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Trento. Via libera della Giunta al Piano diabete

Elaborati i Percorsi diagnostici terapeutici per adulto e pediatrico. Assegnato all'Apss il compito di elaborare un sistema integrato che, oltre alla valorizzazione della rete specialistica diabetologica, riconosca il ruolo centrale del medico di medicina generale. Nella provincia di Trento le persone con diabete sono oltre 25.000.

22 FEB - Recepito oggi dalla Giunta provinciale, su indicazione dell'assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni, il Piano per la malattia diabetica elaborato dal Ministero della Salute con il coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome, delle associazioni dei pazienti e delle società scientifiche.

A darne notizia una nota della Giunta provinciale in cui si spiega che “in provincia di Trento questo documento si pone in continuità con il percorso già intrapreso”. "Il nostro obiettivo è la presa in carico integrata del paziente affetto da diabete, con particolare attenzione all'età infantile – commenta nella nota l'assessore Luca Zeni -. Dopo le direttive per la prevenzione e la cura del diabete approvate fin dal 1998, la Giunta ha istituito nel 2008 la Commissione provinciale per le attività diabetologiche, quindi nel 2010 ha approvato un atto di indirizzo rivolto all'Azienda sanitaria e alle scuole che, con i due Piani diagnostico terapeutici approvati oggi, configurano una disciplina organica, completa e ben strutturata della gestione del paziente in età pediatrica - prosegue l'assessore provinciale alla salute -. Contestualmente al Piano nazionale, abbiamo assegnato all'Apss un obiettivo specifico nell'ambito della realizzazione dei percorsi assistenziali: elaborare un sistema integrato che, oltre alla valorizzazione della rete specialistica diabetologica, riconosca il ruolo centrale del medico di medicina generale con il quale definire le azioni per migliorare l'assistenza delle persone affette da diabete di tipo due, al fine di ridurre le complicanze e i ricoveri non appropriati".
 
Il piano è stato approvato nel 2012 in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; la scelta del Trentino è stata quella di recepirlo, unitamente all'approvazione dei  modelli organizzativi di riferimento per la presa in carico integrata dei pazienti. Sono stati quindi elaborati due piani diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA), condivisi con la Commissione provinciale delle attività diabetologiche e aggiornati con il contributo delle associazioni. Questi Piani, oggi approvati dalla Giunta provinciale, sono modelli organizzativi che rappresentano la traduzione  del Piano nazionale dal punto di vista procedurale, contestualizzato sul territorio trentino.

Il PDTA dell’adulto rappresenta il risultato della sintesi del lavoro fatto nell'arco di 3 anni con circa 20 specialisti, il cui intento è creare uno standard ordinario di presa in carico del paziente diabetico di tipo 2, ovvero nell'età adulta. La standardizzazione delle procedure di gestione del diabete è finalizzata a dare il livello di assistenza migliore possibile su tutto il territorio, anche in termini di appropriatezza. Il piano elaborato delinea 3 livelli di assistenza: medici di medicina generale, centri diabetologici e alcuni centri di riferimento.

Il PDTA pediatrico è un  piano di presa  in carico di soggetti molto giovani, affetti dal diabete di tipo 1, fra le peculiarità del Piano:
•    l'età dei diabetici interessati da questa proposta di piano è quella “pediatrica” e quindi dai 0 ai 18 anni; i soggetti che accedono all'unità operativa di diabetologia pediatrica per la prima volta hanno un’età dai 0 ai 14 anni e lo fanno attraverso il  pronto soccorso o una prima visita ambulatoriale. I pazienti già in carico presso il centro sono seguiti fino ai 18 anni. I soggetti che all'esordio hanno più di 14 anni vengono assegnati direttamente al centro diabetologico per adulti;
•    è previsto il team multidisciplinare con l’impegno dedicato da ogni figura professionale coinvolta alla specifica patologia;
•     sono previsti i campi scuola (6-12 anni, 12-18 anni e weekend educativo per genitori), quali luoghi di educazione terapeutica, nel quale si conoscono meglio i ragazzi sotto molteplici aspetti, e i genitori possono condividere le loro esperienze e sentimenti;
•    l'obiettivo è garantire un buon inserimento scolastico del bambino con diabete; sono previsti progetti educativi di gruppo per insegnanti e per colloqui individuali nelle singole scuole qualora venga richiesto;
•    è stata istituita la figura dell’infermiere dedicato, che ha un ruolo fondamentale nell’educazione terapeutica;
•    Il Piano è stato aggiornato alla luce delle più recenti linee guida dal punto di vista di esami e consulenze di screening.

Attualmente, in Italia, vivono almeno tre milioni di persone con diabete (5% della popolazione), cui si aggiunge una quota di persone, stimabile in circa un milione, che, pur avendo la malattia, non ne è a conoscenza. Nella provincia di Trento i casi sarebbero oltre 25.000.

22 febbraio 2016
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