giorno (poi approvato, ndr) che prevede la creazione di un tavolo di discussione che elabori una proposta entro sei mesi”
 
Al progetto di legge in esame approvato in Commissione Sanità, erano abbinati anche altri due progetti di legge presentati rispettivamente dal M5Stelle e dal Consigliere regionale Samuele Astuti (PD), entrambi focalizzati sulla necessità di portare l’Ospedale di Angera all’interno della ASST dei Sette Laghi, ipotesi motivata con la necessità di ricondurre il presidio di Angera al proprio territorio di riferimento e al proprio bacino di utenza.
 
“Si tratta di un provvedimento – ha spiegato Monti  - che introduce alcune modifiche alla legge n°23, in cui vengono meglio specificati i compiti e le funzioni dell’Agenzia dei Controlli e in cui vengono definiti i criteri per usufruire delle borse di studio per gli specializzandi messe a disposizione da Regione Lombardia. Questo progetto di legge ridefinisce inoltre i confini di due ASST in relazione al presidio ospedaliero di Angera e di Menaggio, modifiche che abbiamo definito dopo un approfondito confronto con il territorio, con i rappresentanti degli ordini e delle professioni locali e con tutti gli stakeholder coinvolti”.
 
Nello specifico il provvedimento accoglie la richiesta avanzata dai Sindaci del medio lago di Como, del Porlezzese e della Val d’Intelvi e fortemente sostenuta anche dal Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi di rivedere gli azzonamenti sociosanitari territoriali e di riportare i Comuni facenti parte della ex USSL 18 negli ambiti della ASST Lariana e dell’ATS dell’Insubria: anche l’Ospedale di Menaggio sarà ricondotto all’interno dalla ASST Lariana.

Analogo accoglimento riguarda la richiesta del territorio varesino di portare l’Ospedale di Angera, allo stato attuale funzionalmente collegato all’Ospedale di Gallarate all’interno dell’ASST della Valle Olona, nell’ambito dell’ASST dei Sette Laghi. Tali modifiche entreranno in vigore dal 1 gennaio 2019.
 
La legge approvata oggi si pone anche l’obiettivo di attivare con funzioni piene e rilanciare così concretamente l’agenzia di promozione del servizio sociosanitario lombardo a livello nazionale e internazionale, non più come realtà a se stante ma riconducendo tale attività direttamente nell’ambito della Direzione generale competente in seno all’Assessorato regionale.
 
L’emendamento sull’extramoenia. Viene inoltre autorizzato in via sperimentale (con emendamento di Ruggero Invernizzi di Forza Italia è stato tolto il limite quinquennale previsto nel testo approvato in Commissione) lo svolgimento dell’attività libero professionale con le modalità dell’intramoenia allargata “nel rispetto della normativa vigente e delle linee guida che dovranno disciplinare anche idonei criteri definiti ai fini della trasparenza delle agende e della tracciabilità dei pagamenti, prevedendo altresì il collegamento in rete con le strutture del sistema”.
 
E’ previsto infine l’inserimento delle aree di montagna nella rete della formazione medico specialistica e viene dato mandato alla Giunta di definire una quota specifica di borse di studio aggiuntive da destinare specificatamente alle zone montane.  

L’istituzione di borse di studio aggiuntive per i medici di Medicina Generale e di contratti aggiuntivi per gli specializzandi, come spiegato dal relatore, sono dettate dall’evidenza che oggi il numero dei nuovi specialisti e dei nuovi medici di Medicina Generale copre a mala pena la metà dei pensionamenti, con inevitabili ripercussioni negative sulla possibilità di garantire un adeguato livello di servizi: “Con l’intervento proposto –ha spiegato Emanuele Monti- Regione Lombardia intende farsi carico del finanziamento di tali contratti e borse di studio aggiuntivi rispetto a quelli finanziati dal Ministero, prevedendo al contempo le condizioni necessarie per favorire la permanenza dei beneficiari nell’ambito del servizio sanitario regionale”.
 
Le opposizioni bocciano la legge. Approvato a scrutinio segreto (38 voti a favore, 32 contrari) un emendamento del Partito Democratico (primo firmatario Gian Antonio Girelli) che reintroduce la prova scritta per gli aspiranti direttori generali, in aggiunta alla valutazione dei candidati per titoli e colloquio. L’abolizione della prova scritta era stata inizialmente votata in Commissione Sanità.

