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Le reazioni della politica sul Piano e la replica di Doria

di E.C.

15 GIU -

L’approvazione della delibera che avvia lo studio e l’analisi mirati a realizzare i nuovi presidi ospedalieri presso i territori di Cagliari, del Sulcis Iglesiente, Alghero e Sassari, suscita accesa la critica delle opposizioni. Ma dalla maggioranza il momento era atteso con auspicio. 

Per il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, “la recente delibera è un atto assurdo, privo di finanziamenti e del parere di legittimità del direttore generale della Sanità e anche illogico, perché attribuisce ad Ares il compito di progettare gli ospedali del Sud Sardegna e alla Asl di Sassari e all’azienda universitaria di Sassari quelli del Nord. La delibera avrà un costo che si ripercuoterà sulla salute dei cittadini perché i due ospedali in procinto di essere superati sono già oggetto di un piano di investimenti di complessivo 159 milioni di euro, 65 dei quali relativi alla nuova piastra tecnologica del Brotzu per la quale è già partito il primo appalto da cinque milioni di euro. Alla luce della nuova delibera il rischio è che tutto si fermi e che le risorse vadano perse. Non solo, visto che le risorse finanziarie sono all’interno dello stesso accordo di programma c’è il rischio concreto anche che spariscano i fondi per il nuovo stadio del Cagliari. O si cambia la norma approvata nell’ultima finanziaria o il nuovo stadio non vedrà mai la luce”.

“Domani ci potrebbe essere un’altra maggioranza ed è davvero incredibile che progetti strategici e di lunga durata si presentino senza nessuna condivisione – aggiunge Massimo Zedda, consigliere sempre del gruppo progressisti ed ex sindaco di Cagliari -. Viene il dubbio che l’obiettivo non sia realizzare davvero ospedali ma fare e pagare progetti e progettisti”.

Di uno “smacco intollerabile alla città hanno parlato anche i consiglieri comunali del gruppo progressisti di Cagliari Matteo Massa e Francesca Ghirra (che è anche deputata): “Siamo davanti allo scempio della sanità e invece di porre rimedio alle liste d’attesa e ai viaggi della speranza  con questa delibera si profilano scenari assurdi e spreco di denaro”.

Attacca il Piano della Regione anche Piero Comandini, consigliere e segretario regionale PD, che tuona: “La Giunta regionale che ha rovesciato sul nostro sistema sanitario una riforma del tutto discutibile in piena pandemia covid 19, con il risultato, sotto gli occhi di tutti, di far regredire agli ultimi posti la sanità sarda, ora pensa di poter sanare i disastri annunciando un mero studio di fattibilità per la costruzione di un nuovo ospedale a Cagliari, nel Sulcis e a Sassari. L’ospedale città di Cagliari che dovrebbe accogliere l’ospedale Oncologico e il presidio San Michele, cioè l’intera azienda ospedaliera Brotzu. Entrambe le strutture sono oggetto di progetti di ristrutturazione già definiti e finanziati, per i quali si aspetta l’inizio dei lavori. A cosa serve, ora, un nuovo studio di fattibilità oltre a spendere ancora e di nuovo milioni di euro che meglio potrebbero essere utilizzati per altre strutture sul territorio? La pandemia, che ha messo a dura prova il sistema e l’organizzazione sanitaria, stremato gli operatori, fatto saltare migliaia di interventi, impedito di fatto la prevenzione, lasciato liste d’attesa lunghissime e cittadini in balia della precarietà, non ha insegnato proprio nulla?”

“Siamo alle solite – conclude Comandini -, incapace di dare risposte concrete ai bisogni ecco l’annuncio della Giunta, trionfalistico specchietto per le allodole, che lancia nuove iniziative di edilizia sanitaria tanto improbabili quanto poco credibili. La verità è che serve dare gambe ai progetti esecutivi, attivare i correttivi necessari a potenziare le strutture esistenti e riconoscere ruolo e merito al personale sanitario pubblico perché si interrompa la fuga verso il privato e verso altre regioni per consentire ai cittadini sardi di guardare con fiducia al sistema sanitario regionale”.

