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Covid. Iniziati nelle Marche i trattamenti con anticorpi monoclonali

15 i centri prescrittori. I primi beneficiari tre persone a rischio elevato di sviluppare una forma grave di malattia, spiega Saltamartini: “Si tratta di tre pazienti trapiantati di rene, la cui terapia immunosoppressiva è stata sospesa a causa della recente infezione Covid, paucisintomatici per febbre, senza necessità di ossigeno. La terapia sarà effettuata dall’équipe medico infermieristica di Medicina interna”.

19 MAR - Ieri alle 15 sono iniziati i trattamenti a Marche Nord per i primi tre pazienti con gli anticorpi monoclonali. Lo Ad annunciarlo in una nota l’assessore alla Sanità delle Marche, Filippo Saltamartini, che spiega come i primi pazienti siano persone a rischio elevato di sviluppare una forma grave di malattia.

“Si tratta di tre pazienti trapiantati di rene, la cui terapia immunosoppressiva è stata sospesa a causa della recente infezione Covid, paucisintomatici per febbre, senza necessità di ossigeno- dice Saltamartini-. Queste persone per la loro patologia di fondo e le terapie immunosoppressive, sono a rischio elevato di sviluppare una forma grave di malattia. La terapia sarà effettuata dall’équipe medico infermieristica di Medicina interna autorizzata come centro prescrittore”.

Nelle Marche sono stati individuati 15 centri prescrittori. Oltre a quello di Marche Nord, due centri sono agli Ospedali riuniti di Ancona, due all’Inrca e 10 nelle Aree vaste dell’Asur (uno nell’Area vasta 1, tre nell’Area vasta 2, tre nell’Area vasta 3, uno nell’Area vasta 4 e due nell’Area vasta 5).

“Siamo pronti a partire con la terapia in tutta la regione - continua Saltamartini- con il coinvolgimento dei Medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le Usca che partecipano nella individuazione dei soggetti candidati al trattamento che avverrà sempre in ambiente protetto”.
In parallelo Regione Marche, con l’azienda Ospedali Riuniti di Ancona e l’Asur, ha partecipato alla stesura di un importante progetto inviato all’Aifa per l’estensione dell’utilizzo degli anticorpi monoclonali attraverso uno studio farmacologico al quale partecipano società scientifiche dei medici di medicina generale, infettivologi e l’ospedale Spallanzani di Roma.

“Un ulteriore contributo - conclude l’assessore - per la tutela della salute dei cittadini e lo sviluppo della ricerca scientifica”.

Ieri sono arrivati 133 flaconi di anticorpi monoclonali (su 4mila flaconi disponibili in Italia): si tratta di anticorpi Bamlanivimab per pazienti non ospedalizzati, con patologia lieve o moderata, che rientrano nei criteri stabiliti dall’Aifa.

19 marzo 2021
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