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Coronavirus. Lombardia fuori dal lockdown? Zampa: “Pronti a impugnare provvedimento” 

E' scontro tra Regione Lombardia e Governo sulla richiesta preannunciata ieri da Fontana di predisporre un progressivo allentamento dalle misure di contenimento a partire dal 4 maggio. Per l'Esecutivo è una fuga in avanti e per il ministro Boccia "è poco opportuno che la regione più colpita riparta come nulla fosse". Ma in ogni caso la proposta è sul tavolo, anche se nelle ultime ore si è aperto un giallo su una bozza di documento regionale che delineava le tappe dell'uscita dal lockdown. La Regione lo ha definito una fake news ma c'è chi sostiene che sarebbe quella la scaletta sulla quale lavorare

16 APR - È di ieri la notizia della richiesta da parte della Regione Lombardia di superare l'attuale lockdown programmando l'avvio della Fase 2 già dal prossimo 4 maggio. La Regione ha già elaborato un documento in forma di "bozza di accordo quadro con il Governo" nel quale vengono programmate le riaperture scaglionate nel tempo, per un arco temporale che, dal prossimo maggio, arrivava fino a luglio 2021. 
 
“La Lombardia guarda avanti e progetta la ‘nuova normalità’ all’insegna della prevenzione, della cura e della programmazione post coronavirus. Dal 4 maggio, la Regione chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle ‘Quattro D’: Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia)”, spiegava ieri in una nota la Regione specificando inoltre che dal 4 maggio verrà previsto l'obbligo di mascherine, test e norme anti-assembramenti.
 
 
Ma su quella che il presidente Fontana definisce come “via lombarda per la libertà” il Governo, al momento, ha tirato il freno a mano. Stamattina il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha detto che  "l'assunzione di responsabilità per la ripartenza va assunta a livello nazionale. Occorre fare una classificazione del rischio dei lavoratori e adeguare il trasporto pubblico e che le Regioni possono solo restringere le misure di conteniomento non allentarle. La regione più ferita è poco opportuno che riparta come nulla fosse".
 
"Se la Lombardia decidesse di riaprire dal 4 maggio - ha detto poi la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa - il governo potrebbe impugnare il provvedimento regionale perché esiste la possibilità di avocare dei poteri utilizzando un articolo della Costituzione".
 
A complicare la vicenda anche il sospetto che la bozza in circolazione con le proposte regionali sia in realtà una fake news. E sì, perché nelle ultime ore è circolato un documento con tanto di numerazione e carta intestata della Regione che scadenzava nel dettaglio le varie fasi della riapertura dal 4 maggio al 1 luglio 2021. 
 
Il documento, che potete leggere qui, viene però smentito dalla Regione e classificato come un vero e proprio falso. Tuttavia le nostre fonti interpellate sulla vicenda confermano che, al di là della forma del documento, chi sta lavorando in Regione per studiare il possibile calendario della fine del lockdown sta seguendo comunque l'impostazione di quel documento definito ufficialmente un falso.
 
Questo è quanto siamo riusciti a capire in attesa degli sviluppi di una vicenda quanto mai contorta.
 
Giovanni Rodriquez

16 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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