Covid. Calabrese (Fimmg): “Pronti ad eseguire tamponi rapide, ma per contenere epidemia servono misure più restrittive”
Il segretario fimmg Bari e vicesegretario nazionale Fimmg commenta l’accordo siglato ieri, evidenziando come questo renda la somministrazione dei tamponi rapidi da parte dei medici di medicina generale non volontaria, bensì inclusa tra i loro compiti. “I medici faranno la propria parte, come sempre”, osserva. “Ma la situazione è preoccupante. Per questo rilanciamo l’invito del Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici rispetto alla necessità di adottare misure più restrittive per il contenimento della pandemia”.
28 OTT - “La sottoscrizione dell’accordo apre un nuovo scenario, dato che per la somministrazione dei tamponi rapidi da parte dei medici di medicina generale non sarà su base volontaria, ma un’attività inclusa tra i loro compiti”. È questa la prima osservazione di
Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari e vicesegretario nazionale Fimmg, in merito all'accordo firmato ieri sera tra Regioni e rappresentanze della medicina generale per il rafforzamento delle attività territoriali di diagnostica di primo livello e di prevenzione della trasmissione di Sars-Cov-2.
L’ACN prevede infatti che la somministrazione dei tamponi rapidi da parte dei medici di famiglia possa essere organizzata, prevedendo l’accesso su prenotazione e previo triage telefonico, anche in strutture messe a disposizione della ASL, laddove gli studi medici non siano adatti. I medici di medicina generale si occuperanno dei pazienti asintomatici usciti da 10 giorni di isolamento, in modo da supportare il Dipartimento di prevenzione e limitare il periodo di quarantena con il relativo costo sociale.
L’uso dei tamponi rapidi da parte dei medici di medicina generale ha l’obiettivo di contribuire a prevenire la diffusione dell’epidemia e isolare in modo efficace i focolai, così da evitare che l’attività di indagine epidemiologica con il tracciamento dei contatti e l’accertamento diagnostico, l’isolamento dei casi e l’applicazione delle misure di quarantena gravino esclusivamente sui Dipartimenti di Sanità Pubblica.
“La medicina di famiglia in Puglia è pronta, oltre che a somministrare i tamponi, a supportare i dipartimenti per le attività di isolamento e identificazione dei contatti - conclude Calabrese - “I medici faranno la propria parte, come sempre. Ma la situazione è preoccupante. Per questo rilanciamo l’invito del Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici rispetto alla necessità di adottare misure più restrittive per il contenimento della pandemia. È a rischio la tenuta del sistema e la possibilità di curare tutti.”
28 ottobre 2020
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