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Torino. Parco della Salute, della ricerca e dell'innovazione: approvato lo studio di fattibilità

La localizzazione sarà nell’area urbana ex Fiat Avio-Oval. La realizzazione del Parco sarà articolata in due lotti: il primo riguarda il Polo della Sanità e della formazione clinica e il Polo della ricerca, il secondo includerà il Polo della didattica e della residenzialità d’ambito. Per la componente edilizia e impianti si ricorrerà alla procedura di concessione di costruzione e gestione. IL PROGETTO

21 DIC - Sarà una struttura ad elevata complessità assistenziale e di insegnamento strutturata in quattro poli: sorgerà nell’area ex Fiat Avio-Oval in una superficie di circa 318.000 mq che ospiteranno il nuovo ospedale per le alte complessità con 1.040 posti letto, il polo della didattica e della ricerca per 5.000 studenti, un incubatore d’impresa e i relativi servizi ricettivi: questo il contenuto dello lo studio di fattibilità economica per la realizzazione del Parco della salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino (PSRI) approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta che subito dopo ha illustrato il contenuto insieme al presidente della Regione Sergio Chiamparino nell’Aula magna delle Molinette.

“Il Parco della Salute è l’intervento infrastrutturale più importante per la città di Torino da oggi ai prossimi dieci anni. In Giunta- ha dichiarato il Presidente - abbiamo approvato lo studio di fattibilità e nella prossima riunione approveremo la delibera che stanza i 12, 5 milioni di euro (sui bilanci 2015 e 2016), risorse che sono indispensabili per dare gambe al progetto e sbloccare i 250 milioni di euro attualmente fermi a Roma. Non siamo in presenza di uno dei tanti progetti cartacei che nel corso degli anni si sono accumulati negli armadi regionali e ministeriali. Abbiamo indicato un crono-programma preciso e ci impegniamo al rispetto di quanto indicato: su questo progetto mettiamo in gioco tutta la nostra credibilità politica e amministrativa".

La localizzazione sarà nell’area urbana ex Fiat Avio-Oval (193.073 mq di proprietà della Regione Piemonte e 124.277 di proprietà della società F.S. Sistemi Urbani), già oggetto di un ampio progetto di riassetto e riqualificazione urbanistica e funzionale dell’area sud della città di Torino.
Dal punto di vista sanitario, il Parco ospiterà le attività e le strutture ad alta complessità che attualmente sono presenti nei quattro presidi ospedalieri dell’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, ovvero il San Giovanni Battista (Molinette), il Sant’Anna, il Regina Margherita e il CTO.

Per quanto riguarda la ricerca e la didattica saranno trasferite nella nuova localizzazione tutte le attività relative alla Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino. A servizio di questi quattro Poli sarà prevista una dotazione di parcheggi, in parte interrati, in parte multipiano, per una superficie complessiva di circa 63.000 mq e per un numero totale di 2.500 posti auto (800 interrati).

Il Parco della salute sarà articolato in quattro poli funzionali:
- Polo della Sanità e della formazione clinica: una superficie di circa 127.000 mq (di cui 5.000 mq dedicati alla formazione clinica) e una capienza complessiva di 1.040 posti letto (419 per l’area chirurgica compresa la Ginecologia; 100 per l’area critica-terapia intensiva e sub-intesiva; 281 per l’area medica; 170 per l’area ostetrica neonatale, 70 per l’area degenza).
“ Nella parte sanitaria - ha precisato Saitta - è ovviamente prevista la presenza di attività medico chirurgiche di base coerenti con un Dea di 2° livello”
- Polo della didattica: una superficie di circa 51.000 mq, di cui 31.000 mq dedicati alle attività dei corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico, ai corsi di Laurea Triennali e ai corsi di Laurea Specialistici in Medicina o delle Professioni sanitarie per un’utenza di circa 5.000 studenti, e 20.000 mq dedicati ad attività formative strettamente connesse all’assistenza ospedaliera;
- Polo della ricerca: una superficie di circa 10.000 mq e un dimensionamento per un’utenza di circa 1.000 persone tra personale docente, assistenti, dottorandi e personale ausiliario;
- Polo della residenzialità d’ambito: una superficie di circa 5.000 mq per i servizi di foresteria dedicati agli ospiti in permanenza temporanea per le attività presso gli altri Poli.

Per quanto riguarda tempi e procedure di realizzazione, oltre che i meccanismi di funzionamento, Saitta ha spiegato che la realizzazione dell’intero Parco della Salute di Torino sarà articolata in due lotti: il primo lotto riguarda il Polo della Sanità e della formazione clinica e il Polo della ricerca (costo stimato: 505.876.000 euro, così ripartiti: 479.700.000 per il Polo della Sanità e 26.176.000 per il Polo della Ricerca), il secondo lotto riguarderà il Polo della didattica e della residenzialità d’ambito (costo stimato: 121.890.000 di euro, così ripartiti: 109.626.000 per il Polo della didattica e 12.624.000 per la foresteria).

Per il 1° lotto sono state individuate le procedure e le modalità per garantire la sostenibilità economico-finanziaria dell’investimento, a partire dalle risorse pubbliche a disposizione presso il Ministero della Salute (250 milioni di euro ex art. 20), a cui si aggiungono fondi regionali per 12,5 milioni di euro e il fondo istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti per la copertura dei costi della progettazione preliminare per una cifra complessiva di 3,5 milioni di euro. Per il 2° lotto, entro 3 mesi si concluderanno gli approfondimenti x definire la sostenibilità economica e il dimensionamento dell’incubatore tenendo conto del consolidamento ed ampliamento di quello già esistente in via Nizza.

“Data la dimensione finanziaria dell’intervento e vista l’impossibilità di ricorrere ad un ulteriore indebitamento da parte della Regione - hanno detto Chiamparino e Saitta - è stato necessario individuare modalità di coinvolgimento di attori privati che possano apportare le risorse finanziarie necessarie in aggiunta a quelle pubbliche. Per questo si procederà a una disarticolazione in più componenti, ovvero edilizia e impianti, tecnologie sanitarie complesse e arredi e forniture sanitarie e non sanitarie, per ciascuna delle quali saranno applicate le procedure più adeguate. Questo consentirà alla Regione di avere un maggiore controllo sulle procedure e di individuare gli attori del mercato più idonei, riducendo le intermediazioni e migliorando la prestazione offerta in termini economici e qualitativi”.

Per quanto riguarda la componente edilizia e impianti si ricorrerà alla procedura di concessione di costruzione e gestione, con l’affidamento in gestione dei soli servizi strettamente connessi alle opere realizzate e quindi non sanitari: manutenzione di opere e impianti, gestione energia e calore. Il costo per la Pubblica amministrazione sarà così determinato da due componenti: contributo in conto capitale finalizzato a ridurre il costo dell’investimento e canone di disponibilità + canone relativo ai servizi.
I tempi sono chiari: “Nell’autunno 2016 partiremo con la procedura di gara e nel 2017 arriveremo alla sottoscrizione del contratto”, conclude Saitta.

Claudio Risso
 


21 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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