Disavanzo sanitario Puglia. Consiglio regionale approva La legge per la copertura. Cdx: “Scongiurate le tasse, ma a quale prezzo?”
La manovra prevede che la parte più consistente del disavanzo residuo di 81 milioni di euro (pari a 66.212.476,71 euro) venga coperta con la manovra fiscale regionale Irpef. Rivisto dunque il Bilancio 2025 per la copertura alle spese in precedenza finanziate con l’Irpef. Ridotti gli stanziamenti da capitoli di spesa senza obblighi giuridicamente vincolanti. Il centrodestra critico: “Tagliate risorse all’agricoltura, servizi sociali, cultura, sport, trasporti”.
30 APR - È passato, pur tra le polemiche, il Ddl per la copertura del disavanzo residuo sanitario risultante dal conto economico al quarto trimestre 2024 della Regione Puglia. Con 29 voti favorevoli, 15 contrari e un astenuto l’Aula del Consiglio regionale ha dato il via libera al disegno di legge.
Alla copertura del disavanzo residuo, pari a 81 milioni di euro, si provvede per l'importo di 66.212.476,71 euro a valere sul gettito derivante da manovra fiscale regionale da addizionale regionale Irpef, mediante una variazione nello stato di previsione delle entrate del Bilancio regionale 2025 e l’ iscrizione nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale 2025 approvato con legge regionale 31 dicembre 2024, n. 43, dello stesso importo (66.212.476,71 euro), con l’istituzione del capitolo denominato "Trasferimenti alle aziende sanitarie locali a titolo di ripiano disavanzi pregressi”.
Pertanto, al fine di garantire la copertura delle spese in precedenza finanziate mediante il gettito derivante da manovra regionale in materia di addizionale regionale Irpef, nello stato di previsione delle entrate del bilancio regionale per l’esercizio 2025 sono state apportate le seguenti variazioni:
• l’applicazione della quota vincolata dell'avanzo di amministrazione come risultante nel Rendiconto dell'esercizio finanziario 2024 della Regione Puglia approvato dalla Giunta regionale con disegno di legge regionale 17 aprile 2025, n. 90 per l'importo complessivo di 18.309.489,55 euro, di cui 14.300.745,55 euro quale residuo dei ristori, in attuazione dell’accordo ai fini delle regolazioni finanziarie infra-regionali (Accordo 8 marzo 2023 in sede di Conferenza Permanente) e 4.008.744,00 euro come importo iscritto nelle economie vincolate 2024;
• l’iscrizione delle maggiori entrate relative alle eccedenze di gettito dell’anno 2024, per 47.539.367,50 euro incassate dalla regione Puglia nell’esercizio 2025, in un capitolo di nuova istituzione denominato “Eccedenze di gettito Irap ed Addizionale regionale Irpef con contestuale accantonamento.
Nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per l’esercizio 2025 è stata apportata la riduzione degli stanziamenti, in termini di competenza e cassa, per complessivi 363.619,66 euro da capitoli di spesa senza obblighi giuridicamente vincolanti.
Nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale 2025, è iscritto per ciascuno degli anni 2026 e 2027 un apposito accantonamento pari a 23.769.683,75 euro.
In ultimo è stato previsto che la Giunta regionale, per il tramite dell’assessore al bilancio, effettui, fino al 31 ottobre 2025, un monitoraggio mensile della spesa dell’esercizio 2025 al fine di definire eventuali economie emergenti sulla spesa che siano utilizzate per ridurre l’utilizzo delle maggiori entrate relative alle eccedenze di gettito e conseguentemente gli accantonamenti per gli esercizi 2026-2027. In relazione alla riduzione degli stanziamenti sui capitoli di spesa per il 2026 e 2027, come coordinato con i singoli Dipartimenti, è precisato che si tratta di stanziamenti del bilancio autonomo per i quali non sussistono obbligazioni giuridicamente vincolanti.
Sulla legge è stata votata l’urgenza.
