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Screening tumori allargato. Salute e Mef fermano la Puglia: “Spesa non prevista dal piano di rientro”. Ma la Regione non arretra


Per la Giunta, “al di là della qualificazione formale, gli screening tumorali per la mammella e al colon rientrano non solo nelle attività previste non solo dai Lea, ma dai protocolli, seppure per fasce di età superiori”. Ha quindi chiesto al Dipartimento Salute di revocare la nota precedentemente inviata alle Asl per sospendere il programma esteso di screening, inoltrando contestualmente al ministero la richiesta di immediata autorizzazione ad eseguire gli screening anche con fondi del bilancio ordinario.

07 MAR - Gli screening oncologici allargati in Puglia diventano terreno di battaglia tra Governo e Regione. Da una parte, infatti, c’è il Governo che chiede alla Regione di attenersi a quanto previsto dal Piano di Rientro, dall’altra c’è la Giunta regionale che sugli screening non intende arretrare.

La Giunta, spiega infatti la nota della Regione Puglia, “ha preso atto della decisione dei Ministeri della Salute e dell’Economia di chiedere alla Regione Puglia di sospendere gli screening previsti dalla legge regionale per i tumori al seno e al colon retto perché la Puglia è in piano operativo e le spese non sarebbero previste dai livelli essenziali di assistenza”.

Tuttavia, precisano nella nota il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore alla Salute Rocco Palese, “poiché la Giunta ritiene che, al di là della qualificazione formale, gli screening tumorali per la mammella e al colon rientrino non solo nelle attività previste non solo dai Lea, ma dai protocolli, seppure per fasce di età superiori, ha chiesto al Dipartimento politiche della salute di revocare la nota inviata alle Asl” con cui era stata precedentemente detto alle direzioni aziendale di sospendere il programma di screening esteso.

Contestualmente la Regione fa sapere di avere inoltrato “al Ministero la richiesta di immediata autorizzazione ad eseguire gli screening anche con fondi del bilancio ordinario, che nelle more verranno immediatamente accantonati”.

Per Emiliano e Palese, infatti, “la tutela della salute tramite gli screening allargati delle donne e degli uomini a più a rischio di gravi malattie resta uno dei punti qualificanti del programma della Giunta regionale e su questo non intendiamo arretrare”

I nuovi programmi di screening contro i tumori al seno e al colon retto prevedevano l'estensione delle fasce d'età a cui inviare l'invito a sottoporsi al controllo, la differenziazione dell'offerta di screening per popolazione con storia familiare di tumore a rischio moderato o alto e l'avvio dei programmi di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni di geni.

07 marzo 2023
© Riproduzione riservata

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