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Nizza Monferrato, sì al mantenimento del punto di primo intervento

La Regione lo conferma anche una volta trasferito nel presidio Valle Belbo ed impegna per completare il cantiere 13 milioni di euro di risorse, oltre al mutuo dell’Asl di Asti

11 NOV - Il Punto di primo intervento dell'ospedale di Nizza Monferrato resterà e verrà confermato anche quando sarà terminata ed operativa la nuova struttura del presidio sanitario della Valle Belbo. L'intesa è stata raggiunta tra l'assessore regionale alla sanità del Piemonte, Antonio Saitta, e il direttore generale dell’Asl di Asti, Ida Grossi, che hanno anche concordato le modalità  per formalizzare la decisione dal punto di vista amministrativo.

Il Punto di primo intervento resterà e sarà gestito da personale medico del Dipartimento emergenza e accettazione (DEA) di Asti, garantendo la massima continuità in termini di quantità e qualità dei servizi erogati ai cittadini.

“La direzione dell'Asl di Asti – spiega la Asl in una nota - può quindi provvedere a  modificare la propria delibera n 80 del 2015 che configurava le attività e i servizi da assicurare nel nuovo presidio sanitario territoriale della Valle Belbo”. L’assessore alla sanità, riferisce la Asl, “si dice convinto che i sindaci e gli amministratori locali del territorio astigiano sapranno apprezzare il grande sforzo della Regione  che ha individuato una soluzione possibile senza peraltro disattendere la programmazione regionale”.

Intanto per quanto riguarda il cantiere del presidio della Valle Belbo, la Giunta regionale conferma sia l'autorizzazione all'Asl di Asti all'accensione del mutuo di 10 milioni di euro sia un investimento regionale diretto di altri 13 milioni di euro, indispensabili per poter terminare l'opera. Impegni rispettati che consentiranno entro il 2016 di programmare i tempi del cantiere, appena approvati gli atti regionali necessari.

Nel presidio della Valle Belbo sarà confermato il polo ambulatoriale chirurgico (nell'ospedale di Nizza Monferrato lo scorso anno erano stati eseguiti 832 interventi chirurgici) per attività di primo livello e 6 posti letto di hospice, una scelta che l'assessorato sta privilegiando in diverse realtà del Piemonte per rispondere alle esigenze di assistenza dei malati terminali e delle loro famiglie.  
 
Anche l’attività di Continuità assistenziale a valenza sanitaria, attualmente articolata sui 10 posti letto per l’Asl Asti, potrà essere aumentata utilizzando il presidio di Nizza, fino ad un massimo di 30.

11 novembre 2016
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