“Aumento delle tasse scongiurato ma a che prezzo?”, commentano in una nota congiunta i gruppi regionali Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e La Puglia domani. “I pugliesi non avranno l’aumento dell’IRPEF e di tutte le altre addizionali, ma avranno meno risorse per l’istruzione, per i servizi sociali, per lo sport, per l’agricoltura etc etc perché per ripianare il deficit sanitario (174 milioni di euro) è stato saccheggiato non solo l’avanzo di amministrazione, ma anche l’extragettito e molti capitoli del Bilancio triennale. Come dire: che questo governo regionale ha scaricato sul prossimo un macigno finanziario, il prossimo governatore camminerà con una pesante palla al piede e, quindi, il rischio che l’aumento delle tasse venga rinviato dopo la campagna elettorale è un rischio concreto”.
Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e Puglia domani aggiungono: “Abbiamo convintamente votato contro perché il presidente Michele Emiliano avrebbe potuto, con atto monocratico, procedere al ripiano del debito, ma ha voluto fare una prova di forza con la sua maggioranza spalmando la responsabilità sul deficit sanitario a tutto il Consiglio, mentre per noi doveva essere tutta in capo a chi quella voragine di debiti (174 milioni) l’ha creata: ovvero Emiliano, perché è lui che ha sperperato e sprecato risorse non a favore dei cittadini, ma per alimentare la sua fame di consenso elettorale. Ma Emiliano, che è davvero un fenomeno sul piano comunicativo, è riuscito a far passare il messaggio che se in Puglia venivano aumentato le tasse la colpa era anche ‘nostra’, del centrodestra che ha sempre denunciato sprechi e malasanità”.
“I pugliesi devono sapere come si è arrivati a questo disastro volutamente! Nel 2023, l’allora assessore alla Sanità Rocco Palese, era riuscito, d’accordo con il Governo nazionale, a mettere sotto controllo la spesa per far uscire la Regione Puglia dal Piano di rientro. Certo con una cura drastica delle spese da parte delle ASL, ma necessaria. Una delibera votata in giunta e quindi che aspettava solo di essere attuata, ma improvvisamente tutto si blocca con le dimissioni improvvise di Palese il 23 aprile dello scorso anno. Da quel momento scientemente c’è stato un cambio di passo: si è andati a smontare tutte quelle delibere di Giunta che l’assessore Palese aveva fatto in materia di spesa sanitaria, in materia di acquisto di beni e servizi, in materia di investimenti, per dare mano libera ai direttori delle ASL. E la spesa è impazzita non perché si sono spese risorse per migliorare l’assistenza, ma perché avvicinandosi la campagna elettorale le maglie si sono allargate e ai direttori generali è stato detto: lavorate, procedete, noi vi copriamo le spalle, abbiamo la campagna elettorale, potete fare tutto quello che volete. E per agevolare questo percorso si è anche modificata una delibera che prevedeva il controllo dell’operato dei DG ASL con il benestare dell’assessore al Bilancio Fabiano Amati, che si proclama il paladino del controllo della spesa, ma poi in giunta vota per togliere i controlli!”.
“Oggi per tentare di coprire il buco - prosegue la nota del Centrodestra - si sta utilizzando non solo l’avanzo di amministrazione, cosa che il Governo nazionale aveva dato la possibilità di utilizzare, ma anche l’extra gettito di 47 milioni che la Regione dovrà restituire allo Stato nel 2026 e nel 2027, come dire che se non mettiamo quest’anno le mani nelle tasche dei pugliesi lo faremo nei prossimi anni. Una manovra squallida con la quale si prendono in giro i pugliesi, sbolognando al prossimo governatore e alla sua maggioranza la responsabilità di coprire un debito prodotto esclusivamente dalla malagestio di Emiliano e la sua maggioranza. Intanto dal Bilancio 2025, approvato solo quattro mesi, vengono tagliati per il 2026 e 2027: 6 milioni per le politiche sociali verso gli ultimi; 4 milioni di euro per il diritto allo studio ; 3 milioni alla cultura; 2 milioni per i finanziamenti aggiuntivi per gli extra LEA; 1,4 allo sport; oltre 600mila al turismo; 400 mila all’agricoltura; 300mila ai trasporti. Ma ci sono tagli notevoli all’urbanistica, all’ambiente, ai rifiuti, ai parchi, ai Comuni”.
“Ecco, questa oggi è la plastica dimostrazione del fallimento del centrosinistra in materia sanitaria. Un governo regionale che più che pensare alla salute dei cittadini pugliesi, ha utilizzato la sanità come un bancomat per risolvere problemi clientelari ed elettorali”, concludono i partiti di Centrodestra.
30 aprile 2025
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