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QS Edizioni - domenica 27 aprile 2025

Regioni e Asl - Umbria

Disavanzo sanità Umbria. Barcaioli: “Manovra da 90 milioni per tutelare la sanità senza pesare su chi ha meno”  

immagine 24 marzo - “Abbiamo ereditato una situazione di bilancio insostenibile e la presidente Proietti ha più volte sottolineato come questa manovra, seppur sofferta, sia stata l’unica strada possibile per proteggere i cittadini da un intervento drastico dello Stato”, spiega l’assessore al Welfare, Fabio Barcaioli, commentando la manovra approvata. La revisione dell’Irpef, sottolinea, è stata calibrata con attenzione: “L’aumento è sostenibile e distribuito in modo equo”.
La Giunta regionale ha approvato una manovra da 90 milioni di euro “per coprire il disavanzo sanitario dell’Umbria ed evitare il commissariamento, scongiurando così l’aumento indiscriminato delle aliquote fiscali e dei ticket sanitari. Un intervento necessario per garantire stabilità finanziaria al sistema sanitario umbro e migliorare i servizi senza gravare sulle fasce più deboli della popolazione”. E’ quanto si sottolinea in una nota in una nota diramata dell’ufficio stampa della Regione Umbria con cui l’assessore regionale al Welfare, Fabio Barcaioli, interviene sulla manovra approvata dalla Giunta.

“Abbiamo ereditato una situazione di bilancio insostenibile - spiega Barcaioli - e la presidente Proietti ha più volte sottolineato come questa manovra, seppur sofferta, sia stata l’unica strada possibile per proteggere i cittadini da un intervento drastico dello Stato. Abbiamo lavorato affinché il risanamento avvenisse in modo progressivo e sostenibile, evitando di colpire le fasce di reddito più basse e garantendo l’equità sociale”.

Barcaioli sottolinea come la revisione dell’addizionale Irpef sia stata calibrata con attenzione: “Chi ha un reddito fino a 15mila euro non pagherà un centesimo in più, mentre per chi si trova nella fascia tra 16mila e 20mila euro l’incremento sarà estremamente contenuto: circa 1,60 euro al mese per chi guadagna 16mila euro, circa 4,90 euro per chi ne percepisce 18mila e circa 8,10 euro per chi ha un reddito di 20mila euro. Cifre che dimostrano chiaramente come l’aumento sia sostenibile e distribuito in modo equo”.

“Abbiamo voluto con forza salvaguardare un principio chiaro - prosegue Barcaioli - ovvero che chi ha meno non deve farsi carico di errori passati. Le fasce più povere non pagano il risanamento della sanità, anzi, potranno beneficiare di un miglioramento dei servizi senza subirne il peso economico. Questa è un’operazione di responsabilità che tutela il diritto alla salute di tutti i cittadini umbri”.

“L’alternativa sarebbe stata il commissariamento, con un incremento generalizzato delle aliquote e una riduzione dei servizi, scenario che la Regione ha evitato grazie a una gestione attenta e ponderata. - conclude Barcaioli - Il sistema sanitario pubblico va difeso con scelte responsabili e lungimiranti”.

La Presidente e gli assessori ringraziano “con riconoscenza gli uffici regionali per il lavoro svolto con dedizione e competenza, che ha reso possibile un'elaborazione sostenibile della proposta”.
24 marzo 2025
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