Per quanto riguarda le reazioni in maggioranza, contrariamente dall’opposizione, la riforma sul rinnovo dell’offerta sanitaria con anche la realizzazione dei nuovi ospedali era attesa ed auspicata. A contattare Quotidiano Sanità è il consigliere Marco Tedde (FI), componente della commissione Salute ed ex Sindaco di Alghero, che commenta così l’avvio del procedimento: “Finalmente la  Giunta regionale ha deliberato sui nuovi ospedali di Sassari, Alghero, Cagliari e Sulcis-Iglesiente. Attendiamo entro 60 giorni  lo studio di fattibilità, e l’individuazione della collocazione. Una delibera che attendevamo da tempo, in linea con la legge di riforma del sistema sanitario sardo approvata nel 2020. Una riforma da attuare con coerenti atti amministrativi non più procrastinabili. E che porta con se un piano di investimenti straordinario per il rinnovo e la sostituzione delle vecchie strutture ospedaliere con la realizzazione di nuovi presidi di moderna concezione, in grado di migliorare l’efficienza e l’efficacia delle prestazioni sanitarie.”

Tedde sottolinea che non è sufficiente pensare al solo potenziamento delle strutture ospedaliere, che è utile per il breve-medio termine, e puntualizza: “Siamo convinti che occorre ragionare con una visione di prospettiva per i prossimi cinquanta anni e avviare pertanto le procedure per la realizzazione dei  nuovi ospedali. Peraltro, per il nuovo ospedale di Alghero nel 2007 la giunta da me diretta aveva ottenuto l’approvazione in Consiglio Comunale, in tempi brevissimi, di una variante urbanistica per la sua  localizzazione.”

Il consigliere regionale segnala, in proposito, all’Assessore Doria e alla Asl che occorre aggiornare e dare corpo al piano di fattibilità per il nuovo ospedale algherese, frutto di un accordo dell’allora sindaco Tedde con l’assessore Dirindin, costato circa 900 mila euro, che è stato invece utilizzato per il nuovo ospedale di San Gavino Monreale che ha anche ottenuto un finanziamento di 68 milioni.

“Siamo certi – conclude il consigliere azzurro - che la Giunta regionale saprà finalmente dare gambe ad un impegno consacrato da atti normativi del Consiglio regionale, che potrà ridare dignità alla sanità sarda.”


Doria risponde alle critiche dell’opposizione: “ Irrazionale essere contrari a una sanità moderna”.

Le critiche accese dei consiglieri degli gruppi Progressisti e Partito democratico in merito al nuovo provvedimento approvato dalla Giunta suscitano immediata la risposta dell’assessore alla Sanità.

“La realizzazione dei nuovi ospedali in Sardegna – l’Assessore Carlo Doria - sono una necessità e una priorità che dovrebbero trovare il massimo appoggio di tutti coloro che siedono nelle istituzioni e che hanno a cuore il futuro della nostra Isola e dei sardi. Oggi più che mai, in un momento storico in cui l’intero sistema sanitario soffre per la carenza di personale e in particolare medici specialisti, ottimizzare le risorse in campo è un fattore strategico per poter dare risposte ai bisogni di assistenza della popolazione. Questa razionalizzazione, per essere realmente efficace, può avvenire soltanto con la realizzazione di nuove strutture ospedaliere, moderne ed efficienti e più aderenti, sul piano logistico, alla realtà e allo sviluppo di un territorio e di città che negli ultimi cinquant’anni hanno cambiato volto”.

 

“È sconcertante – prosegue il professore – che ci possa essere un’opposizione politica così irresponsabile da essere contraria alla modernità e allo sviluppo del nostro sistema sanitario al punto da gettare ombre sullo stesso procedimento amministrativo adottato. Fra le attività che la Giunta può svolgere, secondo quanto previsto dal primo comma dell’articolo 8 della legge regionale 31 del 1998, c’è quella di indirizzo applicativo degli atti normativi, che non richiede l’espressione di alcun parere. In merito al provvedimento sui nuovi ospedali la Giunta ha fatto esattamente questo, dando un indirizzo applicativo all’articolo 42 della legge regionale 24 del 2020, al fine di arrivare alla predisposizione di un piano per la realizzazione delle nuove strutture. Un procedimento assolutamente lineare, che non nasconde alcuna strana macchinazione frutto invece di suggestioni complottiste”.

 

“La verità è una sola. I nostri ospedali sono obsoleti, in alcuni casi le strutture sono vecchie più di cinquant’anni e richiedono interventi continui che possono portare a miglioramenti molto limitati. La stessa concezione degli ospedali è cambiata così come la logica dei percorsi interni alle strutture e dei reparti. I nuovi ospedali non possono essere etichettati come future ‘scatole vuote’, perché avrebbero la capacità di ottimizzare e allocare meglio le risorse a nostra disposizione, sia in termini di tecnologia, sia di personale. Il mondo intero sta andando in questa direzione, noi vogliamo una sanità moderna per i sardi ed è assurdo che qualcuno possa essere contrario a tutto questo”, conclude l’assessore Doria.

E.C.



15 giugno 2023
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