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Covid. Nasce la nuova Area di Terapia Semi Intensiva pneumologica ed internistica dell’ospedale Mauriziano di Torino

Dopo due mesi di lavori di ristrutturazione ed ampliamento, iniziati su un progetto aziendale e supportati finanziariamente dalla Regione Piemonte, la nuova area vede un ampliamento dei posti letto (8) con elevata concentrazione di tecnologie e risorse umane. La dotazione tecnologica permetterà all’Area Covid di accogliere i pazienti che richiedono crescenti livelli di intensità di cure, quali l’insufficienza respiratoria severa e la necessità di supporto ventilatorio.

14 OTT - Al Mauriziano nasce la nuova Area Covid di Terapia Semi Intensiva condivisa tra la Pneumologia (diretta dal dottor Roberto Prota) e la Medicina Interna (diretta dal dottor Claudio Norbiato) dell'Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. “Dopo soli due mesi di lavori di ristrutturazione ed ampliamento - si legge in una nota della Città della Salute -, iniziati su un progetto aziendale e supportati finanziariamente dalla Regione Piemonte, la nuova area vede un ampliamento dei posti letto (otto) con elevata concentrazione di tecnologie e risorse umane, in aderenza alle attuali Linee guida di accreditamento ed ai criteri nazionali ed internazionali di buone pratiche del settore”.
 
L’Area rappresenta un ambiente di cura che permette l’impiego di tecniche di monitoraggio prevalentemente non invasive (mediante monitor multiparametrici, ecografia polmonare - cardio polmonare, ecc.) e dove viene impiegata preferenzialmente, ma non esclusivamente, la ventilazione meccanica non invasiva (NIV), da sola oppure integrata con tecniche di supporto non ventilatorio, ad esempio la High Flow Oxygen Therapy. Sono inoltre disponibili le moderne procedure interventistiche di vario tipo, quali broncoscopie, drenaggi toracici, accessi venosi centrali, ecc..

Tale dotazione tecnologica permetterà all’Area Covid di accogliere i pazienti che richiedono crescenti livelli di intensità di cure, quali l’insufficienza respiratoria severa e la necessità di supporto ventilatorio. “Accanto alla dotazione tecnologica ed al know how dell’équipe, le attività sono disciplinate da un modello organizzativo integrato con le altre aree di assistenza dell’Azienda”, spiega la nota. “Il modello, differenziato in diversi livelli di intensità di cura specialistica dell’insufficienza d’organo, funziona in modo flessibile secondo la logica dello step down e step up ed ha dimostrato validità nel trattamento del paziente critico con polmonite grave da COVID-19, anche in presenza di multiple patologie associate, sia nella fase di acuzie che di dimissioni”.

“In ragione delle Linee di indirizzo ministeriali per il potenziamento della rete ospedaliera per l’emergenza Covid-19 e per futuri eventi epidemici-pandemici - conclude la nota -, l’Azienda ha quindi potenziato l’area semi intensiva, con pieno inserimento nella programmazione regionale in ambito semi intensivistico, puntando su un’elevata performance nella gestione dei pazienti critici, su un modello altamente specialistico e multidisciplinare, e su percorsi dei pazienti integrati e differenziati secondo il livello di intensità di cura”.

14 ottobre 2020
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