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Vercelli, sindacati chiedono incontro urgente su riorganizzazione servizio di Radiologia

Le organizzazioni sindacali piemontesi, in una lettera aperta indirizzata anche al ministro della Salute Grillo e all'assessore alla Sanità Antonio Saitta, esprimono la loro contrarietà "a qualsiasi azione di esternalizzazione a privati dei servizi che di fatto aumentano il progressivo smantellamento della sanità pubblica", con particolare riferimento all'annunciata riorganizzazione da parte della Asl dei servizi di Radiologia.

02 NOV - Dopo aver appreso dagli organi di stampa della riorganizzazione del servizio di Radiologia, la Cgil Vercelli/Valsesia, Cisl Piemonte Orientale e Uil Vercelli/Biella richiedono un incontro urgente con il direttore generale della Asl di Vercelli Chiara Serpieri, al fine di aprire un tavolo di confronto su tale tematica. Ritenendo tale materia di altissimo impatto su popolazione ed operatori la richiesta è estesa anche al ministro della Salute Giulia Grillo e all'assessore alla Sanità del Piemonte Antonio Saitta (Vedi lettera aperta).
 
Rimarcando la necessità di un ampio ed esaustivo confronto con tutti i soggetti sindacali rappresentativi, le parti scriventi esprimono "sin d’ora una netta contrarietà a probabili azioni e programmi di esternalizzazione che di fatto aumentano il progressivo smantellamento della sanità pubblica. Tale convincimento non si fonda su una generica presa di posizione, ma su una comprovata esperienza che l’attivazione di servizi non strutturati al Servizio pubblico sono nei fatti soluzioni a termine, che non assicurano continuità di garanzia strutturale della tutela della salute pubblica. Ne è un palese esempio la storia dell’attività dello Screenig mammografico che, esternalizzato da anni, ha dimostrato gravi carenze e impartito gravi motivi di sofferenza per le pazienti".
 
"Troppe volte negli anni abbiamo assistito allo smantellamento di pezzi di attività di sanità pubblica ad appannaggio di sistema privati, che nei fatti seguono logiche non di tutela di diritto alla salute, ma meri ragionamenti economici, spesso a danno di utenti ed operatori", aggiungono le OO. SS.
 
Sono mesi ormai che dal punto nascita di Borgosesia alla Pediatria di Vercelli sino alle Radiologie di tutti i Presidi ASL VC si stanno verificando situazioni che le parti scriventi definiscono 'kafkiane', ovvero "l’insufficiente dotazione organica e l’impossibilità di reclutamento, in particolare di specialisti (ma non solo), che renderebbe inevitabile, secondo l’Asl, la cessione di rami d’Azienda, l’esternalizzazione o convenzionamenti".
 
Tutto questo, dopo aver imposto per mesi, se non anni, "condizioni lavorative pesantissime agli operatori, spesso al limite dello stress da lavoro correlato, o anche richiedendo l’attivazione di modelli operativi ai limiti delle normative vigenti (dalle 12 ore, a numeri di reperibilità oltre i limiti contrattuali, riposi e ferie non godute, richieste di operare non in linea con le norme di sicurezza per utenti/operatori). Una vera e propria 'trappola' che sicuramente non ha aiutato a mantenere in Azienda specialisti, anche di decennale esperienza, che hanno preferito licenziarsi per trovare altre condizioni lavorative".
 
"E’ necessaria - concludono le OO.SS - l’attivazione immediata di una collaborazione tra tutti i soggetti, governo nazionale/regionale/università e rappresentanti degli operatori al fine di scongiurare, anche per le Radiologie dell’ASL VC, l’ennesimo scippo ai danni del Servizio pubblico, promuovendo pertanto l’attivazione di procedure concorsuali veloci e nel rispetto delle norme contrattuali di reclutamento di personale, nonché un percorso costruttivo con le sedi universitarie dedicate".

02 novembre 2018
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