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Doria: “Al lavoro su criticità. Le risorse non sono sparite, bensì impiegate su tutto il territorio”

di E. C.

07 APR - Sulle polemiche sollevatesi riguardo ai ritardi sugli interventi della Giunta relativamente all’abbattimento delle liste di attesa, l’assessore alla Sanità, Carlo Doria, sentito da Quotidiano Sanità, spiega: “La problematica delle liste di attesa è correlata ad una serie di fattori inquadrabili in parte ad una carenza di specialisti disponibili rispetto al passato ed in parte anche ad un’organizzazione perfettibile della macchina amministrativa che sto cercando di efficientare attraverso un’attenta analisi dei processi associata al controllo delle varie fasi procedurali relative all’offerta dei servizi da erogare e la resa degli stessi”. 

“La carenza degli specialisti – prosegue il professore - è in parte correlata ad un deficit formativo delle università per assenza di alcune scuole di specializzazione di area medica che si sono perse nel tempo vittime dei tagli indiscriminati del blocco del turnover. Oggi la regione Sardegna sta contribuendo in maniera sostanziale nel compensare questo gap finanziando dal proprio bilancio ruoli docenti per le discipline carenti per il sistema sanitario regionale. Un’altra causa importante che oggi determina la carenza di medici nel sistema sanitario pubblico è il ridotto “appeal” che questo esercita correlato ad una bassa retribuzione rispetto ai colleghi europei, aggravata dal fatto che in Italia l’atto medico continua a non essere depenalizzato. L’insieme di quanto riportato determina un importante malessere che causa una fuga dal sistema sanitario pubblico verso soluzioni sanitarie estere o nel privato meglio retribuite”. 

“Il secondo motivo delle lunghe liste di attesa – sottolinea l’esponente di Giunta - va ricercato in una macchina amministrativa da troppo tempo priva di un “tagliando” e reduce inoltre da una pandemia covid che ha messo a dura prova sistemi sanitari ben più robusti. Oggi abbiamo la necessità di un celere reset dei processi e delle procedure da attuare consapevoli delle difficoltà che si potranno incontrare. Prima di elencare in modo schematico le criticità va rilevato come non ci sia mai stato un controllo effettivo della corrispondenza fra offerta e resa, ovvero fra il numero degli slot per prestazioni specialistiche in offerta e le prestazioni realmente eseguite. In questa ottica si inquadrano gli slot delle prestazioni che vanno deserte per le più svariate cause (es. il paziente non si presenta per dimenticanza; il paziente ha doppie/triple prenotazioni per la stessa prestazione; il cup dice che l’agenda e’ chiusa; etc.). A questo si aggiungono le prescrizioni inappropriate di esami diagnostici che rappresentano un importante fenomeno dannoso sia per i costi a carico del sistema sanitario regionale e sia perché occupano slot utilizzabili invece per esami più utili e urgenti”.

“Per porre rimedio alle disfunzioni testé segnalate – continua l’assessore - è opportuno darsi delle regole comuni e quindi è in fase di approvazione nel tavolo regionale della medicina specialistica ambulatoriale il tempario delle prestazioni ambulatoriali che sarà comune a tutti gli ambulatori pubblici per avere una base comune e omogenea per il calcolo dell’offerta in tutta la Sardegna. Una volta nota l’offerta sarà quindi più facile calcolare la resa attesa. Per evitare di perdere slot per mancata presentazione ho istituito il “recall”, ovvero ricordare al paziente tre giorni prima, tramite messaggio / chiamata, la data dell’appuntamento. Tramite l’elaboratore informatico ho provveduto a rendere “intelligente” il sistema per riconoscere le prenotazioni multiple per lo stesso paziente e per la stessa prestazione”.

Doria aggiunge ancora: “Ho invitato tutti i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere della Sardegna a vigilare che le agende restino sempre aperte per poter fissare gli appuntamenti richiesti anche attraverso un reset delle stesse agende correlato ad un’ottimizzazione dei tempi di visita tramite il tempario di prossima istituzione e l’appropriatezza prescrittiva degli esami diagnostici, la quale sarà valutata da un’apposita commissione in fase di istituzione composta dai presidenti regionali delle maggiori società scientifiche mediche-chirurgiche che, seguendo le linee guida nazionali ed internazionali, valideranno un vademecum delle richieste inappropriate in relazione alla diagnosi clinica”.

Il professore entra nel dettaglio e fa poi sintesi sulle risorse spese ed i volumi registrati in Sardegna dal piano di recupero delle prestazioni sanitarie svoltesi durante il periodo della pandemia da Covid-19. In proposito puntualizza: “Considerando gli oltre 160 mila screening effettuati, i 9.200 ricoveri ospedalieri e le 64.500 prestazioni ambulatoriali, ad oggi sono stati spesi, in relazione alle prestazioni erogate tra pubblico e privato, circa 7,5 milioni di euro dei 13,6 stanziati per questo scopo a favore della Regione Sardegna. Un piano di recupero che, secondo quanto stabilito dal decreto mille proroghe a livello nazionale, è esteso per tutto il 2023. L’impatto del Covid sul sistema sanitario nazionale è stato un evento epocale e lo è stato in particolare sulla nostra sanità regionale impoverita da una lunga stagione di tagli e blocco del turnover iniziati fin dal 2004. Nonostante la difficile situazione dettata soprattutto dalla carenza di specialisti, come accennato, il piano di recupero delle prestazioni prosegue ed è andato avanti registrando, in alcuni casi, risultati superiori alle aspettative, come accaduto per i ricoveri dove a fronte di 5.835 prestazioni, stimate come recuperabili nel 2022, ne sono state recuperate quasi il doppio”. 

“Le risorse a disposizione del piano regionale non sono sparite – conclude Doria -, sono state impiegate su tutto il territorio e continueranno a essere utilizzate fino a quando non sarà recuperata anche l’ultima visita rimasta indietro. Il tema dell’abbattimento delle liste d’attesa riguarda tutte le Regioni, una sfida che a livello nazionale non può essere persa e che rappresenta per noi una priorità assoluta che andrebbe affrontata con la massima compattezza e responsabilità da parte di tutti, soprattutto a livello politico e istituzionale, nell’interesse dei cittadini. Dispiace, mentre si lavora con il massimo impegno per superare i problemi, registrare invece l’ennesima strumentalizzazione politica, che ancora una volta arriva da chi ha lasciato in macerie il nostro sistema sanitario regionale”.

Elisabetta Caredda

07 aprile 2023
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