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Piemonte. Firmato protocollo d'intesa per il nuovo Ospedale Unico Asl To5. Avrà 460 posti letto

Entro 4 mesi la Regione individuerà l’area sulla quale realizzare la nuova struttura ospedaliera e predisporrà il quadro esigenziale e funzionale. Se non vi saranno intoppi, il 2017 potrà vedere l’affidamento della gara di appalto e, di qui, l’inizio dei lavori. Chiamparino: “Non è semplice opera pubblica, ma di un modo per migliorare l’offerta di cura della rete sanitaria regionale”. 

03 DIC - Un accordo che ha un sapore storico quello siglato oggi in piazza Castello tra la Regione e i sindaci di Moncalieri, Carmagnola, Chieri e l’Asl To5. Un accordo che, come sottolineato da tutti, getta il cuore oltre i campanilismi territoriali per edificare una struttura sanitaria moderna e adeguata alla nuova rete ospedaliera. Ed è stato lo stesso presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, nativo di Moncalieri, a tracciare la portata dell’evento.

“Si tratta non di una semplice opera pubblica, ma di un modo per migliorare l’offerta di cura della rete sanitaria regionale: è infatti l’Agenas stessa a dirci che gli ospedali piccoli riducono la professionalità di chi ci lavora e la qualità delle cure. Fra Torino, Novara e Verbania la Regione Piemonte sta lavorando su un investimento complessivo di circa un miliardo di euro, che dovrà essere reperito anche tramite finanziamenti privati, ovviamente. Dobbiamo però tenere presente la rapida evoluzione tecnologica delle metodologie di diagnosi e di cura, perché la degenza sarà sempre di più un aspetto marginale della cura del paziente, e per questo motivo dobbiamo evitare di realizzare strutture sovradimensionate, costose e quindi poco efficienti.” L’accordo firmato oggi dal presidente Chiamparino, dai Sindaci di Carmagnola Silvia Testa, di Chieri Claudio Martano e di Moncalieri Paolo Montagna insieme al direttore generale dell’Asl To5 Massimo Uberti rappresenta una pietra miliare per la realizzazione dell’ospedale unico della zona.

“Il futuro ospedale dell’Asl To5 sarà strettamente connesso al progetto del Parco della Salute di Torino e diventerà un vero ospedale metropolitano - spiega l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, che ha assistito con soddisfazione alla firma del protocollo: “Abbiamo raggiunto un risultato importante in tempi sorprendentemente brevi e con il pieno consenso dei 40 Comuni dell’AslTo5, che hanno compreso la necessità e la convenienza di abbandonare le attuali vetuste strutture per dotarsi di un ospedale moderno, efficiente e meno costoso dal punto di vista della gestione. Questo Protocollo dimostra come la Regione stia concretamente lavorando, insieme al territorio, per realizzare quello che sarà un vero e proprio ospedale metropolitano, che opererà in sinergia con il futuro Parco della Salute di Torino. Dopo anni di parole e di ipotesi, ecco i fatti: la delibera della Giunta regionale, le delibere dei Comuni interessati, ora il Protocollo d’intesa”.

Ora la Regione Piemonte si mette al lavoro per arrivare in tempi certi all’accordo di programma nel rispetto del cronoprogramma fissato dal protocollo: entro 4 mesi la Regione individuerà l’area sulla quale realizzare la nuova struttura ospedaliera sulla base di precisi criteri (baricentrica anche rispetto alla densità della popolazione, di facile accesso, dotata di servizi e rete di trasporti, rispettosa dei vincoli idrogeologici e ambientali anche al fine di evitare consumo di suolo) e predisporrà il quadro esigenziale e funzionale del nuovo ospedale che avrà 460 posti letto. Avrà una forte sinergia con la nuova Città della Salute.

I Comuni di Carmagnola, Chieri e Moncalieri si impegnano a modificare i rispettivi piani regolatori al fine di valorizzare le aree dove sorgono gli attuali ospedali in vista della loro alienazione. Nei successivi sei mesi l’Asl predisporrà lo studio di fattibilità sulla base del quale verrà poi predisposto l’accordo di programma. Sarà parimenti costruito un piano economico e finanziario con la previsione di modalità di investimenti di carattere privato come la formula del partenariato pubblico-privato. Se non vi saranno intoppi, il 2017 potrà vedere l’affidamento della gara di appalto e, di qui, l’inizio dei lavori.

Claudio Risso

03 dicembre 2015
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