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Puglia. Consiglio regionale cancella la riduzione 10% dei compensi dei Dg


La decurtazione era stata decisa nel 2011 in applicazione alla Legge di stabilizzazione finanziaria. La riduzione che si andò a sommare al taglio del 20% previsto da una precedente legge portando i trattamenti lori dei Dg a 111.555 euro al lordo e quelli dei Direttori sanitari ed amministrativi a 89.244. La decurtazione continuerà invece ad essere applicata alle altre figure apicali di aziende ed enti regionali e delle società interamente partecipate dalla Regione.

21 NOV - Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato a maggioranza il disegno di legge riguardante le “Modifiche dell’art. 7 comma 2 della Legge regionale n. 1/2011”, prevedendo la deroga alla riduzione del 10% dei compensi nei confronti di Direttori generali, amministrativi e sanitari delle Aziende e degli Enti del servizio sanitario regionale. Ne dà notizia una nota del Consiglio Regionale.

“Nel 2011 – spiega il Consiglio nella nota - la Regione Puglia, esercitando l’opzione facoltativa, si era adeguata alla Legge di stabilizzazione finanziaria intervenuta in un preciso momento storico a calmierare gli emolumenti percepiti da figure apicali di Agenzie ed Enti del settore pubblico. A decorrere dal gennaio 2011, le indennità, i compensi e i gettoni corrisposti dalla Regione Puglia ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione, organi collegiali ed ai titolari di incarichi istituzionali, subirono un taglio del 10% rispetto agli importi precedentemente percepiti, riduzione che si andò a sommare con la decurtazione del 20%, prevista dalla Legge n.133/2008, determinando per i Dirigenti generali del S.S.R., un trattamento economico di 111.555,00 euro (al lordo) e per i Direttori sanitari ed amministrativi di 89.244,00 lordi euro, inferiore rispetto agli stipendi delle figure apicali della dirigenza medica ed amministrativa”.

Il disegno di legge approvato cancella la decurtazione che, precisa la nota del Consiglio, “continuerà ad essere applicata per gli emolumenti delle altre figure apicali di aziende ed enti regionali, oltre delle società interamente partecipate dalla Regione”.

“La decisione – precisa inoltre la nota - tiene conto dell’introduzione da parte del legislatore nazionale di un Elenco unico nazionale degli idonei alla nomina a direttore generale delle aziende sanitarie. Continuare a mantenere un trattamento economico sperequato tra una regione e l’altra avrebbe potuto comportare una minore disponibilità a ricoprire l’incarico in Puglia da parte dei candidati, inseriti nell’elenco nazionale, con maggiore esperienza, penalizzando la qualità della direzione delle stesse aziende”.

21 novembre 2017
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