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Puglia, manovra da 81 mln per coprire il disavanzo sanitario residuo del 2024. Ok della commissione Bilancio al ddl, domani il voto in Aula


Maggioranza alla prova dei voti, mentre sui pugliesi incombe la minaccia dell'aumento dell'Irpef. Gli 81 mln di oggi si sommano ai 92 mln già coperti in occasione dell’assestamento di bilancio a novembre. Conserva (Lega): “Deficit di 174 mln il risultato di anni di cattiva gestione, inefficienze sistemiche e mancate riforme”. FdI: “Sanità peggiorata dal punto di vista sanitario e finanziario”. IL TESTO DEL DDL PROPOSTO.

29 APR - Conti in rosso per la sanità pugliese. Un disavanzo residuo di 81 mln di euro per il 2024 per coprire il quale la Giunta si è sbrigata a depositare (tre giorni fa, il 26 aprile), in Consiglio, un ddl già approvato (tra le polemiche) ieri a Maggioranza in commissione Bilancio (sette voti a favore, due contrari di FdI ; e due astenuti della Lega; assente Forza Italia) e domani al vaglio dell’Aula (il 30 aprile, sottolinea l'ufficio stampa del Consiglio regionale in una nota, è la data ultima per l’approvazione delle misure che eviterebbero l’aumento delle addizionali regionali).

I numeri della manovra (al seguente link il testo proposto e gli emendamenti approvati nel corso dell’iter in commissione) sono stati illustrati in commissione dall’assessore al Bilancio Fabiano Amati. La copertura del disavanzo residuo, pari a 81 milioni di euro (92 milioni di euro erano già stati coperti in occasione dell’assestamento di bilancio a novembre) sarà garantito per un importo di euro 66.212.476,71 mediante parziale destinazione del gettito stimato per la competenza 2025 della addizionale regionale all’Irpef precedentemente utilizzata per il finanziamento del bilancio regionale autonomo. Ad integrazione del finanziamento del bilancio autonomo regionale si provvede con l’utilizzo di 18,3 milioni di euro derivanti dall'avanzo vincolato di amministrazione (ristori e economie vincolate), con l’Iscrizione di 47,5 milioni di euro come eccedenze di gettito Irap e Irpef incassate nel 2025, con contestuale accantonamento finalizzato alla successiva restituzione di euro 23.769.683,75 per ciascuno degli esercizi 2026 e 2027; con la riduzione di 363.619 euro da capitoli di spesa senza obblighi giuridicamente vincolanti.

La proposta di legge stabilisce anche che la Giunta regionale, per il tramite dell’Assessore al Bilancio, effettui, fino al 31 ottobre 2025, un monitoraggio mensile della spesa dell’esercizio 2025 al fine di definire eventuali economie emergenti sulla spesa che siano utilizzate per ridurre l’utilizzo delle maggiori entrate relative alle eccedenze di gettito e conseguentemente gli accantonamenti per gli esercizi 2026-2027.
Da parte della commissione rappresentata anche la necessità di avere una relazione dettagliata sulle spese effettuate: per il consigliere Antonio Tutolo da parte di tutti i direttori sanitari della Asl, per il consigliere Ruggero Mennea da parte del direttore del dipartimento Promozione della Salute. Numeri e dati che, secondo Amati, sono già disponibili “stante – si legge in una nota del Consiglio regionale che riprendere la parole dell’assessore - la ‘cronicità’ del disavanzo sanitario, dovuto essenzialmente - ha riassunto - a spesa farmaceutica, spesa per dispositivi, parcellizzazione dell’organizzazione su base provinciale per attività non direttamente di natura sanitaria, come acquisti, bandi, organizzazione del personale, logistica etc”.

Giunta e Consiglio sono dunque al lavoro, ma non senza polemiche da parte delle opposizioni.

