Pet therapy per combattere il Parkinson. Risultati positivi per il percorso pilota all’Inrca di Ancona
La sperimentazione vede protagoniste due cagnoline e alcuni pazienti over 70. L’interazione, spiega l'Irccs, "stimola le capacità affettive dei pazienti e favorisce il rilassamento, con un esito benefico sugli effetti fisici della malattia come tremore, rigidità, coordinazione e instabilità posturale e quelli psicologici come la depressione”.
06 OTT - Due cagnoline: Luna, un Golden Retriever di due anni, e Pulce, un Beagle di tre anni. Sono loro i protagonisti del percorso sperimentale di pet-therapy avviato dall’ambulatorio di riabilitazione dell’Irccs Inrca – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per Anziani – di Ancona. Il percorso pilota riguarda pazienti di età superiore ai 70 anni affetti da Parkinson, con un livello intermedio di gravità e impegnati in attività di riabilitazione e recupero funzionale presso l’ospedale.
“La pet therapy moderna - spiega in una nota
Oriano Mercante, direttore dell’Unità operativa di Medicina riabilitativa - si basa su protocolli scientifici consolidati ed è efficace sui pazienti affetti da problemi psicologici o demenze, con benefici su prontezza e umore. Un’interazione prolungata con gli animali può aumentare il livello di attività fisica praticata ed essere un’importante co-terapia a supporto di un piano riabilitativo più generale”. In presenza di capacità neuro-motorie compromesse, la pet-therpy sta dimostrando, infatti, di fornire “uno stimolo graduale e costante che induce a mantenere attivo tutto il corpo, grazie ai gesti naturali e spontanei indotti dall’animale”.
“La compagnia di un cane, animale con cui si riesce maggiormente a comunicare e con una lunghissima storia di domesticazione - chiarisce
Cristina Gagliardi, del Centro ricerche economico-sociali sull’invecchiamento - è in grado di ridurre la percezione della solitudine e contribuisce al miglioramento dell’emotività e della socialità”.
In particolare, spiega l’Inrca, l’interazione dei pazienti con gli animali “stimola le capacità affettive e favorisce il rilassamento, con un esito benefico sugli effetti fisici della malattia come tremore, rigidità, coordinazione e instabilità posturale e quelli psicologici, ancora più pericolosi, come la depressione.
Il percorso, attivato in collaborazione con lo studio di “Psicologia e Pet Therapy” di Ancona diretto dalla psicologa
Alessia Scarnera, comprende incontri di 30 minuti, una o due volte a settimana per un periodo di tre mesi. Include esercizi di contatto con il cane quali accarezzarlo, spazzolarlo e nutrirlo nella maniera corretta, oltre ad attività più dinamiche e ludiche, tra cui la conduzione al guinzaglio, il lancio della pallina, il salto dell’ostacolo e del cerchio, tira e molla, il passaggio all’interno del tubo e il riporto dell’oggetto.
“Dopo un’iniziale difficoltà – riferisce l’Inrca -, i partecipanti dimostrano di gradire la vicinanza e il contatto con l’animale. E’ stato verificato finora l’effetto benefico dell’esperienza nello stimolare la vitalità degli anziani ed una maggiore propensione nell’affrontare le altre terapie”.
“Da parte di pazienti e familiari – conclude Mercante – si riscontra una risposta positiva che invita a dare continuità all’esperienza, in modo da integrare questo servizio nei programmi di riabilitazione in maniera strutturata”.
06 ottobre 2016
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