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Fismu contro le “Regole di Sistema”: “Un pasticcio che discrimina i mmg”

Il segretario regionale del sindacato, Francesco Falsetti, punta il dito contro l’insistenza posta dalla Regione sul modello cronicità, “nonostante i risultati fallimentari” e contro l’impostazione “punitiva” nei confronti dei medici che non vi aderiscono. Una “discriminazione” che le Regole confermerebbero nella parte dedicata alla telemedicina. Critiche anche alla tariffa della prestazione: “Solo nel caso di Mmg specialista con attrezzature proprie la retribuzione sale al 70% per il medico e scende al 30% per la struttura sanitaria accreditata”.

08 GEN - “Il caos del regionalismo, e il caso della Lombardia nella gestione della cronicità per i medici di famiglia: un modello sbagliato che contraddice le indicazioni nazionali”. Questa la denuncia di Francesco Falsetti, segretario regionale della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu dopo la recente delibera “regole 2020” emanata dall’Assessorato.

“Continuano le ‘stupidaggini’ della Regione Lombardia in ambito sanitario - sottolinea Falsetti - ed in particolare sugli sviluppi del modello lombardo della presa in carico dei malati cronici e fragili per il quale si insiste testardamente nonostante i risultati fallimentari. Avevamo criticato (e denunciato al TAR) l’accordo con il quale era stata data la possibilità di eseguire prestazioni diagnostiche negli studi dei MMG solo per i malati cronici e per i medici aderenti al modello lombardo escludendo tutti gli altri”.

“Ora - evidenzia - tale discriminazione viene ribadita dalla delibera sulle “Regole 2020” (oltre 300 pagine fatte di regole per estendere sempre più il potere della Regione e il suo centralismo) dove si precisano i termini economici ed organizzativi delle prestazioni svolte in telemedicina”.

“Si introduce - continua - un ulteriore elemento di danno per il MMG che percepirebbe solo il 30% della tariffa della prestazione anche quando si tratta di una cooperativa di cui il medico è socio. Solo nel caso di MMG specialista con attrezzature proprie la retribuzione sale al 70% per il medico e scende al 30% per la struttura sanitaria accreditata. In questi termini la prestazione professionale è sottopagata rispetto agli aspetti organizzativi e alle attrezzature. Una impostazione sbagliata e punitiva, che non condividiamo”.

“Come se non bastasse - aggiunge il segretario regionale Fismu - nella legge di bilancio, lo Stato ha stanziato circa 236 milioni di euro per l’acquisto delle  attrezzature sanitarie. Tali risorse saranno distribuite alle Regioni (Lombardia compresa) e le stesse dovranno, previo AIR (Accordo Integrativo Regionale), individuare le attività per le quali saranno utilizzati i dispositivi. Nella norma si precisa che le apparecchiature di proprietà delle Aziende Sanitarie (quali in Lombardia le ATS o le ASST?) saranno messe a disposizione dei MMG”.

Fismu si chiede “come s’inserisca la normativa regionale in quella nazionale? E perché i MMG che refertano devono essere penalizzati rispetto all’uso delle apparecchiature se queste sono acquistate con lo stanziamento dello Stato e sono di proprietà delle Aziende Sanitarie? perché ancora una volta la Regione organizza l’erogazione di prestazioni senza accordo sindacale (AIR)?”.

“Un pasticcio - conclude Falsetti - da correggere con urgenza. Queste ed altre questioni restano per noi incomprensibili forse frutto di “accordi” non contrattualizzati raggiunti con  soggetti non qualificati senza tutela e garanzie per i medici ma, peggio, penalizzati e come al solito  non conformi alla normativa nazionale”.

08 gennaio 2020
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