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Puglia. Fornitori ospedalieri: “Intrapresa la strada dell’inevitabile privatizzazione della sanità”


Dura presa di posizione del presidente Aforp contro i provvedimenti governativi sulla sanità e il loro impatto sul piano regionale. Per Marchitelli, “molti dei provvedimenti assunti a livello regionale sono dettati dal rispetto delle indicazioni di un Governo centrale, che a sua volta fatica a distinguere l’appropriatezza, i livelli essenziali di assistenza e i tickets senza neanche riuscire a far decollare la spending review".

25 FEB - “Inutili e discutibili le posizioni di quanti credono di poter sapere cosa sia meglio o peggio quando si parla di chiusura degli ospedali della nostra Regione. Per chi da sempre, come l’Associazione che rappresento e quindi gli imprenditori del nostro territorio, operano nel settore della sanità sanno molto bene che la notizia non è la chiusura degli ospedali, ma la presa d’atto che il cittadino prima e paziente poi, non ha la dimensione precisa della difficoltà operativa di una struttura periferica rispetto a quella centrale che è in grado di rispettare tutti gli indicatori a tutela del malato”. Con queste parole il Così commenta il Presidente dell’Associazione Fornitori Ospedalieri della Regione Puglia (Aforp), Giuseppe Marchitelli, interviene sulle polemiche riguardanti il riordino della sanità regionale.

Per Marchitelli, “se siamo arrivati e non da oggi, alla razionalizzazione dei piccoli nosocomi ciò è dovuto si al disco oramai rotto degli sprechi accumulati dal Paese Italia, ma anche a posizioni irrazionali rispetto all’importanza del paziente e del territorio. Oggi molti dei provvedimenti assunti a livello regionale sono dettati dal rispetto delle indicazioni di un Governo centrale, che a sua volta fatica a distinguere l’appropriatezza, i livelli essenziali di assistenza e i tickets senza neanche riuscire a far decollare la spending review".

"L’appropriatezza – prosegue Marchitelli - non può essere improvvisata come è purtroppo accaduto lasciandoci molto perplessi. Il problema è proprio nel merito dell’impianto, che delinea una totale assenza di oculatezza necessaria per consentire l’applicazione della norma. Un decreto che non ha avuto alcun rispetto del paziente e del medico. Tutto questo si può interpretare solo in un modo come più volte ho evidenziato: è il passaggio inevitabile del Servizio sanitario nazionale verso la privatizzazione. Le Regioni oltre la razionalizzazione comunicata tentano con ogni mezzo di salvaguardare la tutela alla salute dei propri cittadini, ma gli strumenti sono insufficienti e vanificano l’azione volta a tutelare il welfare”.

“Vorrei ricordare – aggiunge il presidente Aforp - il giudizio espresso qualche giorno fa dalla Corte dei Conti che di fatto ha bocciato il tentativo di riequilibrare la finanza pubblica a causa di una mancata applicazione della spending review. Si è data priorità all’equilibrio dei conti facendo venir meno i servizi ai cittadini con i tagli! Ovviamente nei settori coinvolti compare la sanità e soprattutto la corruzione che in queste ore occupa penosamente le pagine dei quotidiani nazionali".

L’auspicio degli imprenditori è che “questo ulteriore sacrificio richiesto ai cittadini pugliesi, possa successivamente generare un rilancio del Sistema sanitario regionale”. La strada, secondo Marchitelli, “può essere tracciata da una politica verso gli investimenti, mirata alla riqualificazione delle strutture ospedaliere e territoriali infondendo fiducia agli operatori sanitari, economici e ai cittadini costretti ancora oggi ad inutili ed onerosi viaggi della salute”.

25 febbraio 2016
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