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Sciopero sanità privata. Cgil, Cisl e Uil si appellano a Fontana

“Inaccettabile”, per le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che “da 14 anni i lavoratori della sanità privata e da 8 quelli delle Rsa non vedano alcun aumento contrattuale”. I sindacati chiedono al presidente della Regione di adoperarsi per riaffermare il principio che “i soggetti che operano in convenzione, accreditamento o concessione con il sistema pubblico devono operare nel rispetto dei diritti del lavoro, oltre che delle norme che regolano il rapporto tra soggetti pubblici e privati”. LA LETTERA A FONTANA

22 MAG - Le Segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno inviato una nota al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per sollecitare un intervento in merito alla vertenza per il rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali per la Sanità privata e le RSA che vede la proclamazione dello Sciopero Nazionale il prossimo 18 Giugno.

Nel sottolineare l’importante contributo che danno le lavoratrici e i lavoratori della sanità tutta, compresi quelli del sistema accreditato, le Organizzazioni Sindacali hanno evidenziato a Fontana come sia “inaccettabile che da 14 anni i lavoratori della sanità privata e da 8 quelli delle Rsa non vedano alcun aumento contrattuale a fronte di profitti delle imprese che continuano a crescere grazie anche al contributo pubblico”.

“Ancora una volta - spiegano i sindacati in una nota - Aris ed Aiop mettono in discussione la sostenibilità del rinnovo contrattuale dopo aver sottoscritto un verbale presso il ministero con le Regioni e il Governo, dopo aver raggiunto un accordo con i nostri sindacati sulle tabelle economiche e dopo aver avuto ulteriori conferme dell’impegno massimo delle Regioni. Oggi si utilizza la pandemia per chiedere ulteriori risorse, che comunque sono arrivate sia dal Dl Cura Italia che dal Dl Rilancio”.

Nella nota i Sindacati chiedono quindi al Presidente Fontana di adoperarsi per i lavoratori che garantiscono servizi di qualità e che meritano di vedersi rinnovato il Contratto. “Siamo certi - conclude la nota - che di fronte a questa ingiustizia Regione Lombardia si adopererà per riaffermare il principio che i soggetti che operano in convenzione, accreditamento o concessione con il sistema pubblico devono operare nel rispetto dei diritti del lavoro oltre che delle norme che regolano il rapporto tra soggetti pubblici e privati”.

22 maggio 2020
© Riproduzione riservata

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