“Il presidente Michele Emiliano e la sua maggioranza hanno poco più di 48 ore per trovare 174 milioni di euro, altrimenti dovranno mettere le mani nelle tasche dei pugliesi che saranno costretti a pagare, con l’aumento dell’IRPEF regionale sulle prossime dichiarazioni dei redditi, un deficit sanitario per colpa di una gestione scellerata degli ultimi 20 anni. Una gestione che ha portato la Puglia, ormai da anni, in piano di rientro dal quale era stata preannunciata falsamente l’uscita (cinque anni fa dall’allora ministro alla sanità, Speranza, in piena campagna elettorale)”, dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia. “La verità è che quella ‘Sanità migliore’ promessa dal centrosinistra e diventata un cavallo di battaglia prima di Nichi Vendola e poi di Emiliano non solo non è stata migliore, ma addirittura è peggiorata sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista finanziario, visto che continuamente viene fatto ricorso agli avanzi di amministrazione per porre in parte rimedio. Questa volta è anche peggio visto che per ripianare il buco verranno utilizzati anche 47 milioni di extragettito”.

Anche per Giacomo Conserva, capogruppo della Lega, “il deficit di €174 milioni è il risultato di anni di cattiva gestione, inefficienze sistemiche e mancate riforme. Non si possono avallare o legittimare le responsabilità di questa Giunta regionale e del presidente Emiliano. Parliamo di ripianare un deficit di 174 milioni, il che significa sottrarre 174 milioni di euro da utilizzare per ulteriori servizi ai pugliesi e che in realtà non offriamo perché dobbiamo coprire un disavanzo in un comparto che fa acqua da tutte le parti”. Per Conserva i rimedi “ci sono, ma la maggioranza fa finta di non sapere come eliminare queste disfunzioni: l'istituzione immediata di una cabina di regia unica e vincolante per la gestione della spesa farmaceutica e dei dispositivi medici; l'adozione urgente di un sistema informativo per il monitoraggio in tempo reale della spesa sanitaria; gare centralizzate obbligatorie per l'acquisto di farmaci e dispositivi; un piano straordinario per l'abbattimento delle liste di attesa, che consenta tempi certi e cure tempestive ai cittadini, ridurre la mobilità passiva, valorizzando le eccellenze locali e riportando i pugliesi a curarsi nella propria regione”.

Forza Italia si chiede “come questa Giunta regionale abbia utilizzato i soldi dei cittadini in questi anni: non è possibile avere un buco di 174 milioni con pronto soccorso al collasso e servizi sanitari ridotti al lumicino. Se avessimo registrato un incremento dei servizi e anche una drastica riduzione delle liste d’attesa, una voragine nei conti sarebbe stata quantomeno comprensibile. Ma in una situazione come quella che stiamo vivendo ormai da anni è inaccettabile. Ancora più censurabile è l’atteggiamento del presidente Emiliano che, da perfetto esponente di sinistra, ipotizza di mettere le mani nelle tasche dei pugliesi aumentando l’Irpef se il Consiglio regionale non approverà la sua legge per risanare i conti. Ebbene, Emiliano finge di dimenticare che il passaggio in Consiglio sia tutto tranne che scontato: la sua maggioranza in frantumi non garantisce più la normale attività dell’aula e quasi sempre le sedute si concludono per mancanza del numero legale”.

Per Marco Galante (M5S), “sulla delibera per la copertura del disavanzo sanitario regionale è necessario un approfondimento in consiglio regionale per chiarire alcuni aspetti che avremmo voluto analizzare con l’assessore Piemontese, assente in commissione. Tutti concordiamo sulla necessità di non gravare sui cittadini con l’aumento dell’Irpef e dell’Irap, come purtroppo accaduto in altre Regioni. Quello che però vogliamo sapere è perché ci si sia ridotti agli ultimi giorni, mentre il tavolo con il Ministero si è tenuto lo scorso 3 aprile”. Per Galante “serve un ragionamento complessivo per capire dove si possa intervenire in maniera strutturale per tagliare gli sprechi. E sicuramente l’azienda zero non è una panacea per tutti i mali. Questioni che affronteremo in aula in maniera costruttiva, non per cercare colpevoli, ma per trovare soluzioni utili ai pugliesi”.

29 aprile 2025
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