In sede di dichiarazione di voto, Gianantonio Girelli (PD) ha annunciato a nome del suo gruppo, nonostante l’approvazione dell’emendamento sulla prova scritta per gli aspiranti direttori generali, “un voto fortemente contrario a fronte dell’introduzione di elementi peggiorativi del testo di riforma, in particolar modo legati alla significativa riduzione degli strumenti di controllo e degli obblighi di trasparenza soprattutto per gli operatori privati presenti all’interno del sistema sociosanitario regionale”. Altri elementi contestati dal Partito Democratico riguardano le modalità di istituzione delle borse di studio aggiuntive e le modalità individuate per lo svolgimento della intramoenia.

Sull’insufficienza dei controlli dei bilanci si è soffermato anche il Movimento 5 Stelle: “Il rischio - ha detto Marco Fumagalli - è che possano ripetersi nuovamente casi come quelli di Maugeri e San Raffaele: questo provvedimento costituisce un passo indietro per la sanità lombarda”. “Sembrava impossibile peggiorare la riforma della Sanità di Maroni, invece oggi ci sono riusciti con modifiche che non piacciono nemmeno a loro, tanto che si sono spaccati. Su tutto è vergognosa la concessione dell’intramoenia allargata senza nessun vincolo, ottenuta con l’accettazione di un emendamento di Forza Italia, che ha eliminato anche il carattere sperimentale del provvedimento.
La grande rivoluzione della Sanità lombarda è un miraggio: il conto lo pagheranno i cittadini che saranno obbligati a pagare o ad aspettare dei mesi per accedere alle prestazioni sanitarie”, così Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia.

Anche Michele Usuelli (+Europa), pur riconoscendo la partecipazione e la qualità del dibattito in Aula, ha annunciato il proprio voto contrario.
 
Ordini del giorno approvati
Approvati alcuni ordini del giorno che invitano l’Assessore al Welfare Giulio Gallera a rivedere e riconsiderare la possibilità di modificare l’attuale assetto delle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) entro il 31 dicembre 2019 (prima firmataria Patrizia Baffi del PD); a portare entro 12 mesi un progetto di legge per la revisione complessiva degli assetti territoriali attuali di ATS e ASST (primo firmatario Emanuele Monti, Lega); a modificare l’attuale assetto delle ASST di Monza e Brianza riportando Seregno e Carate Brianza con l’ospedale di Desio nell’ASST di Desio e Vimercate (primo firmatario Gigi Ponti del PD);
Approvati anche ordini del giorno sull’equiparazione del valore economico della borsa di studio per i corsi di formazione di medicina generale a quello dei contratti di formazione specialistica (Elisabetta Strada, Lombardi Civici Europeisti) e sulla dotazione dei posti letto nell’ASST Lariana perché siano pari a quella di quelli presenti nel resto della regione (Angelo Orsenigo, PD).

Altri ordini del giorno approvati invitano l’Assessore Gallera a istituire una cabina di regia con direttori generali, sindaci, ATS e Regione per agevolare l’integrazione del Polo Ospedaliero di Angera nell’ASST dei Laghi (Emanuele Monti, Lega); a intervenire presso il Governo nazionale per effettuare una indagine conoscitiva sul rapporto costi/benefici delle pratiche di libera professione intramuraria allargata e extramuraria (Michele Usuelli, +Europa); a istituire un tavolo di lavoro che valuti e approfondisca il giusto equilibrio tra le fattispecie di libera professione che può esercitare il professionista medico, presentando una proposta in Commissione Sanità entro sei mesi (Emanuele Monti e Roberto Anelli, Lega); a svolgere l’attività di promozione del sistema sociosanitario lombardo in coordinamento con il Cluster Lombardo Scienze della Vita (Fabio Pizzul, PD); a far sì che una misura non superiore al 10% del budget non consumato venga messa a disposizione delle stesse singole ATS per lo sviluppo della rete territoriale (Gianluca Comazzi, Forza Italia).

20 novembre 2018
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