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Specializzandi in corsia. Anaao Lombardia: “Non sono una novità. Sono le assunzioni a fare la differenza”

Il sindacato interviene dopo l’annuncio della Regione sull'introduzione di 2000 specializzandi negli ospedali per far fronte alla carenza di medici. Dall'Anaao ’appello a Fontana e Gallera per “farsi parte diligente per assumere gli specializzandi del IV e V anno in modo da vederli davvero operare nei nostri ospedali come medici ‘quasi’ specialisti e non solo come medici in formazione specialistica”.

30 OTT - L’Anaao Assomed Lombardia interviene sull’annuncio del Presidente della Regione, Attilio, Fontana e dell’Assessore al Welfare, Giulio Gallera, in merito all’introduzione, negli ospedali regionali, di 2mila medici specializzandi per far fronte alla carenza di medici. Il discorso sull’autonomia degli specializzandi, per il sindacato, va infatti “correttamente contestualizzato”.

“Il legislatore regionale - spiega l’Anaao - nel 2017 ha deciso di codificare meglio i livelli di autonomia professionalizzante dei medici specializzandi, suscitando la reazione del Governo Gentiloni che ha impugnato la legge davanti alla Corte Costituzionale uscendone sconfitto con la sentenza 249/2018. Anaao Assomed Lombardia ha sostenuto questo percorso sia nel 2017, durante l’iter di approvazione della legga, sia a ridosso del pronunciamento della Consulta a fine 2018. Nel corso del 2019 è stato fatto un ulteriore passo in avanti con la condivisione del documento sfociato nella delibera approvata ieri, su una più precisa e puntuale codifica dei livelli di autonomia degli specializzandi rispetto al generico dettato normativo nazionale, risalente al 1999. Sarà quindi più precisa e più facilmente identificabile la competenza raggiunta dallo specializzando lungo il suo percorso formativo, svolto sempre nel rispetto della legge, nella sicurezza delle cure dei pazienti e della qualità della formazione”.

Tuttavia, precisa l’Anaao, “ben diverso è il discorso sull’assunzione degli specializzandi prevista dal cosiddetto Decreto Calabria, al momento ancora impossibile vista l’assenza di istruzioni circa la concreta applicazione della norma”.

“Gli specializzandi - prosegue l’Anaao - già vivono e lavorano nelle corsie dei nostri ospedali, pur con le difficoltà legate a un sistema di formazione post laurea comunque da riformare. I 2000 specializzandi di cui si parla, quindi, potranno in qualche modo ‘aggiustare il tiro’ della loro formazione, in accordo con i tutor e i direttori delle scuole di specializzazione, ma è altro ciò di cui si ha bisogno per i nostri ospedali”.

L’Anaao Lombardia chiede quindi a Fontana e Gallera di “farsi parte diligente per assumere gli specializzandi del IV e V anno in modo da vederli davvero operare nei nostri ospedali come medici ‘quasi’ specialisti e non solo come medici in formazione specialistica”.

Infine, chiarisce il sindacato, “l’Autonomia di cui parla Fontana è altra cosa rispetto alla semplice declinazione di una legge nazionale: si pensi piuttosto a un percorso condiviso e certo di revisione della rete d’offerta in modo da aumentare ulteriormente la sicurezza delle cure e le reali esigenze dei cittadini e di una medicina in continuo cambiamento. Si pensi anche, vista la ripartenza contrattuale, a investire risorse fresche nei medici e nei dirigenti sanitari attualmente impegnati nel garantire i Livelli Essenziali di Assistenza: con truppe stanche e demotivate non si va molto lontano e i concorsi a vuoto, realtà ormai quotidiana, sono lì a ricordarcelo”.

30 ottobre 2019
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