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Manifesti no-vax a Foggia. La Asl annuncia azione legale


Il dg Piazzolla: “Queste notizie corredate da immagini così brutali hanno il solo risultato di mettere a rischio la salute dei bambini e dell’intera comunità”.

24 GEN - La foto (pixellata) di un neonato e la frase “Io sono uno dei bimbi morti per Sids (morte in culla) post-vaccino esavalente, occultati dai rapporti ufficiali”.  È questo il contenuto dei manifesti 6x3 metri che in questi giorni stanno comparendo nelle strade di Foggia. Il manifesto rimanda a una pagina no-vax del Corvelva, Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni.

Per contrastare la campagna è scesa in campo ora la Asl di Foggia: “I manifesti No Vax, violenti e ingannevoli, ignorano completamente i progressi raggiunti dalla scienza. Non è mai, infatti, stata dimostrata alcuna correlazione tra vaccinazioni e autismo o sindrome della morte in culla”, scrive la Asl in una nota. “Anzi. A causa di simili campagne denigratorie, capaci di creare timori ingiustificati nella popolazione, nel corso degli ultimi anni si è registrato un calo delle vaccinazioni, responsabile, a sua volta, della recrudescenza di malattie che, ormai, erano quasi completamente scomparse”.

La Asl, per bocca del suo direttore generale Vito Piazzolla, ha inoltre annunciato che adirà le vie legali: “Condanniamo fermamente la diffusione di queste notizie, assolutamente mendaci che, corredate da immagini così brutali, hanno il solo risultato di mettere a rischio la salute dei bambini e dell’intera comunità. Per tale ragione, abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale di avviare un’azione contro gli ideatori dei manifesti”, ha detto Piazzolla.
Dura la reazione anche del Sindacato dei Medici Italiani. “La pericolosa diffusione di tale manifesto oltre che vanificare il duro lavoro dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta sulla sensibilizzazione alla pratica vaccinale, è pericolosa per la salute pubblica”, ha detto il segretario provinciale Nunzia Pia Placentino. “È particolarmente grave che si consenta la diffusione pubblicitaria di slogan quali quello che adorna in maniera vergognosa gli angoli della nostra città. È dovere dello Stato, che tutela e ha a cuore la salute pubblica, intervenire con decisione: non può vacillare, in maniera così imbarazzante. Le istituzioni hanno la grande responsabilità di evitare che si tollerino e si ripetano episodi analoghi”.

24 gennaio 2018
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