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Piemonte. Saitta: “Pronti i bilanci consuntivi 2014 delle aziende sanitarie. Entro un mese saranno approvati dalla giunta”

L'annuncio è arrivato in occasione dell’audizione in Commissione sanità ed assistenza e Commissione pari opportunità del Comune di Torino. "Ora la situazione finanziaria della nostra sanità comincia a diventare chiara e precisa, stiamo cominciando a intravedere la luce, grazie al lavoro fatto in questi nove mesi: alla fine del 2015 avremo i conti a posto".

30 APR - “Sono pronti i bilanci consuntivi 2014 delle aziende sanitarie ed entro un mese al massimo la Giunta regionale li approverà, dopo l’esame che stanno già svolgendo gli uffici dell’assessorato insieme all’Agenas ed alla società di revisione Kpmg: un risultato impensabile fino a poco tempo fa se teniamo conto che a giugno dello scorso anno arrivando in Regione la Giunta Chiamparino ha trovato ancora da esaminare addirittura i bilanci consuntivi del 2011. E’ la prima volta nella storia della Regione Piemonte che la sanità adotta i bilanci consuntivi entro il 30 aprile dell’anno successivo”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta questa mattina in occasione dell’audizione in Commissione sanità ed assistenza e Commissione pari opportunità del Comune di Torino.

“Avere i conti consuntivi del 2014 pronti a fine mandato era una delle richieste pressanti che avevamo fatto ai direttori generali uscenti - aggiunge Saitta - e sono davvero contento che tutti abbiano rispettato l’impegno. Ringrazio in particolare i miei uffici che hanno lavorato con una determinazione non comune, consapevoli come siamo che il controllo sui bilanci è la base di partenza per far uscire davvero la sanità piemontese dal limbo in cui l’avevamo trovata. Ora la situazione finanziaria della nostra sanità comincia a diventare chiara e precisa, stiamo cominciando a intravedere la luce, grazie al lavoro fatto in questi nove mesi: alla fine del 2015 avremo i conti a posto, condizione indispensabile per poter uscire dal piano di rientro. E nel 2016, grazie ai risparmi fatti, avremo risorse per fare interventi in edilizia e tecnologia”.

“Il Piemonte è l’unica Regione del centro-nord sottoposta a piano di rientro – ha spiegato - negli ultimi anni si è cercato di risparmiare solo sul personale, quindi riducendo l’attività sanitaria: questo ha voluto dire liste d’attesa più lunghe e un aumento della mobilità passiva verso altre Regioni. La sanità piemontese costava troppo, pur producendo poco. Era necessario aggredire gli sprechi, intervenendo sugli acquisti, sulla spesa farmaceutica, etc.”

L’assessore Saitta ha poi illustrato i punti principali della riorganizzazione della rete ospedaliera e della bozza del piano sull’assistenza territoriale. “Se da Roma abbiamo avuto la deroga per procedere a 600 nuove assunzioni, è grazie alla delibera sulla rete ospedaliera con la quale abbiamo applicato il Patto per la Salute. Come ho sempre detto, riordino della rete ospedaliera e riorganizzazione dell’assistenza territoriale avverranno di pari passo. A livello nazionale si sta discutendo il rinnovo del contratto dei medici di famiglia, e l’assistenza territoriale sarà uno degli obiettivi indicati: rediamo molto nel loro impegno per dare ai servizi territoriali la stessa autorevolezza che presso i cittadini ha l’ospedale, troppe volte impropriamente considerato come l’unica risposta ai propri bisogni di salute. L’assistenza territoriale sarà anche uno degli obiettivi assegnati ai nuovi direttori generali, da realizzarsi valorizzando il ruolo forte dei distretti”.

A proposito dei nuovi direttori generali – il cui insediamento avverrà questo pomeriggio in assessorato, dove firmeranno i contratti – Saitta ha ribadito come si sia voluto “limitare il potere della politica nella selezione dei candidati. E’ stata una commissione esterna a valutare l’idoneità e a presentare alla Giunta una lista di nomi tra cui scegliere le persone ritenute più adatte in virtù delle caratteristiche di ciascuna azienda. E rispetteremo la piena autonomia dei nuovi direttori generali nella scelta dei loro direttori sanitari e amministrativi, senza ingerenze o consigli di sorta”.

“Per quanto riguarda i privati – ha affermato Saitta rispondendo ad alcune sollecitazioni dei partecipanti all’audizione – non abbiamo nessun pregiudizio verso di loro; ma stiamo chiedendo una rimodulazione delle loro attività in funzione delle esigenze della sanità pubblica”.
Infine, l’assessore Saitta è ritornato sul tema del ricorso al Consiglio di Stato sulla decisione del Tar relativa agli assegni di cura: “Il Ministero ci ha chiesto di ricorrere al Consiglio di Stato, e ricordo che noi non siamo autonomi in quanto in piano di rientro. Per il 2015 abbiamo dato applicazione alla sentenza del Tar: i 15 milioni stanziati per le cure domiciliari sono a carico del fondo sanitario. Ribadisco che condividiamo pienamente il principio secondo il quale le cure domiciliari devono essere a carico della sanità. Per il 2014 abbiamo fatto ricorso, perché non è accettabile correre il rischio di far saltare i conti della sanità, condannandoci così a rimanere ancora per alcuni anni sottoposti al piano di rientro e quindi commissariati. Vorrebbe dire vanificare tutto il lavoro fatto in questi mesi”.
 

30 aprile 2015
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